@hanton
sul fatto che passando da delitti contro il patrimonio a delitti contro la persona, la situazione ti si rivolti contro, non trovo nulla di sbagliato.

Quanto invece all'uso del bene posseduto ed al suo congruo utilizzo (vedi deposito di materiale e quant'altro sul balcone), quello che citi viene apprezzato in sede di valutazione dal giudice di caso in caso.
Se è chiaramente identificabile il tuo intento "persecutorio" sul vicino, o la impropria utilizzazione del bene, non c'è che da arrendersi.
Usando la normale diligenza, ed evitando situazioni limite, non si corrono rischi.

Se poi vogliamo essere garantiti che nessuno ci faccia causa sostenendo che abbiamo due teste e tre mani, purtroppo non possiamo impedirgli di citarci in giudizio.
Contento lui....
 
...interpretate come meglio lo desiderate : negli STATI da cui vengo ti possono citare anche per...uno sguardo di troppo...da NOI siamo ancora agli inizi ma,se uno si alza storto la mattina,ti possono citare per qualsiasi cosa...anche se litighi con la moglie (e' LEI che ti denuncia)
 
E' l'orientamento attuale a definire "per legge" ogni aspetto della vita... pensando che sottoponendo alla norma ogni dettaglio le cose migliorino,.. ma ci avevano già messi in guardia (un po' di tempo fa)....
summum jus, summa iniuria.
 
falco : purtroppo queste sono piu' che altro leggi e disposizioni Comunali e lì.....nelle costruzioni ed i rispottivi paramentri decide il Sindaco del momento : per le distanze di questo o quello ,entrano in ballo anche i regolamenti "condominiali" SALVO IL DIRITTO DI TERZI...ergo...si puo' fare di tutto finquando qualcuno non si alza "storto" e comincia a "sottigliezzare"....gaurda il caos che sta succedendo nel monmdo politico e poi dimmi....come saprai le cose che "stanno scoprendo" in effetti le conoscevano gia' da "millenni"...ma solo oggi ...qualcuno si e' alzato male ed e' cominciata la faida.....
 
@falcoreale
sintetizzando, possiamo dire che intendere la distanza sul piano orizzontale E per pari livelli di quota, (consentendo quindi di edificare quando i manufatti erano a quote diverse), era ed è anch'essa una interpretazione della legge.

Oggi, l'interpretazione data alla legge, (a seguito di sentenze del tar e consiglio di stato) è più restrittiva.

Purtroppo, essendo le leggi scritte con parole ed essendo queste interpretabili, spesso si incontra questo problema.
Quando poi il "legislatore" è magari a digiuno della materia tecnica, la formulazione degli articoli di legge si lascia facilmente aggredire in tal modo.
 
condiviso con Renato : diro' di piu' : poco tempo addoetro ,volendo costruire un gazebo (4 x 3 = di quelli che oggi trovi nei supermrkets ) eet altri lavori inerenti il giardino (aiuole in pietra etc) ho convocato il mio geometra/architetto il quale,con mio grande stupore, ha asserito che :" nulla osta per le costruzioni floreali ma per il gazebo era necessario compilare la denuncia DIA ed ottenere permesso Comunale....."....ed il consumatore ,ignaro come lo ero io, spende 1200 euro per un gazebo.....da mettere nel PROPRIO giardino e nella PROPRIA ....proprieta' ! oltretutto ,e fortunatamente, non ho condomini !
 

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