Non condivido; il legale è l'ultima spiaggia, se con le comunicazioni dirette e il buon senso non si ottiene nulla.

Secondo me l'ultima spiaggia l'hanno già frequentata i comproprietari concedendo l'uso per le gare di motocross. Mi sembra che siamo ben oltre il vivere civile nel pieno rispetto reciproco, per quanto riguarda i comproprietari.
 
Mi sembra che siamo ben oltre il vivere civile nel pieno rispetto reciproco, per quanto riguarda i comproprietari.
Condivido, ma continuo a ritenere che non sia una situazione così complessa da richiedere un legale in prima battuta. A meno di essere analfabeti, una lettera di proprio pugno è un primo passo utile, secondo me .
Poi si passa al legale.
 
Mi sembra superfluo evidenziare che se non esistono limiti visibili, nessuno può limitare l'accesso, come pure un ostacolo costituito da una rete anti-pecora, quindi bassa, o un ostacolo che segnala semplicemente un cambio di proprietà. Certamente, se il limite è evidenziato ed il proprietario o chi per lui, vieta l'accesso, magari con l'apposizione di appositi segnali, si è in presenza di un abuso. Ovviamente se la recinzione fosse oltre m 1,50 sarebbe una violazione della proprietà privata.
Certamente!
 
Certamente la destinazione urbanistica è determinante: in zona agricola non si può svolgere una attività differente se non espressamente autorizzata. Ed un campo di motocross andrebbe certamente recintato e se aperto al pubblico, dovrebbe rispettare le norme antinfortunistica ed ottenere tutte le prescritte autorizzazioni.
La destinazione agricola del terreno e una super carta a mio vantaggio. A tutto avevo pensato, tranne che a questo. La soluzione era dietro la porta!
 
Rivolgersi all'avvocato per l'invio d'una semplice racc.AR - ove comunicare il proprio formale ",,,dissenso dall'uso illegittimo quanto oggettivamente pregiudizievole consentito e/o tollerato del terreno comune, con espressa dissociazione da ogni conseguente onere e responsabilità di qualsiasi natura che ne possano derivare alla proprietà' - sarebbe come voler sparare ai fringuelli con un 'bazooka'. Assieme alla "riserva che per l'eventuale protrarsi, contro la volontà dello scrivente, di tale illecita situazione questa verrà denunciata come tale a tutte le competenti autorità senza ulteriori avvisi o diffide". Prosit.
 
Una raccomandata con la quale gli si contesta la loro scelta, dapprima serve a dissociarsi: da eventuali danni che potrebbero essere richiesti; dalla contestazione dell'abuso edilizio, per la mancata autorizzazione all'attività e del cambio di destinazione d'uso abusivo, poi si potrebbe comunicare che in mancanza di riscontro ci si potrebbe rivolgere ad un legale i cui costi e quelli dell'eventuale azione successiva, gli saranno addebitati. Posta così, sarà difficile che la possano usare in modo inappropriato.
Sono d'accordo.
 
Rivolgersi all'avvocato per l'invio d'una semplice racc.AR - ove comunicare il proprio formale ",,,dissenso dall'uso illegittimo quanto oggettivamente pregiudizievole consentito e/o tollerato del terreno comune, con espressa dissociazione da ogni conseguente onere e responsabilità di qualsiasi natura che ne possano derivare alla proprietà' - sarebbe come voler sparare ai fringuelli con un 'bazooka'. Assieme alla "riserva che per l'eventuale protrarsi, contro la volontà dello scrivente, di tale illecita situazione questa verrà denunciata come tale a tutte le competenti autorità senza ulteriori avvisi o diffide". Prosit.
Ottimo!
 

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