Franci63

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Come ha riportato @plutarco la conseguenza è che una donazione di danaro che sia effettuata senza l’atto notarile è semplicemente nulla, cioè non esiste, ed è rilevabile da chiunque vi abbia interesse o semplicemente d’ufficio.
No, se la donazione di denaro è funzionale, ad esempio, all’acquisto di un immobile.
È una donazione indiretta, per la quale non è necessaria la forma prevista per la donazione diretta.
 

studiogiardina

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No. Il denaro è fornito quale mezzo per l’acquisto dell’immobile, che costituisce il fine della donazione. Il collegamento tra l’elargizione del denaro della zia e l’acquisto del bene immobile da parte della nipote porta a concludere che si è in presenza di una donazione indiretta dell’immobile stesso e non già del denaro impiegato per il suo acquisto.
Non è, dunque, richiesta la forma tipica della donazione.
Allo scopo che sia evidente la natura indiretta della donazione il notaio non potrà che suggerire alla zia di eseguire direttamente il pagamento nei confronti del venditore, perché altrimenti un giorno potrebbe essere difficile individuare il nesso causale del bonifico al nipote finalizzato all’acquisto di immobile.
Ovvero, volendo compiere necessariamente questo doppio passaggio, è da ritenersi prudente costituire in atto anche il donante inserendo nel rogito la dichiarazione congiunta di donante e donatario che quella somma bonificata era proprio quella somma da utilizzarsi per l’acquisto dell’immobile (purchè ovviamente esatta e coincidente) in modo che sia chiaro che si tratta di donazione indiretta.

Dalla sentenza della Corte di Cassazione del 2017 è bene non sottovalutare la modalità e l'opportunità di omettere l'atto pubblico
 
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studiogiardina

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Vedo che @Nemesis mi ha preceduto, spiegando meglio le stesse cose: aggiungo un link
utile per capire la situazione :
Guardi che l'articolo che ha postato recita esattamente la mia raccomandazione. Cito testualmente:
"Ricordiamo però che, secondo la giurisprudenza, se il figlio dichiara nell’atto di acquisto che il prezzo è stato pagato dai genitori, l’oggetto della donazione indiretta non è il denaro ma l’immobile acquistato. Dunque l’immobile non può considerarsi definitivamente entrato a far parte del patrimonio del figlio, perché l’eventuale revocazione della donazione indiretta avrebbe come oggetto l’immobile e non il denaro, e lo stesso avverrebbe in caso di riduzione della donazione indiretta per lesione della legittima: l’azione di restituzione avrebbe per oggetto l’immobile e non la somma di denaro impiegata per l’acquisto. Sotto questo aspetto potrebbe allora essere preferibile stipulare separatamente una donazione diretta del denaro, cui faccia seguito l’acquisto dell’immobile da parte del figlio."

Inoltre la sentenza della Corte di Cassazione è molto chiara sul punto e fa da definitivo spartiacque sulla questione.
La cito e l'allego a breve, per beneficio dell'autore del post
 

studiogiardina

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Non è necessario.
Non è una mia opinione, fino a non molto tempo fa si procedeva in questo modo ma ormai quasi tutti i Notai con cui ci interfacciamo raccomandano la donazione con atto adducendo le ragioni sopra esposte ma, soprattutto, la sentenza del 27 luglio 2017, n. 18725 su pronuncia della Cassazione civile, sezioni unite, che allego per definitiva conferma.
 

Allegati

  • Cassazione-donazione-danaro-notaio.pdf
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studiogiardina

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Guardi che l'articolo che ha postato recita esattamente la mia raccomandazione. Cito testualmente:
"Ricordiamo però che, secondo la giurisprudenza, se il figlio dichiara nell’atto di acquisto che il prezzo è stato pagato dai genitori, l’oggetto della donazione indiretta non è il denaro ma l’immobile acquistato. Dunque l’immobile non può considerarsi definitivamente entrato a far parte del patrimonio del figlio, perché l’eventuale revocazione della donazione indiretta avrebbe come oggetto l’immobile e non il denaro, e lo stesso avverrebbe in caso di riduzione della donazione indiretta per lesione della legittima: l’azione di restituzione avrebbe per oggetto l’immobile e non la somma di denaro impiegata per l’acquisto. Sotto questo aspetto potrebbe allora essere preferibile stipulare separatamente una donazione diretta del denaro, cui faccia seguito l’acquisto dell’immobile da parte del figlio."

Inoltre la sentenza della Corte di Cassazione è molto chiara sul punto e fa da definitivo spartiacque sulla questione.
La cito e l'allego a breve, per beneficio dell'autore del post

@Franci63 : Le segnalo articolo del medesimo blog del Not. Colangeli in ordine al caso specifico e alla Sentenza cui facevo riferimento:
SEZIONI UNITE 27 LUGLIO 2017 N. 18725 - GIROCONTO DI DENARO - DONAZIONE TIPICA AD ESECUZIONE INDIRETTA - SERVE L'ATTO PUBBLICO - Notaio Dario Colangeli (notaiocolangeli.it)

Poi ognuno faccia come meglio crede, io riporto solo le raccomandazioni che abbiamo ricevuto da tutti i Notai interpellati sul merito negli ultimi anni e le relative evidenze che anche io ho appreso solo dietro loro indicazione.

Se un privato chiede un parere mi pare giusto che lo si metta in guardia rispetto a possibili criticità successive ad una certa scelta, ma soprattutto che chieda conferma al soggetto che più sia in grado di guidarlo, il Notaio.
 

Franci63

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Sotto questo aspetto potrebbe allora essere preferibile stipulare separatamente una donazione diretta del denaro, cui faccia seguito l’acquisto dell’immobile da parte del figlio."
Nel caso della discussione, la postante è unica erede della zia che vorrebbe procedere al versamento dei soldi: quindi non si prospetta nessun problema futuro relativo ad eventuali azioni di riduzione e restituzione, nemmeno a voler essere esageratamente prudenti.
Penso che la domanda vertesse sulla validità della dazione, come donazione indiretta, collegata all’acquisto.
La risposta, secondo me, e secondo i notai che uso consultare, resta positiva.
 

studiogiardina

Membro Attivo
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Nel caso della discussione, la postante è unica erede della zia che vorrebbe procedere al versamento dei soldi: quindi non si prospetta nessun problema futuro relativo ad eventuali azioni di riduzione e restituzione, nemmeno a voler essere esageratamente prudenti.
Penso che la domanda vertesse sulla validità della dazione, come donazione indiretta, collegata all’acquisto.
La risposta, secondo me, e secondo i notai che uso consultare, resta positiva.
"unica erede" e "nessun problema futuro" non sempre nella stessa frase vanno a braccetto: vedasi tutte le criticità che nascono dal donare un immobile e i successivi lunghissimi periodi di prescrizioni in favore di possibili rivalse da parte di eredi "non noti". Non per niente le banche si tengono volentieri lontane dal finanziare l'acquisto di tali beni nel ventennio (o entro i 10 anni dalla morte del donante), se non dietro laute garanzie fidejussorie o assicurative.
Vale la pensa correre questi rischi in futuro per risparmiare qualcosa oggi? Lo decida l'autore del post, magari col consiglio del Notaio, la mia raccomandazione è questa e credo ci siano ampie argomentazioni a sostegno del dubbio.
 

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