Il problema comunque non è come l'ho prospettato io inizialmente.
Qui c'è una sorella infedele che con semplice firma depositata si frega 350.000 Euro, e ora rinuncia all'eredità per tentare di sfuggire alla collazione da parte dell'altra sorella che del libretto vede solo la carta intestata e il timbro di Poste Italiane, ma non i soldi.
Il prelievo con firma era una DELEGA a operare per assistere il de cuius, sicché non sono giustificati prelievi anche susseguenti fino ad un ammontare così disinvolto, il tutto però va esposto tramite legale, fermo restando che se la sorella infedele ha prelevato i 350.000 Euro in contanti e li ha nascosti da qualche parte, per i prossimi vent'anni se li spenderà con calma, prima che coi giudici se ne venga a capo. Giustizia Italiana. La frittata è comunque fatta.