Tutte considerazioni ragionevoli e giuste. Ma la pratica quotidiana non sempre viaggia secondo canoni standard.
Rovescerei il modo di considerare il problema del triangolo condominio locatore è conduttore
Se anni fa era frequente, specie in alcune regioni che conosco (Piemonte) che gli inquilini versassero direttamente gli oneri condominiali, oggi direi che
1) È interesse oggi del locatore intrattenere direttamente i rapporti economici con l’amministratore, in modo da non scoprire in ritardo sorprese spiacevoli
2) Spesso risulta opportuno rateizzare le spese dovute dall’inquilino in modo più distribuito rispetto alle poche rate previste condominialmente, cosa gradita anche al conduttore e limita sorprese di morosità e problemi in caso di risoluzione del contratto
3) Poiché poi contrattualmente salvo casi specifici è possibile stabilire e concordare condizioni particolari, come addebitare al conduttore le spese di amministrazione, è consequenziale sia il locatore a comunicare il saldo conguaglio dovuto
3) Quanto al compito delll’amministratore, è prassi consolidata e diffusa quella di attribuire al capitolo spese di proprietà, certe spese ordinarie di gestione (amministrazione, assicurazioni, spese fiscali postali e cancelleria), oltre a certe spese straordinarie più spesso elencate a parte.
Quando includono nei riparti sia i locatori che i conduttori, non fanno niente altro che raddoppiare le righe e attribuire alla proprietà le cosiddette di proprietà e straordinarie, il resto al conduttore. Non c’è sostanzialmente lavoro supplementare: cambia però il numero dei versamenti e gestione contabile; se lo fa senza oneri supplementari bene. Oggi molti amministratori invece non accettano di avere rapporti con i conduttori per limitare le beghe, o chiedono un onorario su mandato.