alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Un conoscente , chiamiamolo Tizio, ha comprato un appartamento dove andrà ad abitare dopo aver fatto fare dei lavori specialmente nel bagno.
- Tizio sta trattando con una ditta specializzata nei restauri e che ha presentato una bozza di contratto che presenta dei lati che non lo convincono dal punto di vista fiscale in quanto:
- La Ditta, dove lavorano anche degli architetti, specifica che:
- nel contratto dev'essere chiaramente specificato che si tratta di "manutenzione ordinaria" in Edilizia
Libera necessaria per la pratica al Comune. E questo mi pare, da profano, corretto.
Però la Ditta insiste nel dire che tale manutenzione è detraibile al 50% e che pertanto anche il Bonifico dovrà specificare, come causale, che si tratta di "manutenzione ordinaria" . ???
Gli esperti di entrambe le materie Edilizia e Fisco cosa ne pensano ?
Allego uno stralcio dal contratto riguardante il tipo di intervento.
Ringrazio in anticipo chi vorrà intervenire.
 

Allegati

  • Edilizia Libera.pdf
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Jan80

Membro Attivo
Professionista
La manutenzione ordinaria é detraibile al 50% solo se inerente alle parti comuni di un edificio, per le parti private dell'appartamento devono perlomeno rientrare nella straordinaria, quindi con la presentazione in comune di almeno una cila
 

casanostra

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Se questi lavori sono necessari per rifare e/o ammodernare gli impianti esistenti (manutenzione straordinaria), sono anch'essi rientranti nella detrazione del 50% ma non vedo traccia di rifacimento impianti nel capitolato.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Se questi lavori sono necessari per rifare e/o ammodernare gli impianti esistenti (manutenzione straordinaria), sono anch'essi rientranti nella detrazione del 50% ma non vedo traccia di rifacimento impianti nel capitolato.
Buongiorno @casanostra ,mi hai fatto notare un aspetto di questi lavori. L'appartamento non deve essere ammodernato perché pare abbia meno di 20 anni, però era abitato da un parente del proprietario con gravi problemi di deambulazione per cui avevano adattato alle sue necessità il bagno e addirittura il citofono che era stato piazzato all'altezza di un metro. Chiaramente una persona che volesse acquistare tale immobile sarebbe costretta a riadattarlo a persone in "buona salute".
Chiaramente le altre voci del capitolato, tipo tinteggiatura e pulizie varie fanno parte della manutenzione ordinaria.
(..dopo correzione..)
 
Ultima modifica:

Biz Consulting

Membro Attivo
Professionista
Grazie per l'intervento, @Biz Consulting . Cosa pensi della "necessità", visto che forse non avevi ancora letto il mio ultimo post inserito quasi in contemporanea con il tuo intervento ?
Penso che, al massimo, il problema ci sarebbe nel caso inverso.
Di fatto, quando effettui interventi inquadrabili dalla ristrutturazione in su, alcuni Comuni (soprattutto quelli delle grandi città), spesso prevedono la consegna in allegato alla pratica edilizia del progetto di verifica della visitabilità e della adattabilità, secondo quando previsto dalla normativa sul'abbattimento delle barriere architettoniche.

Ma i lavori che hai esposto tu porteranno ad un risultato diametralmente opposto (da predisposti per disabili a ritorno dell'uso per persone normodotate).
A questo aggiungi che non si interverrà su parti catastalmente rilevanti (es. tramezzi e strutture) o a livello impiantistico (es. colonne montanti, distribuzione principale), nè il cambio dei sanitari può essere considerata innovazione (l'uso non cambia rispetto ai precedenti nè introduce nuove funzionalità).
Quindi ribadisco quanto scritto sopra: non ci sono le condizioni per inquadrare i lavori in straordinaria e, dunque, per detrarre.
 

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