Daniele 78

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Può essere giusta la costruzione di un nuovo ordine nel mondo? Io non credo che si tratti di giusto o sbagliato
Non è questione di giusto o sbagliato è questione di sapere a cosa si va incontro...domanda il popolo italiano ha firmato per caso un referendum se era favorevole o contrario all'entrata nell'euro?? Perchè nazioni come la Svizzera o la Gran Bretagna si sono opposte ed hanno mantenuto la loro moneta allora???

In Italia non lo faranno MAI un referendum del tipo: "sei favorevole o contrario all'Europa??" perchè quasi sicuramente la maggior parte vota contro ed a ragione.
A conti fatti cosa ci ha portato l'UE??
  1. Maggiori imposizioni fiscali per mantenere la burocrazia sovrannazione, ricordo che l'Europa ha 2 SEDI per il parlamento europeo...la prima a Bruxelles (aperta tutto l'anno ) la seconda a Strasburgo (aperta se va bene una settimana al mese) e già tutti i parlamentari europei hanno chiesto una chiusura...ma chisssà perchè ne rimangono 2 aperte. Tralascio le altre sedi doppie di BCE e quant'altro.
  2. Paletti economico sociali astrusi mi chiedo chi ha deciso il 3% e perchè non il 4 il 5 il 6%, visto che è difficile da soddisfare non solo per la "sprecona Italia" ma anche Francia, Germania ed Olanda non lo rispettano...perchè noi dobbiamo farlo??http://www.lisistrata.com/news/?p=6697
  3. Come conseguenza dell'aumento fiscale e di questi assurdi paletti il nostro settore produttivo si sta distruggendo...e i spuntano i primi focolai di rivolta (vedi Forconi) ma non solo...con conseguente disagio per il pubblico
A conti fatti, quanto ci è convenuto entrare in Europa??
Credo che se si continua su questo passo una nuova guerra mondiale non sia un'ipotesi poi tanto remota...dopo tutto per avere una pace prospera le condizioni di partenza devono essere quanto meno similari tra vicini di casa...se uno dei 2 "per gelosia o altro" inizia con te una battaglia, o soccombi alle sue angherie di continuo o prima o poi reagisci...e quando lo fai scoppia il putiferio.
 
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arciera

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Non potevamo farne a meno. Questa e' la triste realtà. Tra sinistra e destra, Russia e America, purché se magna. Un vaso di coccio, infine. Questa e' la bicicletta.
 

Daniele 78

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Non potevamo farne a meno.
Chi l'ha detto?? perchè la Svizzera o La Gran Bretagna si e noi no?? Vuoi dirmi che il peso politico economico elvetico valeva ai tempi più di quello italiano?? Perchè Germania e Francia non rispettano i vincoli e noi dobbiamo farlo??
Tu immagina un condominio dove "presenti problemi d'indebitamento pregressi" vengono caricati tutti sulle spalle di pochi ,( mentre altri che si fanno passare per efficienti e perfetti) sforano o ritardano i pagamenti....ma ti sembra corretta una cosa del genere???
io penso che in quel condominio alla prima assemblea utile ci si "prende per i capelli" nel vero senso della parola...e a ragione. sto sbagliando???

aggiungo una cosa: Sai che dalle mie parti molti piccoli imprenditori edili, artigiani ed lavoratori in mobilità si stanno spostando proprio in Svizzera per continuare con il loro lavoro (edilizia)???? (visto che in Svizzera gira più che i Italia quest'economia).
Il problema dello spostarsi è che quando invece hai un'attività che ha avuto anche finanziamenti dalla banca (per lavorare e dare lavoro) chiudere qui per riaprire da un altra parte si traduce con l'esproprio dei tuoi beni per farti rientrare del tuo debito....
 
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arciera

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Daniele, ma tu lo sai o no che siamo sempre stati tra i poveri d'europa? Il detto franza o spagna purchè se magna, è un proverbio che segnala e segnalava perfettamente la forza dell'Italia. Non abbiamo nulla di materie prime, bestie che al confronto di quelle del nord europa, carne latte e lana, fanno sorridere. Questa è stata l'Italia. Duecento anni fa hanno industrializzato l'Europa e ci hanno fatto le loro brave rivoluzioni, politiche e industriali nel frattempo, noi da cinquanta anni. Proprio non abbiamo forza. Abbiamo è vero delle eccellenze in tutti i campi, ma quando ti stringono per conquistare mercati, abbiamo visto che le vendite delle nostre eccellenze sono le prime ad essere sacrificate. Sono forti gli stati che hai nominato. Metti solo Nestlè su wikipedia e leggi cosa controlla, non solo di industrie italiane, ma mondiali. Oltre che la Svizzera se la tengono buona così, perchè non è solo Svizzera per l'Italia, ma anche per tutti gli altri. La Gran Bretagna non fa niente che gli Stati Uniti non fanno. Sono parenti stretti. WASP. La potenza franco-tedesca può pendere ora di qua ora di là se l'appoggiamo, quando ne hanno bisogno per loro però. A intermittenza contiamo anche noi. Quando ne hanno bisogno. E Non è questa l'aria che tira
 

