Franco Fanucchi

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Scusate per la mia terminologia sicuramente non appropriata.
Pochi mesi fa ho venduto un appartamento di 35 metri quadrati al terzo piano di una palazzina in centro storico di città.
L'acquirente mi ha fatto sapere, in seguito, che il medesimo prima del 1942 era in comunicazione tramite scala in muratura, con l'appartamento situato al secondo piano, per cui originariamnete si trattava di un unico appartamento di 70 metri quadrati disposto su due piani; sono in corso accertamenti ma può essere che non sia stata fatto il frazionamento (il ricavo delle due unità indipendenti è stato fatto in maniera abusiva senza chiedere le autorizzazioni
necessarie).
Io non ero assolutamente al corrente di questa cosa e in buona fede ho venduto l'appartamento credendolo in regola con tutte le norme.
A che cosa posso andare incontro? Una situazione del genere può essee sanata? Non volevo mettere di mezzo nessuno e comunque sono disposto a ricomprare l'immobile.
Vi ringrazio molto.
 
Essendo stato, l'abuso, commesso in data anteriore al 1° settembre 1967 e, comunque nell'anno 1942 non occorre eseguire alcuna procedura urbanistica; trattasi di un intervento che negli anni 40 veniva eseguto secondo procedure semplificate che nulla hanno a che vedere con gli attuali regolamenti edilizi diventati restrittivi a seguto dell'entrata in vigore della Legge
n°47/85. D'altra parte, per gli abusi coevi a quanto in oggetto, non era prevista nessuna presentazione di pratica di condono edilizio (anche alla luce delle varie normative succedutesi).
 

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