@ncolitti . Credo di doverti una spiegazione. E credo anche che tu farai bene a consultarti con qualificati professionisti del diritto, avvocati o notai, ai quali non rinuncerei a chiedere riferimenti giuridici e giurisprudenziali a supporto delle loro conclusioni.

Al di la delle zpiacevoli schermaglie cui sono stato trascinato, ti posso dire con tutta serenità che la linea di pensiero che assume che la dimensione del legato non sia stata intaccata dal secondo testamento, emana un certo "profumo" di regola giuridica o discriminatoria. Può essere cioè che sia una sorta di criterio che si adotta quando due possibili letture siano in conflitto. In casi del genere viene adottata una sorta di gerarchia, come avviene per il livello dele leggi, dei documenti ecc.
Pero se cosi fosse , sarebbe bene avere conferme giurisprudenziali, non solo pareri di anonimi.

La interessante questione da te molto onestamente posta, infatti, si presta, sempre solo a mio modestissimo parere, a due osservazioni.
La nonna ha omesso almeno due precisazioni: ha escluso il secondo nipote,, ma non ha espresso la sua volontà su cosa fare della quota che a lui era stata precedentemente assegnata.

Per la sintassi italiana, direi che sarebbero quindi aperte le due diverse conseguenza.
Non so dirti se esista invece un criterio del "diritto" che faccia propendere per quella a te favorevole.

Ho fortunatamente poca dimestichezza con le aule di tribunale. Da quanto capita di leggere, vedo però che le sentenze a volte sono contrastanti, e soggette alla vena del collegio giudicante. Auguri.
 

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