Daniele 78

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Daniele, ma tu lo sai o no che siamo sempre stati tra i poveri d'europa?
No, siamo stati sempre tra le prime 7 o potenze economiche al Mondo anche rispetto ai 27 paesi attuale della UE...Noi eravamo la terza economia dopo Germania e Gran Bretagna, ed il settore manifatturiero era il secondo dopo la Germania...(era perchè non so se vale ancora la cosa).
l territorio italiano presenta giacimenti minerari di varia tipologia che, fino al termine del XX secolo, hanno consentito una fruttuosa produzione di mercurio, antimonio, piombo, zinco, argento, ferro e di minerali quali pirite, fluorite, amianto e bauxite. Successivamente, tuttavia, i giacimenti con un potenziale sfruttamento economico sono diminuiti, e l'attività mineraria rimasta si è concentrata sui sali evaporitici, le marnecementizie, le argille (principalmente bentonite e montmorillonite) e i feldspati, per l'industria ceramica e i refrattari; sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle numerose cave di marmo ed altre rocce per l'edilizia, l'estrazione di pomice, ossidiana, pozzolana e talco.[128]
Queste sono le risorse dell'Italia

Commercio[modifica | modifica sorgente]
Esportazioni[modifica | modifica sorgente]
Il commercio con l'estero è molto sviluppato (soprattutto con l'industria del legno) e le esportazioni rappresentano circa un quarto del PIL.

Importazioni[modifica | modifica sorgente]
A parte pochi minerali, la Finlandia dipende largamente dalle importazioni per il suo fabbisogno di materie prime, energia e diversi componenti industriali.
questa è la Finlandia

La Norvegia è il paese con l'indice di sviluppo umano più alto del mondo. Il PIL procapite della Norvegia nel 2012 era di 99 170 $,[2] cioè il terzo al mondo[9], anche se si riduce di quasi la metà calcolandolo a parità di potere d'acquisto, visto l'alto costo della vita. Questo risultato si deve alla notevole espansione economica degli ultimi anni dovuta alla produzione di energia idroelettrica, allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Mare del Nord e all'esportazione di materie prime quali legno (dalle numerose foreste), pesce e minerali.

Norvegia

Aiutata da pace e neutralità per tutto il XX secolo, la Svezia è una delle prime 20 potenze economiche mondiali. I suoi standard di vita sono molto alti, paragonabili a quelli di Canada, Australia, Giappone e degli altri Paesi nordici europei. Il suo punto di forza è un sistema misto di capitalismoe di benefici dello stato sociale socialista. Il tessuto sociale è fortemente statalista, e la presenza confortante e a volte invadente dello Stato è ben presente. Il Paese ha un moderno sistema di distribuzione, eccellenti comunicazioni interne ed esterne, e una forza lavoro qualificata. Legname,energia idroelettrica e minerali ferrosi (le miniere forniscono ferro, rame, piombo, uranio e zinco), costituiscono le risorse di base di un'economia molto orientata verso il commercio con l'estero.

L'industria pubblica è responsabile di circa il 90% della produzione industriale, nella quale il settore dell'ingegneria rappresenta il 50% della produzione e delle esportazioni. L'agricoltura rappresenta solo il 2% del prodotto interno lordo e il 2% dei posti di lavoro. Tra i prodotti principali si annoverano cereali, patate e foraggi. Le industrie più sviluppate sono quelle meccaniche, elettroniche, chimiche e aeronautiche. L'impegno del governo nella disciplina fiscale ha prodotto un sostanzioso surplus di bilancio nel 2001, che è stato più che dimezzato nel 2002 a causa del rallentamento globale dell'economia, del declino delle entrate e dell'incremento delle spese. La Banca Nazionale Svedese (Riksbank) è concentrata sulla stabilità dei prezzi con un obiettivo di inflazione al 2,5%.

