Centro Immobiliare

Membro Junior
salve a tutti avrei un quesito da sottoporvi:
Mi occupo di mediazione immobiliare e a giugno ho fatto sottoscrivere alle parti acquirente e venditore un contratto preliminare di compravendite subordinato all'ottenimento del cambio d'uso di un locale magazzino. Ovviamente prima di sottoscrivere il contratto abbiamo incaricato un tecnico abilitato che potesse occuparsi della pratica per il cambio di destinazione d'uso, il quale ci ha da subito rassicurati sul fatto che fosse un'operazione fattibile al 99,9%.
Ora è saltato fuori che il PUC del comune su cui ricade l'immobile non permette di poter abitare immobili interrati benché finestrati, a differenza del piano casa che consente tale modifica.
Che voi sappiate a questo punto non c'è alcun modo per ottenere il cambio di destinazione d'uso da Magazzino ad abitazione?
Vi ringrazio
Maurizio
 
Peró mi sorge un dubbio, nel nostro ordinamento giuridico esiste una gerarchia delle fonti e tra una normativa nazionale quale il c.d. "piano casa" e una normativa comunale, ha indubbiamente piú rilevanza di applicazione la prima.Sono dell'idea che al Comune dove é stata presentata la pratica abbiano poca voglia di lavorare mentre credo che il geometra che ha presentato la domanda si sia un po' intimidito...
 
Peró mi sorge un dubbio, nel nostro ordinamento giuridico esiste una gerarchia delle fonti e tra una normativa nazionale quale il c.d. "piano casa" e una normativa comunale, ha indubbiamente piú rilevanza di applicazione la prima

Purtroppo, per quanto riguarda il piano regolatore o il pat, le norme comunali superano quelle nazionali.....per esempio se la norma nazionale dispone una distanza dal confine di 3 metri per una nuova costruzione e quella comunale ne dispone 5, bisogna rispettare quella comunale. Saluti.
 
Questo anche perchè le Regioni (che poi sono quelle che approvano i Piani regolatori dei Comuni) hanno libertà d'impostare la politica edilizia del proprio territorio.
Quello che vale in una Regione non è detto che valga anche per quella vicina. Esiste in edilizia una sorta di "federalismo regionale sulle regole", lo Stato detta delle linee guida...poi quest'ultime (le Regioni) quasi sempre rivedono le normative; ed il Piano Casa segue la logica.
 

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