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Dati Crif : In calo ad Aprile le domande di mutuo da parte delle famiglie Italiane.


Ad aprile 2010 la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane, dopo mesi di costante crescita, continua il suo calo facendo registrare nuovamente un segno negativo per il terzo mese consecutivo, -4% rispetto allo stesso mese del 2009 (dato ponderato sui giorni lavorativi).

La domanda di aprile 2010 è sostanzialmente la stessa di due anni fa, in crescita solo del +3% rispetto allo stesso mese del 2007.
Di seguito sono riportati, oltre ai dati sull’andamento complessivo del 2008 e del 2009, le variazioni percentuali nel primo quadrimestre del 2010 della domanda di mutui rilevata su EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi a oltre 74 milioni di linee di credito. Le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sono indicate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi.
 

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  • CRIF calo mutui aprile 2010.doc
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Adriano Giacomelli

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Non si può parlare di crisi di domanda di mutui da parte delle famiglie Italiane. Infatti con il condizionamento psicologico di crisi imperante, con la difficoltà a farsi autorizzare un mutuo dagli Istituti bancari, con il mese delle Tasse, il risultato e tutt'altro che negativo. (-4%)
 

ralf

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io npenso che il calo della richiesta di mutuo sia dovuto alla crisi economica che stiamo passando,disoccupati,preoccupazione per il posto di lavoro :triste:
 

ralf

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Oggi manca proprio la fiducia nel futuro, ci si augura che a breve tutto si normalizzi.Difficile chiedere un mutuo se rischi il posto di lavoro.
 

Adriano Giacomelli

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Non si discute che la crisi c'è e che ha toccato pesantemente molte fasce di popolazione. Il punto è che vorremmo parlare di un periodo di superamento crisi, un post-crisi ma....Le banche non autorizzano più mutui con i criteri di un tempo, finanziano il 60% di un immobile anzichè il 105% come un tempo, la gente ha altro a cui pensare, che imbarcarsi in un sogno, come quando tutto va bene e si ambisce ad una casa in proprietà, più grande, una seconda casa. Le imprese, che un tempo avevano bisogno di ricorrere al credito, oggi che i clienti sono più lenti a pagare, che gli ordinativi sono calati, che i fornitori sono più pressanti, anzichè disporre di maggior credito bancario, si sono visti ridurre il fido in banca e le conseguenze sono atroci. La disoccupazione al 8,9% non aiuta ma.... In Spagna hanno il 25% di disoccupazione, la valutazione degli immobili è crollata, noi in Italia, soffriamo, dovremmo stringere i denti ma teniamo a galla forse meglio che altre economie, che erano fiorite sulla "finanza creativa". Noi siamo il paese degli artigiani, delle piccole industrie, commerci, turismo, tutte attività vere e aderenti al territorio. Il credito ad uno di questi operatori si ripercuote in occupazione sul territorio, e in esportazioni che raddrizzano la bilancia dei pagamenti. E? ora di sforzarsi di essere ottimisti, il made in Italy non si è offuscato, siano scarpe, divani, meccanica, tessile, ceramica, vini, food, grandi opere e quindi ritroviamo un po' di orgoglio Italiano e andiamo avanti con fierezza, domani arrivano i turisti e concorriamo a presentare la nostra nazione al meglio.
 

Adriano Giacomelli

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Hai ragione ed in articolare se pensiamo che con la loro finanza dei derivati, la finanza creativa, hanno messo in crisi l'economia di mezzo mondo. E bada bene sono le banche Europee e Americane e solo in parte minima le banche italiane.
Ma, vedrai, gli speculatori sono già al lavoro per trovare un altro inghippo finanziario!
 

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