x peppesessa: griz ha ragione nel senso che la verifica puntuale della corretta compilazione della dichiarazione di conformità ( o delle se sono presenti più impianti: gas, termici, elettrico ..) è meno scontata di quanto possa sembrare. Intanto una precisazione: la dichiarazione di conformità non è un semplice pezzo di carta firmato con relative responsabilità. Anche sulle dichiarazioni ( qui si sta parlando di sicurezza) si basa la possibilità di rilasciare o meno l'agibilità dell'immobile. Spesso sono incomplete, allegati a parte, proprio nella sezione che dovrebbe esplicitare la normativa tecnica di riferimento. Secondo alcune scuole di pensiero, una dichiarazione incompleta può essere voluta dal momento che il dichiarante si assume la responsabilità solo di quello che dichiara. Se non si ha competenza tecnica difficile dire se la o le normativa indicate siano quelle giuste e se ancora in vigore. Di chi fidarsi? in teoria proprio dell'impresa che, se è stata scelta, si è evidentemente ritenuta capace di fare il proprio lavoro. Se si conosce un pò la storia della ex 46/90 di cui l'attuale DM 37 è seguito, si ricorderà la battaglia che le associazioni di categoria fecero (idraulici ed elettricisti) per definire la soglia oltre la quale era obbligatorio il progetto a firma di un tecnico. Le motivazioni si basavano sul fatto che per quelli che erano definiti "interventi modesti" le imprese erano sufficientemente qualificate per fare da sole (il progetto) quindi, a maggior ragione, le dichiarazioni. Il periodo che va dal 90/91 ad oggi ci rappresenta un'altra realtà.
In breve, caro peppesessa, le tue dichiarazioni "devono essere fatte bene per legge"; se non ti fidi parlane comunque con il tuo tecnico e se anche lui ha perplesssità rivolgiti ad un terzo ma prima fai presente la cosa all'istallatore (o agli istallatori). Chissà, magari a domanda potresti sentirti dire che c'è stata una svista.
a proposito, hai finito di pagare tutti?
saluti