gilbertoi

Membro Junior
Proprietario Casa
IMU prima casa

Mio figlio abita in uso gratuito ed è residente, con due figli minori, in un mio appartamento a Milano: tutti e tre sono proprietari pari quota di una abitazione in Milano avuta in eredità (dalla moglie defunta da due anni), attualmente ceduta in affitto e quindi per loro seconda casa a tutti gli effetti.
Può egli considerare il mio appartamento come prima casa?
Per ridurre l'IMU a prima casa posso ricorrere alla donazione dell'usufrutto (o della nuda proprietà), con minori imposte per effetto del minor valore della proprietà. L'appartamento inoltre è gravato da una consistente ipoteca di 1° (circa metà del valore) accesa per il mutuo relativo ai lavori di ristrutturazione. Si abbatte ulteriormente il valore sempre agli affetti ora menzionati? Il notaio ne tiene conto?
Ringrazio della ATTENZIONE
gilberto
:applauso:
 
J

JERRY48

Ospite
Prima di prendere qualsiasi decisione, aspetta almeno la deliberazione comunale in ordine alla aliquota impositiva che verrà definitivamente stabilita. Infatti la legge riserva ai Comuni di modificare in aumento o in diminuzione, l’aliquota base dell’IMU (0,76%), sino a 0,3 punti percentuali.
È evidente che se il Comune decidesse di ribassare l’aliquota per le residenze secondarie portandola allo 0,46%, l’utilità di atti, quali cessioni o donazioni di diritti di usufrutto o di abitazione, verrebbe meno.
Può darsi poi che i nostri governanti si ravvedano e capiscano che la dazione in comodato o la costituzione del diritto di abitazione, in fondo, portano al medesimo risultato, con l’unica differenza che passare dall’uno all’altro istituto comporta nuove spese per un cittadino già oberato da tasse e varie formalità.
Per rispondere agli altri quesiti:
- dal momento in cui si costituisce il diritto di abitazione o di usufrutto, il beneficiario può trattare l’abitazione usufruendo delle agevolazioni riservate all’abitazione principale;
- il pagamento dell’IMU assorbirebbe IRPEF ed addizionali.
- la plusvalenza o minusvalenza si applica nelle condizioni di compravendita (se non vado errato) e non nelle donazioni.
 

gilbertoi

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie Jerry 48. Perfettamente d'accordo. A mio avviso, però, va precisato che le spese dell'atto (2% + 1% del valore dell'abitazione + Notaio + registrazione, per chi è proprietario di altra abitazione nel comune di residenza) costituiscono nel migliore dei casi (anche con aliquote bassissime) una spesa dieci volte superiore al risparmio dell'IMU tra prima e seconda casa. Per questo occorrerebbero dieci anni per ammortizzarla. Conviene solo a chi ha una prospettiva di lunga stabilità senza sucessioni, variazioni della legislazione etc. Io, a settantasei anni, ho propeso per il pagamento IMU seconda casa, magari dividendo l'imposta con mio figlio che la abita. Quando sarà il momento, non lontano, la sucessione risolverà ogni cosa.
 

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