Il problema non riguarda solo Tempio ma si estende su tutta la Sardegna o anche tutta l'Italia. Non so se il fenomeno è soltanto tricolore o riguardi il pianeta. Limitiamoci a noi. Lo spirito delle diverse leggi sul condono dell'84, 94 e 03, era quello di dare un taglio con il passato, permettendo a coloro che avevano goduto dell'edilizia spontanea, di mettersi in regola pagando ammenda. Le leggi avevano stabilito che da quel momento non sarebbe stato accettata alcuna violazione. La pena prevista era l'acquisizione dell'immobile da parte del comune. Nel caso di costruzioni in zone ad esse vietate era prevista la demolizione. Purtroppo, come avviene da noi, la dovuta e necessaria sorveglianza, mal supportata dalla giustizia, ha favorito il proseguo del malcostume, premiato fina a qualche tempo fa. Ora qualche magistrato ha iniziato ad applicare la legge, provocando le reazioni prevedibili da parte delle persone interessate. Saltano fuori i problemi delle famiglie numerose che vengono sbattute sulla strada, dell'ingiustizia a danno dei "poveri". L'opinione pubblica davanti a questo problema si divide. Se analizziamo il problema saltano fuori grossi problemi a carico della collettività. Gli insediamenti, nel momento che pagano le tasse, pretendono che gli si vengano forniti tutti i servizi che se non pianificati preventivamente all'edificazione diventano estremamente onerosi. E poi, tutti gli altri che hanno dovuti sborsare fior di quattrini per comprare l'area edificabile, ottenere la concessione, rispettando i limiti imposti dai regolamenti e pagando soldoni per gli oneri, cosa sono fessi?
Certo anche i comuni hanno remato contro perché a fronte di una forte richiesta di aree edificabili, hanno risposto limitando con il contagocce il mercato, condizionandolo e provocando un continuo innalzamento del prezzo.
Infine, dispiace, ma le regole, uguali per tutti, vanno rispettate.