grovelli

Membro Junior
Proprietario Casa
Non me l'ha detto ma presumo sia scritto, alla fine non penso cambi molto poiché in questo caso non esiste il diritto di prelazione. Non penso che alimentare la cantina in comodato tirando un cavo dalla cantina del comodatario(che ha fatto)costituisca una interversione di possesso.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma se invece fosse scritto, il contratto di comodato può contenere una promessa di vendita futura al comodatario?
Ti ripeto, NO.

Era solo una considerazione riguardante non il tuo problema, bensì i rapporti tra comodante e comodatario.

A casa mia le promesse, se espresse in qualunque forma, andrebbero rispettate.
Se poi fossero pure scritte, a latere del comodato, certo impegnerebbero il proprietario.
Se invece le promesse sono state solo verbali, ed in aggiunta anche il comodato fosse verbale, il comodatario non avrebbe possibilità di avanzar pretese.
Se poi questo si fosse pure inventato le promesse, ......

Tu comunque devi rivolgerti al proprietario effettivo e chiedere a lui la risposta e l'impegno a venderti quel locale. Saprà lui cosa può risponderti.
 

grovelli

Membro Junior
Proprietario Casa
La realtà, che ho spiegato al proprietario, è che il comodatario si è fatto prestare la cantina(che sottostà al nostro appartamento) con la premessa di usarla come base per costruire il presepio una volta all'anno ma, non avendo la corrente, si è tirato un cavo dalla sua cantina e l'ha poi trasformata in laboratorio per il figlio con rumori ed esalazioni. L'amministratore informato del cambio di destinazione d'uso da classe C2(stoccaggio) non è mai intervenuto risolutamente e quindi ho pensato di tagliare la testa al toro acquistando la cantina.
 

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