danila

Nuovo Iscritto
Salve, mi chiamo Danila.
Nell’ottobre 2007, mio marito ed io abbiamo acquistato un appartamento di nuova costruzione e già al primo inverno sono comparsi i primi problemi: nella camera da letto c’era tanta di quella umidità… che a volte trovavo tanta acqua per terra, che sbucava da sotto l’armadio.
Ben presto si è iniziata a formare la muffa e, cosa strana e un po’ diversa da casi analoghi che ho letto in altre discussioni, si formava non solo negli angoli in alto ma su tutta la parete esposta a nord e sulla parete esposta a Ovest, nella parte sotto la finestra.
Premetto che la camera da letto è esposta a nord-ovest e, soprattutto, (anche se abitiamo al primo piano) è totalmente vuota sotto, in quanto c’è la rampa di ingresso dei garages.
Nel febbraio 2008 abbiamo subito chiamato il costruttore, con il quale si era creato un rapporto di stima (almeno lo pensavamo fino ad allora..!!). Ci ha consigliato, essendo una casa nuova, di comprare il deumidificatore e tenerlo attaccato tutto il giorno e di aerarare spesso l’ambiente.
Abbiamo speso Euro 300,00 per il deumidificatore, abbiamo speso un bel po’ di elettricità, abbiamo tenuto mattinate intere aperte la finestra della camera da letto mentre fuori c’era una temperatura di -3, abbiamo speso tanto per il riscaldamento… senza considerare il fastidio ed il danno infinito dato che nel novembre 2007 è nato il nostro primo figlio e ogni volta, così piccolo, dovevamo spostare la carrozzina in giro per la casa (certo non grandissima!!) per non fargli prendere freddo.
In estate mio marito ha deciso di rinfrescare la stanza e dipingere i muri con una pittura anti muffa ma… nemmeno abbiamo risolto!
L’inverno 2009 abbiamo dovuto buttare l’armadio nuovo (appoggiato proprio sulla parete a nord), poiché i pannelli di dietro si erano completamenti marciti per la muffa.
Comprato un altro armadio, abbiamo deciso di allontanarlo una decina di cm dal muro (sia per fare aerare, sia per evitare di “perdere” anche quello!), poi abbiamo messo dei pannelli di polistirolo dietro all’armadio e sotto al letto, dal quale continuava ad uscire tanta acqua.
E’ tornato il costruttore all’inizio del 2010, poiché insistevamo che era necessario fare un cappotto esterno sia al muro a nord che alla base della camera da letto (essendo vuota), ha portato con sé un geometra e secondo loro dovevamo provare ad alzare la temperatura dei riscaldamenti, nonostante la tenevamo fissa a 25 gradi (avendo un bambino piccolo).
Abbiamo provato anche ad alzare la temperatura ma l’unico cambiamento è che usciva ancora più acqua dal pavimento e dai muri e stavamo continuamente ad asciugare la finestra dalla condensa che si formava.
Nell’aprile 2010 è nata anche la nostra seconda figlia e adesso siamo davvero stanchi… Non vorremmo che anche lei, come il fratello, debba vivere i suoi primi anni in questa umidità e puzza di muffa.
C’è mio marito che non ce la fa più e vorrebbe chiamare sia un muratore, per rinforzare e raddoppiare il muro a nord con mattoni e pannelli isolanti (anche se significa perdere 12/15 cm), sia un idraulico, per far mettere un secondo termosifone nella stanza in questione.
Io vorrei sapere se, prima di spendere tutti questi soldi possiamo agire in qualche modo contro il costruttore e farci fare i lavoro da lui….
Grazie mille per la disponibilità.
 

