ziggy

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Nel 1970 dopo la morte di mio padre divento erede di un immobile ( negozio) tra le parti comuni dell'edificio è ricompresa anche la casa del portiere. Al catasto per un errore dell' ufficio non era stata registrata la successione e nel 2011 viene rettificata la corretta intestazione a loro cura ( agenzia del territorio) ma evidentemente non sulla proprietà della portineria che rimane sempre intestata a mio padre precisamente con questa dicitura: Prop. Art 1118 c.c.
Ora la casa del portiere è stata messa in vendita e il condominio con una delibera ( così leggo dallo storico dell'immobile) aggiorna gli intestatari attribuendone le quote ed eliminando me ed tri.
Qualcuno può aiutarmi a capire cosa è successo e se tutto ciò è corretto?
 

Dimaraz

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Che sia sbagliato è eevidente.
Premesso che nessuno degli altri condomini (e tantomeno l'amministratore) può "estrometterti" dalla proprietà di un bene comune inutile scendere nei particolari : trova un avvocato per procedere al ripristino dei tuoi diritti.
Altrettanto banale suggerirti di verificare se il gioco valga la candela.
 

ziggy

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Secondo te la casa del portiere doveva essere indicata in successione?
Perché se fosse così nella mia successione non compare, anche perché al tempo 1970 non c' erano le quote come ho scritto vi era solo l' indicazione propr. art 1118 c.c

Per capire se il gioco ne vale la candela è importante capire se l'errore sta già nella successione.
 

basty

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Una plausibile origine dell'errore te la ho indicata nell'altro post. Non è che replicando le domande le risposte possano differire.
Ti avevo posto alcune domande: la casa del portiere era identificata con uno specifico sub?
 

ziggy

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Scusa forse non ho letto con attenzione.

La casa ha un suo subalterno, ma non so da quanto tempo.
Nell'atto originario ossia atto di divisione tra gli allora proprietari in comunione non era indicato.
 

basty

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Purtroppo è una situazione piuttosto frequente, quando le parti comuni sono censibili, e censite: nell'altro post chiedevo ai geometri, ad es. @griz, @Gianco, , come si può risolvere la situazione.

Secondo me la soluzione più stabile sarebbe attribuire la proprietà di quel sub al CF del condominio: così si trasferisce automaticamente ad ogni voltura.
In caso contrario (cioè assegnazione pro quota a tutti i condomini), c'è il rischio che ad ogni passaggio di proprietà degli alloggi, si perdano dei pezzi, vuoi per errati rogiti e volture, vuoi per errori del catasto.

Anch'io ho una situazione simile.
 

ziggy

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Sinceramente non so che fare,
La casa del portiere dovrebbe essere venduta e al catasto risulta intestata solo ad alcuni condomini suddivisa in quota millesimale ovviamente difforme dai millesimi in uso per la ripartizione delle spese e a dirla tutta non so da dove scaturiscono.
Se verrà venduta, prima di riuscire a sistemare ( sempre che ne abbia diritto) perderò circa 4.000 euro. Ora è tutto dal notaio che sta raccogliendo le firme per la vendita.
 

basty

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Proprietario Casa
Si, non è la prima volta che leggo quanto affermi.... Ma il nostro catasto è sempre pieno di sorprese....

Come dicevo sopra, potrei produrre entrambe le situazioni.... Come sia accaduto non lo s,o ma questo è ciò che risulta.

1) Alloggio ex-del portiere: a catasto compaiono solo alcuni condòmini: il totale delle quote non è 100/100. Quando ho acquistato nessuno ha segnalato questa pertinenza, che quindi non compare esplicitamente sul mio rogito (non sono il solo): ma nessuno ha messo in dubbio il mio diritto alla quota, anche quando si è ipotizzata una vendita.

In ogni caso finora l'amministratore non ha mai considerato la situazione catastale ed i proventi dalla locazione dello stesso vengono attribuiti per millesimi ai condòmini pro tempore.

2) In compenso...., ho scoperto che a fronte del CF condominiale, compare una proprietà C2 che tra l'altro è un sub di una particella adiacente al condominio: a parte l'evidenza dell'errore sostanziale sul fatto che non abbia senso che il condominio possegga una cantina di un fabbricato adiacente, completamente distinto fin dall'origine, resta il fatto che sia accatastata in capo ad un condominio.

Se quindi tecnicamente non è possibile identificare queste parti come beni comuni censibili, senza necessità di attribuzione specifica ai condomini pro tempore, non resta che una operazione di bonifica catastale, con una pratica di rettifica, a fronte dei vari rogiti e successioni. Non escludo che la assegnazione dei relativi sub di questi BCC sia sorta successivamente a certe compravendite originarie. La consuetudine di depositare l'elaborato planimetrico con la individuazione analitica dei beni esclusivi e comuni, è diventata obbligatoria in anni relativamente recenti: credo attorno alla metà degli anni '80.
 

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