dadino78

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Proprietario Casa
Salve a tutti

Sono nuovo di questo forum, e mi sono iscritto purtroppo per sottoporvi una domanda mio malgrado, che potrebbe a breve diventare un esigenza.
Purtroppo a mia moglie è stata diagnosticata una malattia molto seria con prognosi poco ottimistica, ovviamente facendo tutti gli scongiuri del caso, potrei tra non moltissimo tempo ritrovarmi con la grana della eredità da gestire.

La nostra è una situazione un po' intricata, cerco di spiegarmi bene.

Nel 2011 da conviventi non sposati, abbiamo acquistato un immobile versando come anticipo il 40% del valore dell'immobile, equamente suddiviso (100000 euro divisi in 50000 io e 50000 lei) soldi derivati dal solo lavoro retribuito, quindi nessun familiare ci ha aiutato, per il resto, abbiamo acceso un mutuo.

Per motivi fiscali, la casa ed il mutuo sono stati intestati totalmente a lei ed io mi sono inserito come garante per il mutuo, lei ha preso la residenza ed io no.

2 anni dopo, abbiamo fatto un rogito, dove io ho acquistato l'1% dell'abitazione a scopo cautelativo, contro eventuali vendite dello stesso da parte della mia compagna in caso di problemi.

Nel 2015 ci siamo sposati, facendo comunione dei beni, e la situazione della percentuale di proprietà è rimasta invariata, come anche le residenze.

A fine 2018 è stata diagnosticata la malattia di mia moglie e per usufruire dei permessi lavorativi della legge ex 104, ho preso regolare residenza anche io nello stesso immobile.

Premetto che non abbiamo figli.

Da qui nasce la mia domanda, in caso di decesso di mia moglie, ho letto che una consistente quota ereditaria spetterebbe alla famiglia di lei (padre, madre, fratello) mentre solo il 50% a me nonostante io mi dovrei accollare il restante mutuo altri circa 10 anni e nonostante l'acquisto sia derivato solo da nostri sforzi, calcolando anche che lo stipendio di mia moglie è circa di un terzo più basso del mio.

Stesso problema potrebbe derivare anche dal conto corrente che abbiamo cointestato.

Come devo muovermi se, ripeto, facendo tutti gli scongiuri, dovesse presentarsi queste eventualità?
 
Devi acquistare la proprietà dell'immobile... o tua moglie deve fare testamento agevolandoti il più possibile.
Al fratello non spetta nulla.... ai genitori 1/3 o 1/4 fa testamento riservandoti la disponibile.
Ps.
Quella dell'1% è stata una idiozia.
 
Ciao Dimaraz, intanto grazie della risposta, riguardo al testamento, se ho letto bene comunque rimarrebbe una parte agli altri eredi suoi, quindi non mi può "intestare" il 100% in quanto sarebbe comunque impugnabile.

Riguardo all'1% questo si è reso indispensabile a scopo cautelativo, ponimao il caso di un litigio, lei avrebbe potuto vendere la casa senza il mio consenso, in questo caso ogni volontà di vendere o donare ad altri la casa, sarebbe stata bloccata da questo 1%.

Ovviamente non ho potuto prenderne di più altrimenti avrei dovuto pagare l'IMU come seconda casa e quindi i benefici dell'aver mantenuto la residenza in un altro comune non avrebbe avuto senso, ovvio, non ci saremo mai sognati di arrivare a questo punto.
 
Riguardo all'1% questo si è reso indispensabile a scopo cautelativo, ponimao il caso di un litigio, lei avrebbe potuto vendere la casa senza il mio consenso, in questo caso ogni volontà di vendere o donare ad altri la casa, sarebbe stata bloccata da questo 1%.

È una tua opinione o qualche "beota" te l'aveva suggerita?
 
Scusa Dimaraz, ma quì non stiamo parlando del fatto che io abbia preso solo l'1% e chi me lo ha detto ecc...non è questo l'importante.

Inoltre ribadisco che queste mie domande sono legate ad una possible perdita di un mio caro, in questo caso mia moglie, quindi ti chiedo un po' di tatto nel gestire questa cosa, sono già abbastanza distrutto e provato....

Ritornando al quesito principale, se acquisto l'immobile da mia moglie, ovviamente dobbiamo fare un intero rogito (99%), che sfiorerebbe i 5000 euro, stesso vale per la donazione, che poi si porta dietro anche altri problemi.
Rimane il testamento, ma a quanto ho capito non mi permetterebbe di entrare a pieno titolo della proprietà.

Rimane anche il discorso del mutuo, se i genitori/fratello, vogliono avere l'eredità, ovviamente dovranno contribuire nel mutuo, altrimenti devono per forza rinunciare all'eredità stessa, giusto?
 
Io ho il massimo rispetto per la vita delle persone...ma non puoi pretendere che questo valga a scusare un evidente espediente a scopo elusivo.

