Che ha valore meramente fiscale e non costituisce assolutamente trascrizione degli acquisti a causa di morte degli immobili.
Ti ringrazio come al solito.
A proposito della trascrizione dell'accettazione concordi che può essere opportuno non attendere un'eventuale vendita, ma farla presto?
Tra i possibili vantaggi vedo:
1. Si dà subito pubblicità contro pretese di terzi;
2. Forse si risparmia qualcosa sulla spesa del notaio facendo l'accettazione per più immobili (e/o più eredi) anziché su ciascuna vendita.
D'altra parte, se in futuro non ci fossero vendite o altri atti che richiedono la trascrizione dell'accettazione, si potrebbe anche non doverla mai fare.
La trascrizione che interessa i successivi acquirenti dall'erede (che permette loro di essere sicuri contro eventuali pretese di terzi) e che rileva ai fini della continuità ex art. 2650 c.c., è quella imposta dall'art. 2648 c.c. per l’accettazione dell'eredità.
D'accordo, ma anche la trascrizione dell'accettazione quanto garantisce che l'erede apparente abbia le carte in regola?
Se una persona in malafede, o per errore, dichiara di aver ereditato un certo immobile, e chiede anche la trascrizione dell'accettazione, il notaio può accorgersi dell'errore?
Immagino di sì se ci sono stati altri passaggi per cui risulta già un terzo.
Ma in caso contrario?