Provo a riassumere ed aggiungere qualcosa:
- alla morte di uno dei genitori si deve procedere alla dichiarazione si successione (testamentaria o di legge) ed effettuare le volture catastali a seconda della accettazione o rinuncia alla eredità dei chiamati a succedere. Le quote che ne risultano non sono semplicemente quelle frutto di accordi verbali: sono quelle conseguenti agli atti di legge previsti.
- Ritengo che attualmente tutte le proprietà siano in comunione ereditaria fra voi tre, con le rispettive quote (quelle giuste, non quelle eventualmente presunte)
- puoi vendere la tua quota ereditaria con le modalità indicate da Nemesis: ti faccio notare che sarà piuttosto improbabile trovare un acquirente disposto a versare quattrini per una quota indivisa di minoranza, in comunione con terzi.
- resta la possibilità di richiesta di divisione giudiziaria dei beni ereditati, al fine di sciogliere la comunione ereditaria (cioè divenire ciascuno pieno proprietario di una parte): in quel caso occorre attivare una causa giudiziaria: se poi non si addiviene ad un accordo tra le parti per le modalità di divisione, per impossibilità o per disaccordo, il giudice mette all'asta il tutto. Nel qual caso aspettati tempi lunghi ed un bagno di sangue .... intendo economico. (non mi riferisco alla violenza del fratello)
- Ovviamente la strada più indolore sarebbe quella di un accordo con atto notarile di divisione , con relativa permuta di quote ed assegnazione dei rispettivi lotti: strada che pare preclusa per opposizione del fratello.