Gatta

Membro Attivo
Cara Danila Ti riporto quanto sull'argomento è stato già detto dal nostro guru:
"Il problema è stabilire con una perizia se siamo in presenza di un " Vizio" costruttivo (art.1667 cc) o di grave difetto (art.1669).
1. Difformità e vizi lievi dell’opera. Per l' art. 1667 c.c. tali anomalie sono individuabili allorchè non sono state rispettate le buone norme della tecnica edilizia. Sono tali per esempio il distacco di pavimenti, il distacco di controsoffittaura e delle plafiniere ivi ancorate, la non perfetta esecuzione degli intonaci , l'errato posizionamento delle tegole, l' errato rifacimento impianto elettrico, l' errata installazione infissi, l’imperfetta esecuzione dell’impermeabilizzazione della copertura di un’autorimessa , gli altri vizi occulti , ossia non riconoscibili né conosciuti, nonché quelli che l’appaltatore abbia taciuto in mala fede. Ravvisandosi tali fattispeci l’acquirente dovrà denunciare all’appaltatore/venditore il vizio entro 60 giorni dalla scoperta dello stesso. Qualora il venditore non provveda all’eliminazione del vizio a seguito di denuncia, sarà necessario agire contro
di lui non oltre i 2 anni dalla consegna dell’opera, trascorsi i quali l’azione è prescritta.

2.- Gravi difetti ex art. 1669 (prescrizione decennale): se per difetto del suolo o per difetto della costruzione, l'immobile rovina in tutto o in parte, ovvero presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l’appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta la denuncia entro un anno dalla scoperta. Gravi difetti sono per esempio le carenze di impermeabilizzazione comportanti infiltrazioni d’acqua piovana nell’immobile, mancanza di coibentazione termica dell’edificio comportante umidità, lesioni alle strutture, errata pendenza dei balconi verso l’interno dell’edificio con conseguenti infi ltrazioni e ristagni nei muri di tamponamento, inadeguatezza ricettiva di fosse biologiche e rete fognaria, gravi difetti dell’impianto centralizzato di riscaldamento che ne comportano il malfunzionamento, i gravi difetti di una canna fumaria se il dissesto, incidendo sull’intero impianto di riscaldamento centrale impedisce il normale godimento dell’immobile di cui l’impianto è parte integrante . I gravi difetti devono essere occulti e non riconoscibili al momento del collaudo previsto dall’art. 1665 c.c.
Và altresi' precisato che lo norme civilistiche richiamate si riferiscono "all'appalto" ma per consolidata giurisprudenza sono anche applicabili al venditore-costruttore di immobili e simmetricamente all'acquirente."
Condivido in toto sul piano giuridico il parere del nostro collaboratore eppertanto non esiterei,ben conoscendo situazioni del genere,ad incaricare un avvocato,esperto della materia, per le azioni del caso.
Attendiamo notizie.
Ciao.
Gatta
 

cristianorossi

Membro Attivo
Professionista
Salve, a prescindere dalla variante legale (che consiglio di attivare se il costruttore continua a tergiversare) di tutta la questione l'umidità presente nelle camere viene da una mancata o errata posizione dell'isolamento termico. Non sapendo com'è costruito l'immobile io lo immagino isolato con cappotto esterno o rifodera interna. Se sotto al solaio delle stanze cè il vuoto si deve considerarlo alla stregua di una parete verticale e quindi isolarlo nella stessa maniera. Molto spesso i tecnici considerano il pavimento come se avesse già un isolante (il pavimento è formato oltre che dal massetto di posa anche da un materiale alleggerente tipo cemento cellulare o polistirolo in pasta) sbagliando in pieno, ed il vostro caso lo dimostra ampiamente. A mio parere bisogna coibentare con un cappotto sia il fondo del solaio che la parete, ma se la parete ha già la sua coibentazione basta solo il solaio. La muffa appare sul muro poichè il muro stesso rappresenta il punto di giunzione tra il solaio (freddo) e l'interno della camera (caldo), questo scontro di diverse temperature forma il punto di rugiada e di conseguenza acqua per terra e muffa a volontà.
Per altri chiarimenti ci si vede quì.
Ciao
 

Gatta

Membro Attivo
Ringraziamo cristanorossi della spiegazione tecnica.
Rimane per altro il problema di fondo:siamo in presenza di "vizi" talchè gli stessi devono venir rimossi dal responsabile.
Se necessario con un'energica azione legale.
Gatta
 

