diego67

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buonasera,
spero di farmi capire.
Due fratelli di origine indiana hanno acceso un mutuo cointestato per l'acquisto della prima casa nel 2004.
Le rate mensili vengono prelevate dalla banca da un conto a sua volta cointestato.
Adesso uno dei due si è trasferito improvvisamente negli USA e nemmeno è sua intenzione ritornare in Italia
Chiaramente l' altro fratello si trova in difficoltà a far fronte alle rate mensili perché l'"americano" non versa più un centesimo su tale conto
Quello rimasto vorrebbe vendere la casa ma non sa minimamente come muoversi, si è recato nella sua banca ma sono stati moooolto evasivi.
Come puo' liberarsi da questo mutuo ? Le eventuali firme per documenti " liberatori" devono essere firmati dal "fratello americano" che deve tornare per forza in Italia o l'altro per forza deve andare negli USA?
Grazie a tutti per l'aiuto che vorrete dare a questa brava e onesta persona .
Diego
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
C'é l'istituto della procura: il fratello "americano" si dovrà rivolgere ad uno studio legale americano che abbia un corrispondente in Italia: quest'ultimo lo rappresenterà nella vendita della casa e nella chiusura del c/c. Questo ha un certo costo che ovviamente sarà a carico del fratello "americano" il quale forse prenderà in considerazione l'idea di venire in Italia per qualche giorno con un volo charter per definire tutte le pratiche perché meno oneroso.
La casa può essere venduta anche se la banca ha già posto l'ipoteca sull'immobile ma, chiaramente, la trattativa deve essere seguita da persone che se ne intendono di procedure fallimentari ed ipotecarie. Perché, in questo caso, al compromesso parteciperà anche il rappresentante della banca che intascherà quando concordato con il consulente che assiste la parte venditrice in modo da liberare l'immobile dalla ipoteca.
Il vero problema è trovare un acquirente che non si spaventi davanti all'ipoteca o un acquirente che subentrando nel mutuo venga accettato dalla banca erogante il medesimo.
 

1fonalb2

Membro Ordinario
Proprietario Casa
vorrei intervenire nella discussione per correggere qualche opinione espressa da Criscuolo.Al compromesso non è necessario che partecipi nessun esperto sia "fallimentare che intenditore di ipoteche" e nessun funzionario di banca: Perchè si tratta di vendere un normale immobile solamente gravato da una ipoteca volontaria data in favore di una banca che ha concesso un mutuo riportando questa situazione nel compromesso stesso. Prima della data del contratto definitivo di acquisto il compratore dovrà scegliere tra due possibilità : o si accolla il mutuo,ed allora deve essere informata preventivamente la banca per porre in essere tutte le procedure necessarie a consentire l'accollo in sede di compravendita definitiva ,oppure il compratore rifiuta l'accollo ed il corrispettivo stabilito per la vendita viene bloccato in favore della banca perchè questa possa,nei termini temporali necessari, estinguere sia il mutuo incassando il " residuo debito" ed a togliere l'ipoteca.
Il compratore deve stare tranquillo perchè le due operazioni non sono concomitanti ,l'ipoteca anche se permane in essere per qualche giorno non creerà nessun danno perchè la banca ,essendo eliminato precedentemente il suo credito, è totalmente soddisfatta e non può utilizzare questa ipoteca per altri fini.
Questo,in sintesi, quanto può avvenire.
Ciao a tutti
 

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