Il sistema delle comunicazioni e dei trasporti svedesi è una componente importante dell'infrastruttura. Inoltre i numerosi porti garantiscono i traffici marittimi.

Le basi produttive[modifica | modifica sorgente]
La forza dell'economia svedese consiste nell'avanzamento tecnologico di settori come la chimica, la meccanica e la metallurgia. L'innovazione scientifica ne è il propulsore tradizionale, sia nello sviluppo di nuove tecnologie, sia nell'innovazione di tecnologie applicate in settori tradizionali. Invenzioni come il cuscinetto a sfera e la dinamite sono le artefici del decollo industriale svedese. Oggi lo Stato destina alla ricerca e allo sviluppo il 3,7% del PIL, tra le quote più alte del mondo[30]. Su queste basi la Svezia ha saputo valorizzare le proprie risorse naturali, in sé non particolarmente abbondanti. Gli immensi boschi sostengono le industrie della carta e del legno. Le miniere di ferro sono situate nell'estremo Nord, sono le principali d'Europa e, nonostante i costi di estrazione siano molto elevati, sono molto sfruttate. Oltre a quelle già sfruttate, recentemente ne sono state scoperte nuove: a tal proposito, singolare è il caso di Kiruna, la principale città del Grande Nord. Infatti, sotto la città sono stati trovati dei cunicoli di una miniera e perciò è al centro di un progetto che prevede il trasferimento di infrastrutture e quartieri[31].

La tradizione siderurgica svedese si fonda sull'industria mineraria e sull'energia idroelettrica. Stenta invece a decollare l'industria automobilistica. Un settore, questo, che ha da sempre mostrato alcuni limiti (ad esempio i costi elevati e una certa difficoltà ad imporsi sui mercati stranieri) palesatisi nel 2010 con la notizia dell'acquisto della casa automobilistica Volvo da parte della cinese Geely per 1,8 miliardi di dollari[32][33].

In effetti, da tempo ormai, sono i settori ad alta tecnologia ad essere le punte di diamante del sistema produttivo. L'industria privata è responsabile di circa il 90% della produzione industriale, in cui il settore dell'ingegneria rappresenta a sua volta il 50% della produzione e dell'esportazione.

I servizi assorbono il 70% della popolazione attiva[34]. Il peso dell'agricoltura, organizzata in imprese a conduzione familiare, è molto ridotto: occupa solo il 2% del PIL e il 2% dei posti di lavoro. Il deficit agroalimentare è notevole, ma ci sono consistenti produzione compatibili con le rigide condizioni climatiche. Infatti, avena, barbabietole, orzo e patate, con l'aiuto dell'allevamento bovino, coprono il fabbisogno; a questi si aggiunge il frumento, coltivato però solo sotto al di sotto del 60º parallelo.
Svezia.
arciera se noti tolto il petrolio che c'è nel mare ndel Nord tutte e tre le potenze scandinave non sono cariche di materie prime, ma hanno saputo utilizzare al meglio quello che avevano a disposiione, a differenza nostra.

Metti solo Nestlè su wikipedia e leggi cosa controlla, non solo di industrie italiane, ma mondiali
verissimo, il Gruppo Audi -Volkswagen è ancora peggio...di recente hanno acquisito la Ducati e già possedevano da anni la Lamborghini (solo in Italia).

La potenza franco-tedesca può pendere ora di qua ora di là se l'appoggiamo, quando ne hanno bisogno per loro però
Infatti ,ed è proprio per questo che la comunione non va bene, se si decide in comune deve andar bene per tutti SEMRE non ad intermittenza esattamente come in un condominio.
L'Europa è un mega condominio dove Germania e Francia stan facendo un pò le scarpe a tutti...non può continuare così capisci??

E Non è questa l'aria che tira
Io vedo che stanno iniziando a scoppiare piccole rivolte...dagli spari di un pazzo nel momento dell'insediamento del governo Letta siamo passati ad un disagio più diffuso...ieri a Torino (in primis ) è scoppiato un casino...e la manifestazione si è fermata davanti al palazzo delle Regione. Non sò quanto può durare questa "tranquillità" io le mani sul fuoco non ce le metterei.
 