Ognuno è libero di decidere come rapportarsi con i "doveri" di cittadino ma non venga a lamentarsi delle proprie scelte.

Hai/avete scelto di dichiarare il falso in merito alla effettiva residenza con lo scopo di non pagare una tassa... ora ne paghi le conseguenze.

Essere comproprietario dell'1% non ti metteva al riparo in alcun modo: la tua (allora) compagna avrebbe potuto liquidarti con le buone o con le cattive e a te restava il cerino in mano.
E ripeto che chiunque ti abbia dato tale "consiglio" dovrebbe dedicarsi ad altro.
Se invece è stato frutto di una vostra "idea" ... chi è causa del proprio male pianga se stesso.

Una "donazione" è fuori discussione altrimenti ripeteresti l'errore dell' 1%.
Ogni donazione (anche fra coniugi) è contestabile al momento della dipartita del donante.
Gli eredi legittimari lesi nella quota potrebbero agire chiedendo collazione/riduzione.


Non hai/avete alternative....pensavi di risparmiare sull' IMU...ora restituisci.
 
Rimane il testamento, ma a quanto ho capito non mi permetterebbe di entrare a pieno titolo della proprietà.
Innanzi tutto devi sapere che al coniuge superstite spetta il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza famigliare , e sui mobili che la corredano, se la casa era del coniuge o in comunione.
Quindi il primo paletto è che da quella casa non potrai essere mandato via, anche qualora altri ne divenissero proprietari pro_quota.

Se tua moglie fosse d'accordo, potrebbe fare testamento, lasciando a te il più possibile della proprietà della casa, se avesse altri beni da lasciare ai genitori.
In un mondo ideale, i suoceri potrebbero anche rinunciare all'eredità in tuo favore, o non contestare eventuale testamento che destinasse la casa a te.
Ricordando che si ereditano anche i debiti, potrebbe essere che il valore dei suoi beni, meno la sua parte di mutuo, abbia un valore (basso) ,tale che possiate trovare un accordo .

Non commento le vostre scelte pregresse, decisamente poco sagge.
Anche "fare un intero rogito" per il 99% è sconveniente e poco utile ; errato pensare che "sfiora i 5000 euro" , perché se si compra, oltre alle imposte e al notaio, vanno versati i soldi al venditore .
A scanso di altre "pensate" poco accorte, ti consiglierei di andare dal tuo notaio di fiducia, dopo aver capito quali sarebbero le intenzioni di tua moglie, e farvi consigliare al meglio, in questo dolorosa situazione.
 
Grazie Franci

più o meno è la conclusione alla quale sono arrivato anche io.
Per mia moglie nessun problema e penso anche per i suoceri, in quanto conoscono bene tutte le situazioni, però sai come è, al momento tante pacche sulle spalle ma poi tra qualche anno passato il dolore iniziale, iniziano gli interessi economici.

Se i suoceri dovessero rinunciare all'eredità, avendo un altro figlio, entrerebbe lui in gioco, e se anche lui rinunciasse, entrerebbero i suoi figli che essendo minorenni...ecc ecc...

Per quanto riguarda il diritto abitativo, questo lo sapevo, ma rimane comunque il problema che al momento in cui io volessi cambiare casa e vendere, dovrei andare a bussare alla loro porta, e cosa succederebbe tra magari qualche anno??

E' ovvio che penso che loro non vogliano entrare nel dover pagare il mutuo anche se per solo una quota molto bassa, quindi non dovrebbe essere difficile trovare un accordo, e cioè quello di non impugnare un testamento dove vengo nominato unico erede dell'immobile, perché solo quello abbiamo e paghiamo con grandi sacrifici.
Ma vi è sempre la possibilità di ripensamento in 10 anni, periodo in cui il mutuo si estinguerà.

Una sola cosa non ho capito bene, ovviamente se dovessimo fare una compravendita tra noi, non ci sarebbe scambio di soldi, ci sarebbe magari un assegno da depositare agli atti, che però non sarebbe mai incassato (so che anche questo non è molto legale) ma funzionerebbe, quindi andrebbero calcolati i costi di compravendita su una quota magari anche molto più bassa del reale valore senza nemmeno i costi di rogito per il mutuo, sbaglio?

In quanto al rivolgersi al notaio, ovvio che quando e se sarà il momento, lo faremo, al momento vorrei solo raccogliere il maggior numero di informazioni per evitare di rimanere "fregato".

Riguardo alla questione 1%, non voglio ribadire a Dimaraz, in quanto sono dinamiche personali che lui non conosce e ugualmente mi sta dando dell'evasore, senza conoscere il vero motivo di questa scelta che la legge consente!
 
Al fratello non spetta nulla..
Non è corretto.
In assenza di testamento, al coniuge spettano i 2/3 del patrimonio, oltre al diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la
corredano.
Ai due ascendenti spetta complessivamente 1/4 del patrimonio.
Al fratello spetta il rimanente 1/12.
 

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