luca53

Membro Junior
Proprietario Casa
Sono all'interno di una comunione ereditaria ( dodici cugini di cui due minori) con diversi immobili di proprietà e dopo cinque anni di riunioni e discussioni, si è definitivamente capito che, da parte di qualcuno non c'è alcuna intenzione di dividere i beni tra noi e tantomeno di vendere a prezzi di mercato.
Tutto è fermo con le inevitabili conseguenze e tralascio tutti gli aspetti umani del caso.
Ora,chiedo a chi ha avuto asperienze di casi analoghi, è possibile uscire da questa situazione?
Posso donare le mie quote a terzi? Penso che nessuno voglia accettare quote che fino ad una vendita,portano solo grane.
Non avrei difficoltà a chiedere al tribunale lo scioglimento della comunione, ma,chiedo a chi ha esperienza di queste situazioni, si arriverà attraverso il tribunale ad una vendita e quindi al definitivo scioglimento del legame di questa comunione? Non voglio che i miei figli,in futuro, debbano subire tutto ciò che sto subendo io. Grazie a chi mi vuole dare un parere.
 
O

Ollj

Ospite
Sì. La procedura di scioglimento della comunione ereditaria, pur se con tempi variabili in funzione del tipo del patrimonio, porterà sempre (nel caso estremo con la vendita all'incanto) ad un'attribuzione a ciascuno della propria quota di spettanza.
P.s. La procedura, pur se iniziata da uno solo degli eredi, sarà posta, quale spesa a vantaggio di tutti, a carico dell'asse ereditario.
 

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
Si.....si certo, se non ti interessa ricavare guadagni,in sede di mediazione,proponi che pur di uscire dalla comunione ereditaria,sei disposto a donare la tua quota spettante agli altri tuoi coeredi,e loro devono accettare la tua donazione, se aspetti la vendita all asta....... possono passarne ancora di anni, se l asta va deserta più volte, e anche lì dovrai avere pazienza! Però meglio che regalare, senza vedere un centesimo!
 

luca53

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie a tutti.Approfondisco un po' la situazione.
Circa la donazione, donerei immediatamente le quote, se fosse possibile, ad una associazione o onlus a scopo benefico o analogo.Per questo dico che difficilmente queste associazione accerrebbero queste quote.Loro naturalmente hanno bisogno di denaro immediato, per le loro attività.
Parlo di una cifra a valori di perizia di quattro anni fa ,per la mia parte, di circa 600000Euro.
A valori di mercato attuali credo 300000euro.
Se non mi è possibile donare a queste associazioni, e non voglio alla fine ricavare nemmeno un euro dallo scioglimento della comunione da parte del tribunale, posso pensare che inoltrare la richiesta di scioglimento presso il tribunale, mi libererà prima o poi da questa gabbia?
Certo,lo so che anche le pratiche in tribunale saranno dolorose,per chi è anziano e non ha mai frequentato tribunali,ma non vedo altra soluzione quando si è inseriti in questi meccanismi con persone con cui non c'è più dialogo.
Grazie ancora dei vostri preziosi pareri.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Se la tua parte, oggi è di 300000 euro, va pensato che anche le alte e quote siano simili. E tutti insieme, quindi, ci pagate sopra un bel po' di tasse. O no? Quando si dice: "tagliarsi. .......per fare dispetto alla moglie! ". Purtroppo, non hai scelta. Divisione giudiziaria. Vuol dire che i primi beneficiari saranno gli avvocati.
 

rita dedè

Membro Attivo
Proprietario Casa
I figli, del postante, fin
quando, non impugnano la donazione, non avranno rogne di nessun genere!
Se non hanno interesse a monetizzare, non impugneranno la donazione fatta dal padre e quindi non avranno rogne!

Prima di partire con una causa si va a mediazione! In sede di mediazione il postante,propone la cessione o donazione della sua quota spettante ai coeredi, i coeredi accetteranno sicuramente! Ed il postante potrà uscire dalla comunione ereditaria, senza la necessità di affrontare una causa!
Ma non la facciamo così difficile!
 

luca53

Membro Junior
Proprietario Casa
@barbero
certo quote tutte uguali di 600000euro secondo perizia.Massa circa 6.000.000.

@dedè
forse mi sono spiegato male.
io voglio uscire dalla comunione donando le mie quote.
I miei figli non sono contrari alla donazione.
Vorrei che questa comunione cessasse prima che i miei figli subentrassero a me quando non ci sarò più.
Per la donazione preferirei una associazione.
Se l'unica possibilità, è donarle all'interno della comunione,allora proseguirei con la vendita giudiziaria e quello che rimarrà dopo tutte le spese lo potrei dare in beneficienza.

Comunque il mio quesito iniziale è: con la richiesta di scioglimento della comunione in tribunale,pagando avvocati e quantaltro, si arriva a scioglire questo legame di comunione?
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Per quanto ne so lo scioglimento della comunione attribuisce ad ognuno le proprie quote in maniera univoca. Ad esempio, un solo appartamento, terreno o quant' altro. Dopo puoi farne ciò che vuoi.
 

luca53

Membro Junior
Proprietario Casa
In questo caso non è possibile fare pacchetti omogenei e assegnarli ai singoli.
Sono un tecnico e ho provato in mille modi a cercare di comporre una possibile soluzione divisoria.Non credo che in sede di mediazione del tribunale, si possa trovare una soluzione omogenea per tutti.Si dovrebbe andare,credo alla vendita all'asta. Su questo meccanismo non so niente.
 

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