arciera

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Ti ripeto che non può che andare così. Non siamo proprio cretini ed infatti stiamo stringendo la cinghia. Poi visto che siamo la culla del machiavellismo, ancora cerchiamo di svicolare e farci forti di cose che non esistono. Con i gruppi "d'opposizione" tentiamo il ricatto di andarcene via. saremmo i primi dell'Africa. e chissà se col tempo non ci guadagneremmo?
Svezia, Finlandia hanno abitanti quanto una nostra città metropolitana. Prendi il treno a Stoccolma e vai a Kiruna oltre il circolo polare artico (un viaggio di 1500 km dati gratis a tutti) per 1500 km vedrai solo betulle. Betulle alte 20 cm per venti km. alte 40 per altri venti etc. poi le vedi a 20 metri e una grande ruota dentata che le falcia. Oro per 1500 km.[DOUBLEPOST=1386681458,1386681321][/DOUBLEPOST]
Non sò quanto può durare questa "tranquillità" io le mani sul fuoco non ce le metterei.
speriamo solo nello stellone d'Italia. Non credo che ci rimane altro. Tanto in fondo non ci mandano, si comprano tutto e da un padrone torinese passiamo al giapponese
 

Daniele 78

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Ti ripeto che non può che andare così. Non siamo proprio cretini ed infatti stiamo stringendo la cinghia. Poi visto che siamo la culla del machiavellismo, ancora cerchiamo di svicolare e farci forti di cose che non esistono. Con i gruppi "d'opposizione" tentiamo il ricatto di andarcene via. saremmo i primi dell'Africa. e chissà se col tempo non ci guadagneremmo?
Svezia, Finlandia hanno abitanti quanto una nostra città metropolitana. Prendi il treno a Stoccolma e vai a Kiruna oltre il circolo polare artico (un viaggio di 1500 km dati gratis a tutti) per 1500 km vedrai solo betulle. Betulle alte 20 cm per venti km. alte 40 per altri venti etc. poi le vedi a 20 metri e una grande ruota dentata che le falcia. Oro per 1500 km.[DOUBLEPOST=1386681458,1386681321][/DOUBLEPOST]
speriamo solo nello stellone d'Italia. Non credo che ci rimane altro. Tanto in fondo non ci mandano, si comprano tutto e da un padrone torinese passiamo al giapponese
Spero tu abbia ragione, me lo auguro perché altrimenti non saprei che può succedere.
 

arciera

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E' dura. Non ci sono più i soldi dei russi e degli americani a tenerci a galla. Era bello quando giocavamo su due fronti. Poi qualcuno ha capito che il giochetto non funzionava più (anche per loro e hanno concluso l'esperimento socialista) e hanno fatto marcia indietro anche con noi e così sono venuti a mancare i soldi russi. Le commesse anche. Poi sono venuti a mancare quelli degli americani. E i partiti hanno chiuso i battenti. E ora? stanno cercando di capire come ricostruire democrazia e direzione del Paese. La vedo difficile visto che sono tre a cantare. Due si devono mettere per forza d'accordo oppure gli presti un pò di persone oppure chiudiamo.
 

Daniele 78

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E' dura. Non ci sono più i soldi dei russi e degli americani a tenerci a galla. Era bello quando giocavamo su due fronti. Poi qualcuno ha capito che il giochetto non funzionava più (anche per loro e hanno concluso l'esperimento socialista) e hanno fatto marcia indietro anche con noi e così sono venuti a mancare i soldi russi. Le commesse anche. Poi sono venuti a mancare quelli degli americani. E i partiti hanno chiuso i battenti. E ora? stanno cercando di capire come ricostruire democrazia e direzione del Paese. La vedo difficile visto che sono tre a cantare. Due si devono mettere per forza d'accordo oppure gli presti un pò di persone oppure chiudiamo.
Non ci resta che attendere e sperare di un netto miglioramento, che ci si metta d'accordo per uscire da questa crisi anche se non vedo una immediata via d'uscita ma lontana. Ultimamente mi è capitato di parlare con diversi piccoli imprenditori che per un motivo o per l'altro ho dei rapporti lavorativi (quasi tutti fornitori, qualcuno cliente). Sai che nessuno di loro (essendo quasi tutti sui 50 anni e più) non sanno più che pesci pigliare??? Il dramma del nostro tempo, nessuno sa più che fare; alcuni se possono chiudono, altri aspettano con la disperazione negli occhi. Hanno paura che tutto il lavoro e i sacrifici di una vita ti vengano portati via dalla banca (che visto la crisi del settore non ci pensa tanto a portarti via casa e azienda) specialmente se chiudi. Ora le banche, almeno qui, ne espropriano meno di case e aziende, ma SOLO perché le aste fallimentari finiscono per essere deserte.
 

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