kirry

Nuovo Iscritto
Salve, un quesito per chiarirmi le idee:


in uno stabile di nuova costruzione sono in vendita appartamenti che poi a seguito di precisazioni ho scoperto che sono calssificati come C3 e quindi sarebbero dei camuffati appartamenti con la previsione che a marzo pv il comune di milano consenta il cambiamento d'uso. Ora chiedo dovendo dare una risposta al costruttore ora, è possibile abitare un locale classificato C3? senza incorrere in problemi di varia natura (sembra che l'unico problema sia la non possibilità di richiedere la residenza) e a quali ulteriori spese dovrei andare incontro dal punto di vista fiscale e di vari allacciamenti ecc ecc, questo nel caso che non si ottenga il previsto (cosi riferito dal costruttore) cambiamento d'uso. E nel caso che ciò avvenisse verso marzo- aprile cosa si va ancora incontro per il cambiamento d'uso e se ci sono ulteriori spese..anche perche dovrei chiedere un mutuo sostanziale per l'acquisto della casa che credo che possa definirsi per l'appartamento e non credo possibile ottenere per un locale C3...grazie di tutto
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
La categoria C/3 catastalmente è classificata come: LABORATORI E LOCALI DI DEPOSITO.
Come hai detto tu, in tale locale, vista la particolare destinazione d'uso non è possibile portarvi la residenza...
poi, se uno vuole abitarci, sono problemi suoi...

Come richiesta di allacciamenti non ci sono problemi, poichè, essendo un locale produttivo può essere allacciato a tutte le utenze: acqua, gas, energia elettrica, telefono, fognatura, ecc.
Credo però le tariffe siano diverse tra residenziale e produttivo, dove quest'ultimo deve essere maggiormente oneroso...

Se il comune concederà il cambio d'uso, dovrai attivare una pratica edilizia presso l'Ufficio Tecnico, presentare una domanda con relativo progetto, pagare la differenza di oneri (il produttivo è meno costoso del residenziale), pagare le marche da bollo ed i vari diritti comunali, rifare l'accatastamento e richiedere una nuova agibilità...

Per il mutuo non credo ci siano problemi... le banche di solito guardano il valore che l'immobile ha e di conseguenza concedono il mutuo in base a questo.

Buona fortuna

Saluti
 

castro

Nuovo Iscritto
fiscalmente dovrai pagare ovviamente non la tassa di registro come prima casa ma essendo un costruttore l'IVA del 10/20% a seconda dei casi, l'importo dell'IVA è da calcolare sul valore di acquisto e non sulla rendita catastale come sulla prima casa infatti all'atto il costruttore di farà la fattura.
Per quanto riguarda il fatto che passi da c/3 ad abitativo non è per nulla scontato perchè il piano di attuazione del prg è ancora in alto mare oltretutto a marzo ci sono le elezioni x il sindaco e quindi tutto potrebbe tornare in discussione e tutto sarebbe da rifare poi il fatto che tutti abitino i c/3 a milano e molti ci abbiano portato anche la residenza ........ mah! mistero
per quanto riguarda il mutuo le banche finziano anche i C/3 ma le percentuali di intervento sono diverse di solito nel limite del 60/70%, anche qui poi ci sono eccezioni
castro
 

marcsac

Nuovo Iscritto
Buongiorno,
La mia domanda è:
Riguardo ad un immobile accatastato come C/3, se al catasto risulta locale unico ed invece nella realtà è diviso un più locali
in quali problemi si incorre nella richiesta di un mutuo?
 

Marco Giovannelli

Membro dello Staff
Professionista
per questo basta fare una comunicazione in sanatoria allegando progetti ante e post operam e relazione tecnica pagando una reversale di 258,00€.

saluti
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
Buongiorno,
La mia domanda è:
Riguardo ad un immobile accatastato come C/3, se al catasto risulta locale unico ed invece nella realtà è diviso un più locali
in quali problemi si incorre nella richiesta di un mutuo?

Fai una verifica all'Ufficio Tecnico del comune per vedere la pratica edilizia di riferimento.
Se anche li è un'unico locale, allora, come dice Marco Giovanelli, devi fare una pratica di sanatoria e pagare la relativa multa (258 € è il minimo, mentre 1032 € è il massimo).
Ottenuta la sanatoria, procedi con la variazione di accatastamento e quindi con la richiesta del mutuo.

Sani
 

castro

Nuovo Iscritto
i problemi che puoi riscontrare nella richiesta di mutuo è che quando esce il perito trova l'immobile difforme dalla realtà e non te lo concedono, a parte il fatto che il tuo venditore deve sanare la posizione catastale prima di vendere pena nullità dell'atto ( da luglio 2010 obbligo corrispondenza scheda catasto- realtà).
se non ho capito male l'immobile che risulta difforme è uno che tu vorresti acquistare con il mutuo in oggetto giusto?
 

marcsac

Nuovo Iscritto
@castro
L'immobile è mio, ma non voglio creare problemi a chi acquista.


@Massimo Binotto
la superfice dell'immobile è circa 110 mq, saprebbe dirmi anche indicaivamente quando spenderei per la variazione da c/3 a A/1
grazie a tutti
 

massimo binotto

Membro Attivo
Professionista
marcsac;25926 @Massimo Binotto la superfice dell'immobile è circa 110 mq ha scritto:
Sconsiglio vivamente di riaccatastare l'immobile con cat. A/1 (abitazioni di tipo signorile) ma, a seconda di dove si trova l'immobile la sua categoria sarà compresa fra la A/2 e la A/3.

Per le spese della pratica dipende dal tecnico a cui si appoggerà per eseguire la variazione...
posso soltanto dire che i diritti catastali ammontano a € 50 per ogni nuova scheda planimetrica presentata.

Sani
 

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