uva

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Proprietario Casa
Io leggendo il post n. # 4 di @Gianco ho capito che lui ritenga conveniente che:
: i contraenti concordano la riduzione con l'impegno ad un successivo reintegro senza limiti di tempo,
quindi NON ponendo un limite di tempo nell'accordo riduzione canone, in modo che non si sappia quando le parti decideranno di tornare al canone pattuito sul contratto di locazione.

Ma siccome aggiunge
di fatto a rientrare nell'importo del canone precedente,
capisco intenda dire che ad un certo punto il conduttore ritornerà a pagare il canone originario (quello maggiore, scritto sul contratto di locazione).
Mentre all'Agenzia delle Entrate risulta ancora in essere l'accordo di riduzione, e non viene registrata (per non pagare le relative imposte di bollo e registro) una scrittura che sancisca il ritorno al canone originario.

Infatti così si avrebbe
una piccola evasione

Secondo me non è un modo di operare corretto, appunto perché si tratta di evasione fiscale, seppure parziale e di importo limitato.

Se invece @Gianco intendeva consigliare qualcos'altro per essere in regola col fisco, io non l'ho capito.
 

basty

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Tu hai anche qui messo in chiaro quello che avevamo inteso tutti.
Quello che ha aggiunto dopo o era un arrocco maldestro o non aveva capito (per il politicamente corretto avrei dovuto scrivere: non si è spiegato bene)😜
 

Gianco

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Avete capito bene tutti.
Se è logico che si debba presentare al registro a titolo gratuito un contratto che modifica il canone transitoriamente, non capisco perché ritornando alla situazione contrattuale precedente si debbano pagare nuovamente gli oneri come fosse un nuovo contratto. Poiché la modifica del contratto è stata decisa per superare un momento critico, perché si deve sottostare ad un'ulteriore imposizione che graverebbe sul più debole? Si si evitasse di modificare nuovamente il contratto si eviterebbe di subire un ulteriore salasso.
A mio parere sarebbe stato più logico permettere le variazioni del contratto con dei costi limitati ai bolli. Poi ci sta che uno subisca a testa bassa le imposizioni illogiche di uno stato spendaccione.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
non capisco perché ritornando alla situazione contrattuale precedente si debbano pagare nuovamente gli oneri come fosse un nuovo contratto.
Credo che tu invece non abbia capito.

Se poni un termine alla riduzione (Dal xx al yy), quando verrà a scadere la data yy non ci sarà nessun bisogno di pagare ulteriori imposte e registrare una nuova carta.

La variazione in diminuzione è esente imposta e bolli.
La variazione in incremento è invece soggetta a bolli ed imposta.

In caso di riduzione per un tempo indefinito, giusto per evitare che qualcuno faccia il furbetto, hanno posto il vincolo di comunicare da quando intendono riaumentare il canone.
Se invece il termine è già stabilito con la prima scrittura , non serve altro. Ed anche la Agenzia delle Entrate sarà in grado di avere una data certa oltre la quale può considerare valido il canone iniziale da imputare a Reddito.
Si chiama trasparenza. Nessuna imposizione e prevaricazione.

Mi sembra che a volte il tuo sia un pregiudizio.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La presentazione va fatta nel medesimo ufficio dove è avvenuta la registrazione, accompagnata dal Mod 69.
Per gli addetti non sarebbe obbligatoria: serve invece al locatore per giustificare il minor reddito dichiarabile.
Meglio definire sempre una durata della riduzione: perché ad essere esentasse è solo la riduzione, non l’eventuale registrazione di un successivo aumento.
Mi sembra che a volte il tuo sia un pregiudizio.
Forse non ti sei accorto di ciò che hai scritto..... o ho capito male?
Non sarà che gli anni cominciano a far sentire il loro peso?
Io comincio a sentirli (per solidarietà).
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
sarebbe stato più logico permettere le variazioni del contratto con dei costi limitati ai bolli.
Infatti è così: è possibile registrare all'Agenzia delle Entrate gli accordi riduzione canone senza alcun costo, neppure i bolli.

Esempio:
riduzione dal 01/11/2019 al 31/10/2020.
Significa che dal 01/11/2020 il conduttore tornerà a pagare il canone originario.
Se non potrà pagarlo e se si accorderà col locatore per una proroga della riduzione (eventualmente con un canone diverso dal precedente), le parti potranno registrare un secondo accordo con decorrenza dal 01/11/2020 al .....(data concordata).

E' molto semplice: basta ricordarsi di scrivere sull'accordo la data di inizio e la data di fine della riduzione.
Come ha giustamente, e secondo me chiaramente, scritto @basty:
Meglio definire sempre una durata della riduzione
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se nell'accordo riduzione canone non è indicata una durata (dalla data x alla data y), allora quando le parti decidono di tornare al canone originario devono registrare all'Agenzia delle Entrate un'altra scrittura in tal senso. Che però non è esente dalle imposte di bollo e di registro.
La variazione in diminuzione è esente imposta e bolli.
La variazione in incremento è invece soggetta a bolli ed imposta
La variazione in diminuzione è esente imposta e bolli.
La variazione in incremento è invece soggetta a bolli ed imposta.
Il problema sarebbe superato se non dovesse essere necessaria un'altra registrazione con il ritorno al canone precedente.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
non dovesse essere necessaria un'altra registrazione con il ritorno al canone precedente.
Infatti non è necessaria alcuna registrazione per ritornare al canone originario.

Riprendo l'esempio che ho fatto nel post n. #17 (che forse non hai letto):
In data 31/10/2020 scade la riduzione canone concessa dal locatore.
Dal giorno 01/11/2020 il conduttore pagherà il canone originario (ovviamente superiore a quello ridotto).
In tal caso non è necessario fare alcuna pratica né registrazione e non si paga nessuna tassa per la modifica del canone.

Se invece locatore e conduttore si accordano per un'ulteriore riduzione canone, vale quanto ho scritto nell'esempio del post n. #17.

Forse hai letto male quello che ho scritto (e che hai citato) nel post n. #7:
Se nell'accordo riduzione canone non è indicata una durata (dalla data x alla data y), allora quando le parti decidono di tornare al canone originario devono registrare all'Agenzia delle Entrate un'altra scrittura in tal senso. Che però non è esente dalle imposte di bollo e di registro.

Ti ho evidenziato le parti importanti, dalle quali risulta evidente perché continuiamo a ripeterti che è necessario e sufficiente indicare la durata dal...al..... della riduzione canone per non pagare alcuna tassa: né per segnalare all'Agenzia delle Entrate la riduzione, né quando si ritorna al canone originario.
 
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