Jaime

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno a tutti.l'inquilino(extracomunitario) di un mio appartamento,vuole portare qua la moglie.Io come proprietario ho dato l'assenso,e adesso i Vigili Urbani mi chiedono la certificazione di Conformità dell'impianto elettrico dell'appartamento in questione.Io sapevo che per locare un immobile le certificazioni di conformità non sono necessarie.Mi sono perso qualcosa,nel frattempo?Buon ponte dell'8 Dicembre a tutti
 

AnArchi

Membro Attivo
Professionista
La certificazione degli impianti è in vigore con una legge dal 1990 (modificata e aggiornata nel 2008). Nel suo contenuto vi sono chiaramente le indicazioni dei requisiti degli impianti, sia in proprietà privata che per la trasmissione dell'immobile o per uso locativo, e per questo che lo chiedono, come previsto dalle leggi in materia di ricongiunzione.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
La normativa in materia non impone alcun obbligo in capo al locatore di consegnare al conduttore un immobile dotato di impianti conformi alle norme vigenti né tanto meno le certificazioni degli impianti stessi.
Certo che quando si realizza un qualsiasi impianto all’interno di un appartamento, alla fine dei lavori deve essere rilasciato dalla ditta che li ha eseguiti un’attestazione che certifichi che gli impianti sono stati realizzati a regola d’arte ed in conformità alla normativa vigente.
Quindi se c'é la certificazione è meglio allegare copia al contratto anche se i criteri attuali di certificazione sono differenti da quelli a cui si riferisce la certificazione.
Il principio è che fino a quando l'impianto non viene toccato non c'è obbligo di adeguamento alle norme attuali a meno che l'impianto non sia conforme a nessuna norma.
Comunque anche con la certificazione, se succede un incidente causato dalla rete, il locatore viene chiamato a rispondere dei danni "a prescindere", magari, poi viene riconosciuta la sua non responsabilità dell'accaduto.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
La normativa in materia non impone alcun obbligo in capo al locatore di consegnare al conduttore un immobile dotato di impianti conformi alle norme vigenti né tanto meno le certificazioni degli impianti stessi.

Ma qui non è il conduttore a chiederli bensi i Vigili Urbani.

In ogni caso l'impianto deve rispondere ai requisiti "minimi" fissate dalle norme succedutesi dopo il 1990.

Da non trascurare, visto che si da in locazione, la corresponsabilità addebitata da Giurisprudenza in caso di incidente.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo straniero richiedente il ricongiungimento familiare deve produrre (*) l'attestazione dell'ufficio comunale circa la sussistenza dei requisiti di cui all'art. 29 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (D. Lgs. n. 286/1998) ovvero il certificato di idoneità igienico-sanitaria rilasciato dall'Azienda unità sanitaria locale competente per territorio.
(*) salvo che si tratti di straniero al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato.
 

effemme8

Membro Attivo
Proprietario Casa
buongiorno

stavolta sono io a non capire :
  • Vigili urbani che richiedono a certificazione di Conformità dell'impianto elettrico dell'appartamento in cui un immigrato ha locazione registrata
  • La normativa in materia non impone alcun obbligo in capo al locatore di consegnare al conduttore un immobile dotato di impianti conformi alle norme vigenti né tanto meno le certificazioni degli impianti stessi.
  • delle dispozioni in termine di immigrazione-regolare he impongono qualcosa (non si capisce se riguardano la condizione dell'appartamento o solamente dell'immigrato)
ma queste norme ci sono e quindi vanno rispettate oppure i Vigili Urbani possono richiedere quanto in quel momento "inventano" ?

in periodo pre-covid io avevo concesso in comodato-gratuito un intero appartamento ad un argentino che ha potuto così portare la moglie in Italia

solo adesso mi sorge il dubbio che fosse il suo status di Argentino a non farlo rientrare in specifiche costrizioni legislative , oppure se il comodato non essendo una locazione "sfugge" a certi obblighi
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
queste norme ci sono e quindi vanno rispettate
A Torino per i ricongiungimenti familiari gli inquilini extracomunitari devono presentare in Comune un'istanza per il rilascio dell'attestazione di "idoneità alloggiativa".

Il proprietario deve solo firmare un modulo scrivendo i dati catastali dell'immobile e dichiarando di essere al corrente che il suo inquilino intende rincongiungersi con X persone.
In quel modulo sta scritto che il proprietario è a conoscenza che il richiedente deve incaricare un tecnico abilitato che, a seguito di sopralluogo, rediga una scheda attestante la conformità dell’alloggio ai requisiti igienico-sanitari e di idoneità abitativa, e che la Città opererà una successiva verifica dei requisiti finalizzata all’eventuale rilascio dell’attestato richiesto.

Spetta all'inquilino incaricare e pagare un tecnico che attesti l'idoneità abitativa della casa.

Quando la pratica fu svolta da miei inquilini filippini nessuno mi chiese la certificazione degli impianti. Per quello elettrico in genere è sufficiente ci sia il "salvavita".
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Il certificato di idoneità di alloggio è un documento che attesta che l’alloggio è idoneo sotto il profilo igienico-sanitario e rientra nei parametri minimi previsti dalla legge regionale per gli alloggi di edilizia residenziale.
L’idoneità è valutata in base ai seguenti parametri: superficie dell’alloggio, numero dei vani di cui è composto e delle persone che vi devono abitare. Per vano si intende un locale di superficie superiore a 9 mq, con esclusione dei servizi e delle cucine.
Quindi la Dichiarazione di Conformità degli impianti elettrici, gas ed acqua non è richiesta.
Il Certificato di idoneità alloggiativa serve ai cittadini italiani e stranieri non appartenenti all’Unione Europea che vogliano ottenere il nulla osta al ricongiungimento del nucleo familiare, oppure presentare richiesta per la carta di soggiorno per i propri familiari, o sottoscrivere con il proprio datore di lavoro il contratto di lavoro.
 

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