Francesco24

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Buongiorno, volevo sapere se è possibile installare un contatore di acqua potabile nella propria abitazione anche se l'assemblea condominiale è contraria. Almeno io pago effettivamente l'acqua che consumo. La giurisprudenza mi dice che posso farlo deliberatamente, volevo averne conferma da chi se ne intende. Grazie.
 

basty

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Non sempre la percezione soggettiva coincide con i consumi oggettivi.
In un vecchio condominio di Milano, ad un bar posto a PT veniva storicamente addebitato un consumo forfettario. Ma qualcuno continuava a lamentarsi: gli fu imposto di dotarsi di contatore….; poco mancò che il barista richiedesse il ristoro delle quote acqua pagate in eccesso per anni….
 

Grey owl

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Buongiorno, volevo sapere se è possibile installare un contatore di acqua potabile nella propria abitazione anche se l'assemblea condominiale è contraria. Almeno io pago effettivamente l'acqua che consumo. La giurisprudenza mi dice che posso farlo deliberatamente, volevo averne conferma da chi se ne intende. Grazie.
Il D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni in materia di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) impone l'obbligo, ad ogni singola unità abitativa, di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell'acqua.

Ogni ulteriore commento è superfluo.
 

Grey owl

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In teoria penso tu abbia ragione, ma in pratica è difficile farla valere.

In un condominio in montagna con pochi residenti e la maggioranza che utilizza gli appartamenti per vacanza, io e due altri proprietari abbiamo ristrutturato il bagno e installato il sottocontatore.
Quindi possiamo documentare il nostro consumo dell'acqua.
Malgrado ciò ci viene addebitato il costo in base a quanto stabilito dal regolamento condominiale: i "vani convenzionali" dell'unità immobiliare.

In altri condomìni a Torino l'addebito si basa sul numero di occupanti, indipendentemente dal consumo effettivo.
Forse il numero degli occupanti serve a stabilire gli scaglioni
di consumi.
Tariffa agevolata
Tariffa base
Tariffa 1ª eccedenza
Tariffa 2ª eccedenza
Tariffa 3ª eccedenza
Nella quasi totalità dei casi
sono 90 mc per scaglione dove viene preso a riferimento un nucleo familiare di composto da 3 persone.
 

Grey owl

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In teoria penso tu abbia ragione, ma in pratica è difficile farla valere.

In un condominio in montagna con pochi residenti e la maggioranza che utilizza gli appartamenti per vacanza, io e due altri proprietari abbiamo ristrutturato il bagno e installato il sottocontatore.
Quindi possiamo documentare il nostro consumo dell'acqua.
Malgrado ciò ci viene addebitato il costo in base a quanto stabilito dal regolamento condominiale: i "vani convenzionali" dell'unità immobiliare.

In altri condomìni a Torino l'addebito si basa sul numero di occupanti, indipendentemente dal consumo effettivo.
 

Grey owl

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Dimaraz

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uva

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il numero degli occupanti serve a stabilire gli scaglioni
di consumi.
Penso sia così. Questo criterio riguarda il contratto stipulato tra il Condominio e la Società che eroga l'acqua.

Nel post n. #10 intendevo dire che in alcuni condomìni a Torino l'amministratore divide l'importo delle fatture Smat per il numero di persone che abitano nel palazzo e lo moltiplica per gli occupanti abituali di ogni u.i.
In pratica ogni proprietario paga in base a quante persone abitano nel suo appartamento.
Questo criterio è gradito. Si ritiene equo che, ad esempio, una persona che vive da sola in un quadrilocale paghi di meno rispetto ad una famiglia di 4 persone che abita in un trilo.
 

Grey owl

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Penso sia così. Questo criterio riguarda il contratto stipulato tra il Condominio e la Società che eroga l'acqua.

Nel post n. #10 intendevo dire che in alcuni condomìni a Torino l'amministratore divide l'importo delle fatture Smat per il numero di persone che abitano nel palazzo e lo moltiplica per gli occupanti abituali di ogni u.i.
In pratica ogni proprietario paga in base a quante persone abitano nel suo appartamento.
Questo criterio è gradito. Si ritiene equo che, ad esempio, una persona che vive da sola in un quadrilocale paghi di meno rispetto ad una famiglia di 4 persone che abita in un trilo.
Diciamo che la grandezza dell'immobile non c'entra.
A parità di consumo chi vive da solo paga di più di un nucleo formato da un gruppo di persone conviventi.
Cercherò di spiegarlo con un esempio
Immobile A singolo occupante consuma 60 m³
Immobile B tre occupanti consumano 60 m³
Secondo vari gestori i 60 m³ del singolo potrebbero essere assoggettati a tariffa agevolata e a tariffa base, mentre il consumo dell'immobile B assoggettato solo a tariffa agevolata.
 

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