La situazione è ancora molto confusa. Ricordo che attorno al '75 il catasto riceveva tutto quello gli veniva consegnato. L'accatastamento veniva accettato anche se la ditta dichiarata, nulla aveva a che fare con la proprietà del terreno. Addirittura se alcuni figli sopraelevavano sul lastrico solare della casa paterna, si poteva accatastare direttamente a nome del figlio. Ovviamente la continuità storica era interrotta e non ricordo se allora le banche in presenza di richiesta di mutuo verificassero questo aspetto.
Nel nostro caso, se il lotto era di proprietà 50% della vedova e del de cuius ed il restante 50% del fratello della prima, si sarebbe potuto frazionare in due porzioni e su quella del defunto, inoltrare il tipo mappale e l'accatastamento, stante che detti beni erano caduti in successione nello stato di possesso.
Ovviamente l'intestazione doveva o se del caso deve essere scissa fra proprietari superficiari, i coniugi e proprietari dell'area con le rispettive quote. Un successivo atto fra i fratelli o una accertamento di usucapione emesso dal tribunale, potranno sanare la situazione.