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È stato annullato il decreto con cui si disponeva la verifica straordinaria degli ascensori installati ed in esercizio da prima del 1999. Lo stop ai controlli stabiliti dal D.M. del 23 luglio 2009 n. 108 viene dal Tar del Lazio che con la sentenza n. 5413 dell’1 aprile 2010 accoglie l’istanza di Confedilizia.

Il provvedimento era stato fortemente criticato perché il suo intero costo (stimato da Confedilizia in circa 6 miliardi di euro) sarebbe ricaduto interamente sulle famiglie. Da qui il ricorso proposto contro il decreto ministeriale e il conseguente annullamento dello stesso da parte del Tribunale amministrativo laziale. A dire dei giudici amministrativi, tra le altre cose, il decreto non era stato adottato“per colmare evidenti carenze nell’attuale sistema di sicurezza, ma per finalità occupazionali, cioè per salvare posti di lavoro, senza preoccuparsi delle ricadute gravissime che tale politica ha sull’economia delle famiglie” (Tar Lazio n. 5413/10).

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso noto che sarà fatto ricorso al Consiglio di Stato. "Il provvedimento - si legge in una nota del Mse- non solo recepisce una specifica raccomandazione europea (95/216/CE), ma è una misura di civiltà e di responsabilità a tutela della sicurezza delle persone, che si inserisce anche nel Codice del Consumo (Decreto legislativo 206/2005) in base al quale l’utente ha il diritto di presunzione che l'ascensore sia adeguato alla norma più recente"

"Per quanto riguarda le stime che indicano in 6 miliardi di euro l'onere che ne deriverebbe per i proprietari - prosegue la nota del Mse- al Ministero dello Sviluppo Economico si rileva che esse sono basate su parametri non rispondenti alle effettive esigenze tecniche di messa in sicurezza del parco nazionale di ascensori in questione. In ogni caso non è possibile stimare a priori il costo medio di messa in sicurezza degli impianti di più vecchia installazione. Non c'è, infatti, un censimento di quanti dei circa 700 mila ascensori installati prima del 1999 abbiano effettivamente bisogno di questa manutenzione straordinaria e di quanti, invece, siano stati già sottoposti a revisione da parte dei proprietari degli immobili.

Sulla presunta illegittimità del decreto ministeriale, che potrà essere verificata dal Consiglio di Stato proprio grazie al ricorso, al Ministero dello Sviluppo Economico si precisa che il passaggio preventivo del decreto allo stesso Consiglio di Stato non andava effettuato perché questo non è un atto di natura giuridico-regolamentare, ma una misura tecnico-operativa, fondata su una raccomandazione UE, per l'emanazione di pure norme tecniche".

fonte periti info
 

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