moralista

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semplicemente se si vuol vendere parte di una eredità ad un estraneo, è obbligo avvisare i coeredi se vogliono esercitare il diritto alla prelazione, se si vende ad un coerede non è necessaria nessuna comunicazione, questo intende e sottintende l'art. 732 c.c.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Evidentemente, questo lo interpreto in modo differente:
L'ordinamento, in tal modo, riconosce per legge ai partecipanti alla comunione ereditaria, sorta a seguito della morte del defunto, la prelazione, ossia il diritto ad essere preferiti, rispetto ad un terzo soggetto estraneo alla comunione ereditaria stessa, nella cessione della quota o parte di essa a parità di condizioni.

La ratio di tale preferenza va rinvenuta nell'esigenza di garantire che i beni facenti parte della massa ereditaria continuino a restare nell'ambito familiare in cui si è aperta la successione, e di conseguenza, di evitare l'ingresso nella comunione ereditaria a soggetti non legati tra loro da vincoli di parentela e infine di limitare la divisione dei beni del defunto attraverso un frazionamento non eccessivo del suo patrimonio.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
il problema è se anche il coniuge del coerede rientra nel art. 732 come un estraneo e/o familiare?
l'art. 177 c.c. prevede che tutti gli acquisti compiuti da coniugi, insieme o separaramente, sono destinati a cadere in comunione.
 
Ultima modifica:

Nemesis

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Proprietario Casa
Evidentemente, questo lo interpreto in modo differente:
L'unica interpretazione possibile leggendo:
"L'ordinamento, in tal modo, riconosce per legge ai partecipanti alla comunione ereditaria, sorta a seguito della morte del defunto, la prelazione, ossia il diritto ad essere preferiti, rispetto ad un terzo soggetto estraneo alla comunione ereditaria stessa, nella cessione della quota o parte di essa a parità di condizioni"

è che la prelazione sussiste solamente se la vendita della quota avviene a un estraneo!

Come del resto appare anche in:
"La ratio di tale preferenza va rinvenuta nell'esigenza di garantire che i beni facenti parte della massa ereditaria continuino a restare nell'ambito familiare in cui si è aperta la successione".

Se la quota è ceduta a un coerede, e non a un estraneo, quella quota continua a rimanere nell'ambito in cui si è aperta la successione.

E non c'è nessun bisogno di ricorrere a quello che appare su "siti" vari.
Basta la lettura della norma di legge.
Art. 732 c.c.:
Il coerede, che vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione. [...]
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
"La ratio di tale preferenza va rinvenuta nell'esigenza di garantire che i beni facenti parte della massa ereditaria continuino a restare nell'ambito familiare in cui si è aperta la successione".
Lo spirito della legge è quello di favorire la riunione della proprietà all'interno degli eredi.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo spirito della legge è quello di favorire la riunione della proprietà all'interno degli eredi.
È invece solamente quello di assegnare un diritto di prelazione ai coeredi nel caso qualcuno di loro volesse alienare a titolo oneroso la propria quota o parte di essa a un estraneo.
 

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