67principe

Membro Junior
Professionista
Salve a tutti, desideravo sapere una cosa importante.
Defunta la madre, in casa residenziale è rimasto a vivere il padre ed il fratello.
siamo 3 fratelli, io ed un'altro fratello viviamo in un'altra casa...mentre l'altro vive in casa con mio padre.
Ovviamente il padre conserva il diritto di abitazione...
la mia domanda è:
Fatta la successione io divento proprietario della casa residenziale per la mia quota..il padre puo' impedire di entrare in casa a me ed all'altro fratello?
Mi spiego meglio...ho diritto a richiedere le chiavi di casa ed entrare quando voglio?perchè non avendo buoni rapporti col padre mi chiedo se posso pretendere le chiavi di casa, visto e considerato che divento proprietario di una quota di casa, ed entrarci quando voglio.
Inoltre chiedo, come poter evitare che il padre possa spogliarsi della sua quota del 33,33% magari a favore di qualcun'altro....per escludere me nel caso un giorno morisse anche lui.
Nel caso in cui si andasse a dividere le quote...in tribunale un giudice potrebbe attribuire il bene a chi sta meglio economicamente..oppure a chi offre di piu'?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi spiego meglio...ho diritto a richiedere le chiavi di casa ed entrare quando voglio?
Tuo padre ha il diritto di abitazione della casa coniugale e di uso del mobilio se ci abita effettivamente tu, come comproprietario, non residente, non hai il diritto di avere le chiavi di casa.
Certo che se la casa è una villa di 32 stanze il diritto di abitazione si può restringe allo spazio necessario per vivere, 4/5 stanze più servizi, le altre stanze possono essere divise ed occupate proporzionalmente alle proprie quote dagli eredi (quindi compreso tuo padre). in questo caso potrai ottenere le chiavi per accedere alle stanze di tua spettanza.
Inoltre chiedo, come poter evitare che il padre possa spogliarsi della sua quota del 33,33% magari a favore di qualcun'altro
è difficile ostacolare un soggetto che in vita, e nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, voglia compiere atti che lo portino a non avere nulla da lasciare ai propri eredi. Ci sono diversi modi non aggredibili.
Tuttavia alcuni gesti (donazioni e/o finte vendite a favore di eredi legittimi o estranei alla successione) compiuti in vita dal futuro de cuius possono essere soggetti a collazione e riduzione per iniziativa di eredi legittimari (cioé protetti da legittima come lo sono il coniuge superstite, i figli, e, se ancora viventi, i genitori) quando il de cuius sarà diventato effettivo de cuius.
 

67principe

Membro Junior
Professionista
Scusate, mio padre vive in casa con l'altro fratello, e lui ha le chiavi ma non è residente in quell'appartamento...in quanto a sua volta è proprietario di una sua casa e non ci abita!!!
Ma per la legge gli eredi non hanno gli stessi diritti?
lui ha le chiavi ed io no?qualcosa non quadra....
 
O

Ollj

Ospite
tu, come comproprietario, non residente, non hai il diritto di avere le chiavi di casa.
Una cosa è il diritto di uso ed abitazione altro che non si possa entrare in un proprio bene gravato di tal onere.
Lo scrivente, quale proprietario "nudo", mantiene intatte tutte le facoltà compatibili e tra queste quella di esercitare il controllo sul proprio bene, di visionarlo e farlo visionare (previo accordo con l'usuario); allo scrivente spetta anche il diritto ad una parte della pigione dovuta dal fratello (il diritto di uso ed abitazione è solo del padre)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo scrivente, quale proprietario "nudo", mantiene intatte tutte le facoltà compatibili e tra queste quella di esercitare il controllo sul proprio bene, di visionarlo e farlo visionare (previo accordo con l'usuario)
questo non significa che abbia dirito ad avere le chiavi dell'appartamento.
E' come se il locatore trattenesse una copia delle chiavi dell'appartamento che da in locazione ed, ogni tanto, indipendente che sia presente nell'appartamento il locatario, con la scusa di visionare il proprio bene, si presentasse nell'appartamento aprendo la porta con le proprie chiavi.
Si ravvisa la violazione di domicilio.

La legge non prevede ciò.
da www.brocardi.it
Art. 1022 c.c.: Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia.
.... Nell'ipotesi di abitazione, il titolare ha, invece, l'obbligo di godere e limitare l'abitazione a quella porzione dell'immobile bastevole al soddisfacimento dei bisogni abitativi suoi e della sua famiglia, avendo il proprietario la possibilità di persistere nell'uso della rimanente porzione di casa.

Poi tutto può essere....
 
O

Ollj

Ospite
Salvo non sia un incapace ancora a carico del padre (da dimostrare), a cotal campione d'autonomia andrà presentato il conto!
L'art. di legge dice ben altro e non a caso il diritto in oggetto non è cedibile né trasmissibile ma esclusivamente personale
Passasse la sua lettura si imporrebbe un peso ben superiore a quello normato tassativamente.
questo non significa che abbia dirito ad avere le chiavi dell'appartamento.
Ho scritto cio?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho scritto cio?
No, ma qualcuno può interpretare come più gli fa comodo. Pertanto reiterare esplicitamente che il nostro amico non ha diritto ad avere le chiavi della casa di cui è comprprietario, in quanto su detta casa grava il vincolo di abitazione del coniuge superstite, non avrebbe fatto male.
 

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