Luigi Criscuolo

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Sinceramente pensavo che steste dialogando (scrivendo) in napoletano.
in effetti il mio secondo intervento avrebbe l'ardire di essere scritto in napoletano. Ti sembrerà strano ma la e finale in napoletano ha un suono chiuso, per cui io la metto tra parentesi per differenziarla dalla e aperta; alla milanese quella della panscietta e della fabbrichetta.
Il mio cognome dovrebbe orientarti: mio nonno era di Vico Equense (NA) mio padre era nato a Napoli e ci teneva a evidenziare "Napoletano del Vomero no un cafone" (cioè cittadino non dei paesi limitrofi).
Sebbene io non parli napoletano lo capisco abbastanza bene; sopratutto sento quando un cantante si cimenta nelle canzoni napoletane se è un campano oppure è un centro settentrionale: lo aspetto a come pronuncia le e finali.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Sebbene io non parli napoletano lo capisco abbastanza bene; sopratutto sento quando un cantante si cimenta nelle canzoni napoletane se è un campano oppure è un centro settentrionale: lo aspetto a come pronuncia le e finali.
E' come da noi pronunciare la x all'interno di una parola. Il mio paese Selargius in sardo si scrive Ceraxius: un sardo lo pronuncia Cerascius, gli altri, come è scritto.
 

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