il problema è la madre.
non conosco madri che lasciano i propri figli fuori di casa, nemmeno i più cattivi.
Leggiamo spesso sui giornali che i genitori vengono vessati dai figli conviventi. Altre volte si legge che, stanco delle violenze subite, un genitore arriva ad uccidere il proprio figlio.
 
Lasciamo da parte commenti moralistici. È evidente ci sono problemi.
Ma quello che non ho capito è perché il nostro dovesse entrare ed alloggiare in questa casa , dormire in macchina e non dove dice di avere la sua residenza.
L'essere socio, sia pure di maggioranza, non lo autorizza a disporne a suo piacimento.
 
ogni polemica è gratuitamente ben accetta, ma se la madre con il 10% della proprietà a messo alla porta il figlio con il 90% un motivo ci deve essere, può darsi che abbia il diritto di abitazione e l'uso degli arredi:(:accordo:
 
ma io ho capito, vabbè si fa per dire:mrgreen:, che il figlio è proprietario esclusivo dell'appartamento e socio accomandante al 90%, invece la madre non è proprietaria, ma socia accomandataria al 10%
insomma l'appartamento sembrerebbe conferito in gestione alla società, cioè alla madre, in quanto accomandataria
poi però vivono entrambi lì, anche se non vi hanno la residenza...boh?
 
A me sembra avesse detto che l'appartamento era di proprietà della società. E non tornerebbe la presunzione di proprietario esclusivo...
Mi sembrerebbe più verosimile "usuario esclusivo senza titolo"
 

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