Cristinamary

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1-bis. Gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento,costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti, ad esclusione dei diritti reali di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione, resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione può essere sostituita da una attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale. Prima della stipula dei predetti atti il notaio individua gli intestatari catastali e verifica la loro conformità con le risultanze dei registri immobiliari".

in base a questa legge ho capito che il notaio deve fare riferimento nell'atto alle planimetrie depositate in catasto.
Deve mettere i dati identificativi cioè fg part sub rendita e consistenza piano etc.
Ma il mio dubbio riguarda la dichiarazione circa la conformità.
Il venditore deve dichiarare
  • che lo stato di fatto dell'immobile corrisponde alle planimetrie depositate in Catasto
  • oppure deve dichiarare che lo stato di fatto, i dati catastali e le planimetrie sono conformi?
Ho questo dubbio perchè sul mio atto c'è scritto:
Il venditore, consapevole etc.etc dichiara che:
-l'intestazione catastale dell'immobile è corretta
-lo stato di fatto dell'immobile corrisponde a quello della planimetria depositata in Catasto che si allega sotto la lettera x.

Ora... sempre in base alla legge, l'intestazione non la deve controllare il Notaio?
Lo stato di fatto dell'immobile che ho acquistato corrisponde alla planimetria allegata, però mi sono accorta dalla visura che è errata la consistenza (sulla planimetria non ci si può rendere conto se non si è tecnici di una differenza di 12 mq essendo in scala 1/200).e di conseguenza lo sarà anche la rendita.

A me sembra che questa dichiarazione circa la conformità dei dati catastali e delle planimetrie allo stato di fatto non sia presente nell'atto.
La dichiarazione messa dal notaio va bene lo stesso oppure è assente?
Mi piacerebbe avere dei pareri, in quanto è il primo atto notarile che vedo dopo la legge del 2010, mentre penso che qualche frequentatore del forum sia più addentrato. Grazie
 

Cristinamary

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Misurando stato di fatto non corrisponde a dato catastale di consistenza,
ma la mia domanda era: c'è o non c'è questa dichiarazione

resa in atti dagli intestatari, della conformità allo stato di fatto dei dati catastali e delle planimetrie, sulla base delle disposizioni vigenti in materia catastale. La predetta dichiarazione può essere sostituita da una attestazione di conformità rilasciata da un tecnico abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale.
.
Da quello che ha scritto il notaio a me sembra di no.

Ho questo dubbio perchè sul mio atto c'è scritto: Il venditore, consapevole etc.etc dichiara che: -l'intestazione catastale dell'immobile è corretta
-lo stato di fatto dell'immobile corrisponde a quello della planimetria depositata in Catasto che si allega sotto la lettera x.

Ha fatto giurare l'intestazione che toccava a lui controllare e non la conformità dei dati catastali. Vero o sbaglio?
Disposizioni vigenti in materia catastale riguardano appunto la consistenza.
Ciao
 

Daniele 78

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Certo che c'è la dichiarazione e viene inserita nell'atto proprio come detto da te. Catasto, Comune e stato di fatto devono corrispondere. Occhio che la consistenza in catasto viene misurata in vani, ed i metri quadri catastali non corrispondono ai calpestabili di una unità. I mq catastali tengono conto 1)dei metri calpestabili dell'unità abitativa + superficie occupata dai muri (tramezzi e portanti) + superficie di balconi e terrazzi (se presenti)+ superficie giardino (se presente) + locali accessori diretti o indiretti (cantine inserite sulla planimetria dell'abitazione). Quindi se vi si trovano delle discordanze in questo senso è normale. L'importante che in scala le planimetrie di catasto e Comune abbiano medesime destinazioni d'uso e abbiano misure degli ambienti simili. È praticamente impossibile (viste le scale di rappresentazione differenti) avere misure identiche tra Comune e Catasto ancor di più se si considera che le planimetrie (inserite con scanner nel Docfa con resa di 200 dpi bianco nero) spesso non sono leggibilissime e diventa dura misurare con precisione.
 

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