griz

Membro Storico
Professionista
L'incarico ad un professionista per redigere una tabella millesimale equivarrà a qualche anno di spese, valuta bene, saranno antipatici ma sono i tuoi vicini
 
O

Ollj

Ospite
Quindi, ripeto: possono procedere per vie legali se non pago?
Poichè non spetta al sottoscritto dar giudizi morali ma solo fornire tutti gli elementi utili per una corretta decisione (potrebbe anche essere che lei sia la vittima di un soppruso), nel riconfermare, come indicato nella mia prima risposta, il suo obbligo a corrispondere la sua quota, và altresì precisato che, sussistento un Condominio, chi vorrà pretendere la quota da lei dovuta dovrà farlo nel rispetto della legge (art.1117 e ss. del Codice Civile) e quindi:
- non di certo presentarsi al suo uscio con una bolletta da ripartire...
bensì si dovrà:
- indire assemblea condominiale per l'approvazione del Rendiconto Consuntivo anno xxxx
- inviare a tutti i Condòmini formale e scritta convocazione all'Assemblea, premurandosi altresì di dar prova che tale convocazione è stata ricevuta.
- ripartire in sede assembleare (a maggioranza) le spese tutte del Condominio, definendo altresì la quota spettante a ciascun condòmino con l'onere di indicare il criterio adottato (e premurandosi che tal criterio sia legale).

La Suprema Corte di Cassazione, nella sua costante giurisprudenza, in mancanza di specifiche tabelle millesimali, ha ritenuto legittimo anche un provvisorio riparto sulla base di "criteri provvisori" (as es i mq. degli immobili); lo stesso dicasi quanto alla convocazione assembleare e al diritto di voto di ciascun condòmino durante l'Assise medesima.

Lei ha questa certezza: il suo obbligo a corrispondere le somme dovute decorre dal momento in cui:
- siano convocati tutti i condomini all'Assemblea
- sia tenuta l'Assemblea
- l'Assemblea abbia approvato la spesa comune
- l'Assemblea abbia ripartito la spesa comune tra tutti i condòmini indicandone le rispettive quote.
In mancanza di tutto ciò:
- non esiste una spesa comune cui lei sia obbligato, ma semplicemente una spesa privata sostenuta da un condòmino (che l'Assemblea non ha mai approvato per mancanza di sua convocazione)
- lei non è tenuto a pagare alcunchè (lo sarà quando le venisse richiesto nel rispetto formale e sostanziale della legge).
Cordialità
 

tyubaz

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Poichè non spetta al sottoscritto dar giudizi morali ma solo fornire tutti gli elementi utili per una corretta decisione (potrebbe anche essere che lei sia la vittima di un soppruso), nel riconfermare, come indicato nella mia prima risposta, il suo obbligo a corrispondere la sua quota, và altresì precisato che, sussistento un Condominio, chi vorrà pretendere la quota da lei dovuta dovrà farlo nel rispetto della legge (art.1117 e ss. del Codice Civile) e quindi:
- non di certo presentarsi al suo uscio con una bolletta da ripartire...
bensì si dovrà:
- indire assemblea condominiale per l'approvazione del Rendiconto Consuntivo anno xxxx
- inviare a tutti i Condòmini formale e scritta convocazione all'Assemblea, premurandosi altresì di dar prova che tale convocazione è stata ricevuta.
- ripartire in sede assembleare (a maggioranza) le spese tutte del Condominio, definendo altresì la quota spettante a ciascun condòmino con l'onere di indicare il criterio adottato (e premurandosi che tal criterio sia legale).

La Suprema Corte di Cassazione, nella sua costante giurisprudenza, in mancanza di specifiche tabelle millesimali, ha ritenuto legittimo anche un provvisorio riparto sulla base di "criteri provvisori" (as es i mq. degli immobili); lo stesso dicasi quanto alla convocazione assembleare e al diritto di voto di ciascun condòmino durante l'Assise medesima.

Lei ha questa certezza: il suo obbligo a corrispondere le somme dovute decorre dal momento in cui:
- siano convocati tutti i condomini all'Assemblea
- sia tenuta l'Assemblea
- l'Assemblea abbia approvato la spesa comune
- l'Assemblea abbia ripartito la spesa comune tra tutti i condòmini indicandone le rispettive quote.
In mancanza di tutto ciò:
- non esiste una spesa comune cui lei sia obbligato, ma semplicemente una spesa privata sostenuta da un condòmino (che l'Assemblea non ha mai approvato per mancanza di sua convocazione)
- lei non è tenuto a pagare alcunchè (lo sarà quando le venisse richiesto nel rispetto formale e sostanziale della legge).
Cordialità


Olly, ti ringrazio per l'attenzione che mi dedichi, però nelle risposte precedenti mi davi torto asserendo che debbo pagare, ora il contrario, insomma: che devo fare?
 
O

Ollj

Ospite
Mi creda, non le sto dando risposte contraddittorie, ma esponendo cosa prevede la legge:
- alla domanda: sono obbligato a pagare? Sì!
- alla domanda: quando sono obbligato a pagare? Legga le indicazioni del mio ultimo intervento. Dovrà pagare, solo e se saranno rispettate le procedure, anche formali, che le ho indicato.
Diversamente nessuno ha titolo per chiederle alcunché. Se le si presenta il vicino a chiederle il denaro, ciò non è legale. Se il vicino, fatta l'assemblea e rispettate le condizioni, chiedesse a nome del Condominio quanto da lei dovuto (dando prova che sia legale) allora lei dovrà partecipare.

Non la voglio confondere; se lei ha una qualche minima abilità con la legge, sarà semplice realizzare quanto consigliatole; diversamente potrebbe commettere degli errori e vanificare il tutto: le converrà rinunciare e pagare da subito.
 
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