Biz Consulting

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Mica ci si mette poi molto a duplicare i contratti/contatori.
Sulla carta no, in pratica è un po' più complicato, visto che bisognerebbe fisicamente sparare gli impianti e renderli in tutto e per tutto autonomi (con relative modifiche/messe a norma).
A parte questo, bisognerebbe verificare anche la reale situazione catastale perchè potrebbero continuare ad esistere "parti comuni" (androni, tetto, locale autoclave, ecc.) che, di fatto, non permetterebbero di determinare l'"autonoma funzionalità" delle due unità.

Di fatto il decreto attuativo del MISE (che presto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale), all'art. 1, comma 3, lett. i), riporta che "Una unità immobiliare può ritenersi ''funzionalmente indipendente" qualora sia dotata di installazioni o manufatti di qualunque genere, quali impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento dì proprietà esclusiva (ad uso/ autonomo esclusivo)".

Ed è proprio sui termini "installazioni o manufatti" che c'è un'altra bella disputa fra i tecnici.
Infatti per "manufatti" s'intendono tecnicamente anche le componenti edili, quali ad esempio i muri (sempre che non siano semplici divisori/confini tra unità).
Per cui tetti, o interi locali ad uso comune, non determinerebbero l'autonoma funzionalità delle unità componenti l'edificio.
Non è una mia opinione, ma è un altro buco normativo/interpretativo che andrebbe risolto per poter eseguire gli interventi in totale sicurezza di poter ottenere il superbonus.

Per cui, al momento, per certi immobili si corre il rischio di azzardare modifiche preventive che potrebbero comunque non servire a nulla.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Concordo pienamente con ciò che dice @Biz Consulting; funziona proprio così e confermo ciò che sostiene @BJMAKER perchè se esiste anche un minimo abuso (una finestra spostata o come mi è capitato un “cambio di destinazione d’uso non ammesso”) sono problemi non piccoli e soprattutto costosi (vedi cambio di destinazione d’uso non ammesso anche senza alcuna variazione volumetrica).

Un caso che mi è capitato è la trasformazione di un box auto (all’interno di una vecchia casa in centro storico) in una stanza aggiuntiva senza fare la benché minima richiesta. Può sembrare banale ma diventa veramente costoso ripristinare la situazione precedente!

Tutto questo deve essere fatto sempre e comunque PRIMA di accedere a qualunque Ecobonus! Il fabbricato deve essere non solo assentito ma pienamente corrispondente con quanto concesso altrimenti non se ne fa nulla.

Basta una destinazione d’uso cambiata in seguito (anche senza opere edili) e senza PdC che vi salta tutto il discorso bonus, a meno che PRIMA non la mettiate a posto.

Idem per difformità prospettiche con quanto assentito ecc; gli Ecobonus avranno il pregio fondamentale di rendere più evidenti TUTTI gli abusi edilizi (anche interni) commessi nel tempo e di cui spesso i proprietari non ne sono coscienti perché magari fatti dal nonno o dallo zio da cui hanno ereditato l’immobile!
 
Ultima modifica:

Biz Consulting

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Professionista
se esiste anche un minimo abuso
Proprio a questo riguardo qualche giorno fa l'Agenzia delle Entrate si è dimostrata "di larghe vedute" affermando nella consulenza 910-1/2020 (allego documento) che le irregolarità con un margine di tolleranza del 2% in altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta, rispettando le destinazioni e gli allineamenti (art.49 Dpr 380/2001) non precludono l'accesso al superbonus se rilevate e comunicate secondo quanto previsto dalla normativa in materia.
 

Allegati

  • consulenza-giuridica-entrate-superbonus-abusi-edilizia.pdf
    201,5 KB · Visite: 45

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Si avevo già letto dal collegio grazie @Biz Consulting ! Ovviamente il 2% su un altezza di 270 cm minima interna per i locali vuol dire che puoi sbagliare fino a 5,4 cm (per carità tanto sul nuovo) ma su esistente mica tanto. Su una distanza di 10 mt dai confini , il 2% significa sballarla di 20 cm (una spanna)! In sostanza non ti perdonano praticamente nulla.
Ma tutte le modifiche prospettiche (non Le fai con la CILA) anche minime ed i cambi di destinazione d’uso anche senza aggiunta di volumi reali (il passaggio da box a stanza da letto comporta comunque un aumento cubatura ed oneri anche senza materialmente costruire nessuna stanza) te le sogni!
Nulla che possa realmente aiutare nelle ristrutturazioni in compenso so che il Decreto Semplificazioni sulla “Demo Ricostrizione” nei centri storici viene resa ancora più impossibile!
 

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