basty

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Proprietario Casa
L'amministratore chiede i soldi per un debito del de cuius...se esistono contanti sufficenti non ha motivo di chiedere a tutti gli eredi.
Concettualmente non fa una piega...., ma non ho mai visto .... contanti ... del de cuius.
Se poi intendi disponibilità su conto corrente del de-cuius, questi non sono sbloccati fino a che la banca non riceve la denuncia di successione e la indicazione di tutti gli eredi, a cui devolverà pro quota la giacenza.

Se uno dei chiamati fa sapere che non si è ancora espresso per la accettazione, mi sa tanto che la banca non restituisce niente a nessuno.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
secondo me l'amministratore chiede i soldi delle spese condominiali ai proprietari dell'/degli appartamento/i presente/i nel condominio, non fa distinzione tra eredi e chiamati: si rivolge ad uno per tutti in quanto tutti sono legati in solido al pagamento.
Dico presunti perché una delle parti potrebbe appunto essere un semplice chiamato.
quindi è stato fatto testamento. L'accettazione della eredità può essere tacita o espressa.
Per quanto riguarda la accettazione tacita della eredità "la Suprema Corte ha ritenuto che, ad esempio, configuri un'accettazione tacita il pagamento di un debito ereditario con denaro proveniente dall'asse ereditario (Cassazione 27.01.2014, n. 1634). Parimenti, la Suprema Corte, nella sentenza 08.06.2007, n. 13384, ha disposto che si configura un'accettazione tacita dell'eredità allorquando l'erede continui – anche in contumacia – in un giudizio di merito concernenti beni del de cuius. Non configura accettazione dell'eredità la presentazione della dichiarazione di successione in quanto è un obbligo previsto dal legislatore."
da: L'accettazione dell'eredità
 

Francesco Brunetti

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Ti ringrazio Luigi per la nota della sentenza della suprema Corte. Quando fa riferimento a giudizi di merito anche in contumacia cosa significa nel concreto ? Partecipare ad una mediazione obbligatoria? Discutere proposte stragiudiziali di divisione?
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Non troverai un articolo di Legge che descriva tal cosa "differenziando" tra denaro prelevato dall'asse o personale e nemmeno mi risulta da giurisprudenza.

Forse è questione opinabile (personalmente qualificherei alla stessa stregua entrambe ...ma dovresti chiarire meglio la questione immobili).

Per quanto riguarda la accettazione tacita della eredità "la Suprema Corte ha ritenuto che, ad esempio, configuri un'accettazione tacita il pagamento di un debito ereditario con denaro proveniente dall'asse ereditario (Cassazione 27.01.2014, n. 1634).

:stretta_di_mano::indica:su:
Toh guarda...questa mi mancava .

Ps.
Comunque è meglio esposta la massima della richiamata sentenza (conforme) sempre di Cassazione n° 14666 del 27/08/2012
 
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Nemesis

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Proprietario Casa
secondo me l'amministratore chiede i soldi delle spese condominiali ai proprietari dell'/degli appartamento/i presente/i nel condominio, non fa distinzione tra eredi e chiamati: si rivolge ad uno per tutti in quanto tutti sono legati in solido al pagamento
Ma la distinzione tra eredi e chiamati deve essere fatta. I chiamati non sono eredi.
E il condominio creditore non può chiedere l'intero debito ereditario a uno solo dei coeredi, non sussistendo tra essi un rapporto di solidarietà.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
il condominio creditore non può chiedere l'intero debito ereditario a uno solo dei coeredi, non sussistendo tra essi un rapporto di solidarietà.
Susa Prof. ma questo sottintende che l'amministratore abbia aggiornata l'anagrafe condominiale per cui ad una determinata unità immobiliare corrisponde una ripartizione certa ed individuata della proprietà. A volte gli amministratori sono più pratici lasciando che le beghe siano dipanate dagli eredi. E' vero che non esiste solidarietà ma ripartizione proporzionale in base alle proprie quote ereditate, ma alla fine, se uno non paga le proprie quote condominiali, nel caso di decreto ingiuntivo, alla fine si dovrà trovare una soluzione la meno sanguinosa possibile.
 
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Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
ma questo sottintende che l'amministratore abbia aggiornata l'anagrafe condominiale
L'amministratore non ha diritto di chiedere a uno solo dei coeredi il pagamento dell'intero debito ereditario nei confronti del condominio, indipendentemente dalle risultanze del registro di anagrafe condominiale.
I coeredi rispondono tra di loro in solido solamente per i contributi maturati dal momento dell’apertura della successione del loro dante causa.
 
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Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Siccome si parla di un asse costituito da vari immobili è difficile pensare che qualche d'uno dei chiamati sia incline a rinunciare all'eredità. Comunque esiste sempre la salvaguardia data dall'accettazione col beneficio d'inventario se il chiamato dubita di non andare incontro ad un buon... 'affare' ereditario.
Non sembra pensabile che l'amministratore possa autonomamente sostituire nell'anagrafe condominiale il nominativo del defunto con quello di qualche suo "presunto" erede, salvo che non ne venga da questo espressamente autorizzato.
D'altra parte nulla gli vieta il recupero del dovuto azionando il credito (maturato però entro e non oltre l'anno dall'aperta successione) nei confronti degli eredi impersonalmente notificandogli l'atto persecutorio presso l'ultimo domicilio del defunto.
 

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