Francesco Pigat

Nuovo Iscritto
Danila ho letto la vs. lettera.Sono un costruttore di 47 anni è ho avuto un problema simile in una palazzina da noi costruita nell'anno 2006.La palazzina di n. 7 appartamenti è costruita con murature perimetrali da cm 25 isolamento interno cm 6 controparete da cm 8.In un solo appartamento si è verificato un caso come il vs. nella camera matrimoniale.Come sempre la colpa viene data a noi costruttori senza capire da dove proviene la muffa o condensa.
Causa n. 1- l'appartamento con impianto a pavimento veniva tenuto costantemente a 25 gradi in inverno.
Causa n. 2- l'appartamento era poco areato o meglio il ricambio d'aria in inverno era nullo.
Causa n. 3- venivano stesi i panni del bucato in bagno.
Causa n. 4 -in primavera e autunno gli infissi erano quasi sempre chiusi.
Ho proposto le mie soluzioni,tenere la temperatura ambiente a 20-21 gradi e ricambiare l'aria spessso e per 5/10 minuti,in primavera e autunno lasciare le finestre aperte il più possibile:il problema è stato risolto senza intervento di avvocati/periti ecc. inoltre l'appartamento è stato ridipinto a ns. spese senza che fossimo noi impresa la causa del problema.
Auguri e spero che il vs. problema si risolva il prima possibile,saluti Francesco
 

cristianorossi

Membro Attivo
Professionista
senza ombra di dubbio, sono "vizi". Solo che, spero per Danila, non sia costretta ad arrivare a vie legali per ovvi motivi di costi e disagi. Il mio intento è, innanzitutto, quello di aiutare a capire dove stà il problema (e spero di esserci riuscito), in quanto alle modalità di risoluzione spetta a Danila far capire al costruttore che (a volte) con poco si può chiudere la faccenda, evitando coì lungaggini dispiacevoli e costose per tutti i partecipanti. Purtroppo nel mio lavoro devo seguire spesso cause legali del genere e, dove posso, tento sempre la massima conciliazione tra le parti anche perchè a volte i vizi nascono da scarse conoscenze o malconsigli ed in questo caso, se cè la buona fede del costruttore, è meglio sistemare tutto come deve essere fatto e chiudere la faccenda con una stretta di mano. Pertanto da ciò che ha scritto Danila si potrebbe anche desumere che il tecnico che assiste il costruttore mancasse nell'esperienza di questo tipo e dunque dia dei consigli non idonei, anche involontari, ed il costruttore è stato presente alle richieste di Danila. Con questo non voglio difendere i costruttori a spada tratta (ce ne sono certi che ..........) ma neanche umiliare chi fà del proprio lavoro una base d'orgoglio di vita.

cristianorossi
 

Francesco Pigat

Nuovo Iscritto
Gatta invece di energica azione legale, usiamo il buonsenso e cerchiamo di risolvere il problema.
Energica azione legale in Italia cosa vuol dire: perdere 2-3-4-5 anni in cause che poi sappiamo come vanno a finire.
Saluti francesco
 

Gatta

Membro Attivo
Dal post della nostra lettrice si rileva che dal 2007 (!!) sta tribolando con questo problema.
Sono contrario alle azioni legali e in linea di massima le sconsiglio.
Ma considerata la situazione che si trascina ormai da anni non posso che riconfermare il mio parere.Sono ben conscio e pratico della lunghezza dei contenziosi,ma se le soluzioni amichevoli non si presentano....
Comunque in casi del genere esistono anche le procedure d'urgenza tipo il 700 cpc.
Lasciamo peraltro alla nostra interlocutrice ogni decisione.
Per parte mia mi.....defilo.
Gatta
 

danila

Nuovo Iscritto
Ringrazio tutti per l'interessamento... almeno non mi sento sola!
Davvero ritengo che i consigli che mi avete proposto siano utili: l'intenzione è di richiamare il costruttore per un caffè a casa, proporgli i vs consigli e... se ancora perdiamo tempo... tempo 15 giorni ci rivolgiamo ad un tecnico per un perizia e poi ad un avvocato.
Grazie a tutti!
 

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