iomar52

Nuovo Iscritto
Mio padre mi diceva che quest'alloggio era dato in propietà. percui pagava solo il mutuo.
Quandosono subentrata ho continuato a pagare il mutuo fino al suo scadere ora non pago più nulla.
Comunque l'istituto non ha il contratto ma anche degli altri alloggi di quel cantiere. Alla conservatoria non esiste nessuna trascrizione, Unici elementi probatori le lettere sritte dallo IACP. per richiedere pagamenti di piccoli importi, per tassa regolamento condominio, IVA sul totale del mutuo, richiesta di stipula atto di definitiva
cessione di propietà.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Credo che non si tratti di mutuo ma di canone di affitto a riscatto Comunque, ha poca importanza. Le INA Casa, al loro scioglimento hanno passato tutte le loro proprietà e gli atti ancora non perfezionati alle GESCAL che a loro volta, li hanno trasferiti agli IACP, i quali, a loro volta li hanno trasferiti agli ATER ( o altre sigle dei Comuni) Dunque gli atti di Assegnazione con patto di futura vendita si trovano lì. A me è successo altrettanto. Io avevo già tale atto, ma non sapevo che la GESCAL, trascorso il primo periodo di ammortamento, convocava l'assegnatario e gli faceva firmare l'atto di compravendita. Ciò in quanto dopo la metà del periodo di pagamento del canone, l'assegnatario aveva già pagato i ratei di interesse previsti per l'ammortamento. Nel mio caso, essendo 25nnale il periodo suddetto, mio padre venne convocato dopo 12 anni e 6 mesi, firmò l'atto e.....noi figli non ne sapemmo più nulla in quanto, colto da malattia dopo pochi mesi morì. Quindi, il problema della casa, al momento, era l'ultimo che ci preoccupava. Alla morte di nostra madre, invece, di questa casa ho dovuto occuparmene io, ovviamente per stabilirne la destinazione. Così ho scoperto i passaggi che l'atto ha subito negli anni. Ed ho scoperto che la trascrizione nei Registri Immobiliari sarebbe avvenuta "a domanda dell'interessato e con proprie spese". Cosa che, nel mio caso non avvenne per i motivi già detti.
Quindi, potrei anche supporre che l'atto, o il suo "promesso atto" siano nelle disponibilità dell'istituto che è subentrato agli IACP, che per Roma, ad esempio si chiama ATER. Per Caserta, non so. E potrebbe darsi che anche al papà di IOMAR52 sia successa una cosa simile. Che abbia magari già firmato un atto di compravendita divenendo, quindi a tutti gli effetti, proprietario del bene.
A stringere: il primo consiglio è di accertare presso l'Istituto di cui sopra (visto che l'IACP non ha nulla fra i suoi documenti) l'esistenza di tale atto. Se risultasse un atto di compravendita occorrerà fare una dichiarazione di successione con tutti gli eredi diretti o per rappresentanza, cioè tutti voi fratelli e sorelle viventi ed i figli dei fratelli deceduti che, appunto, subentrano nel diritto ai loro genitori.
Se questo atto non dovesse essere ritrovato, dovrete interpellare un notaio per far dichiarare l'usucapione e poi procedere con la successione. In tale sede, potrete anche far intervenire gli atti di rinuncia da parte dei vari coeredi.
Auguri.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Perché è (era) tuo padre il titolare del diritto di abitare in quanto assegnatario. Quindi, dovrai richiedere l'usucapione in vece sua. E poi, una volta che sia stata dichiarata, procederete con la successione.
Questo, se non trovate nessun atto al corrispondente ufficio al quale l' IACP di Caserta ha trasferito le proprietà ed i documenti.
 

romrub

Membro Ordinario
Faccio la solita premessa: non sono dell'arte, quindi parlo secondo il mio modo di vedere le cose.

A mio parere, iomar52 può chiedere l'usucapione (sempre che sia in grado di sostenerla con i requisiti previsti), indipendentemente da suo padre, visto che da 24 anni è residente in quella abitazione.
Una volta ottenuto legalmente il possesso, la successione non ha più ragione d'essere, essendo lei divenuta unica proprietaria; sempre che non ci siano altri beni da suddividere.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Può essere una strada percorribile. Così facendo, se la cosa va a buon fine, non avrebbe neppure più bisogno degli atti di rinuncia da parte dei fratelli/sorelle e nipoti.
 

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