amty68

Nuovo Iscritto
Buongiorno,
Il caso è questo:
mio suocero, che altre alla propria abitazione ne aveva diverse in affitto, è deceduto diversi anni fa avendo due figli.
Mia suocera sostiene di essere lei usufruttuaria degli affitti di questi immobili anche se non erano intestati a lei.
La cosa mi risulta strana in quanto gli affitti sono divisi equamente sulle tre dichiarazione dei redditi (mia suocera, mio cognato a e mia moglie).
Può essere possibile questo tipo di usufrutto?
Grazie
 

Jrogin

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Per verificare chi è il titolare del diritto di usufrutto di un certo immobile basta fare la visura presso la conservatoria dei registri immobiliari.
 

maidealista

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Il diritto di usufrutto della suocera potrebbe essere stato determinato dal testamento del suocero.
L' eventuale testamento dovrebbe essere noto ai figli del de cuius.
In questo caso la suocera avrebbe dovuto dichiarare i canoni percepiti nella sua denuncia dei redditi e pagarci l' ICI.
:daccordo:
 

Jrogin

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Professionista
Il diritto di usufrutto della suocera potrebbe essere stato determinato dal testamento del suocero.
L' eventuale testamento dovrebbe essere noto ai figli del de cuius.
In questo caso la suocera avrebbe dovuto dichiarare i canoni percepiti nella sua denuncia dei redditi e pagarci l' ICI.
:daccordo:
ma a tuo parere una volta effettuata la dichiarazione di successione non si dovrebbe vedere anche alla conservatoria?:confuso:
 

maidealista

Fondatore
Membro dello Staff
Proprietario Casa
Certamente, ma se non fosse stata trascritta e fosse un tacito accordo per il "quieto vivere" ?
Da un punto di vista legale hai tutte le ragioni...:daccordo:
 

amty68

Nuovo Iscritto
Scusate la mia ignoranza ma, in caso di morte, l'usufrutto non è solo sulla casa dove vive la suocera e per tutto il resto vale il principio della quota legittima dei figli?
 

massaro tommaso

Nuovo Iscritto
In caso di morte, il coniuge superstite ha diritto di abitare nella casa in cui vive oltre usufruire del mobilio.
In caso ci fosse stato usufrutto in altri immobili, tale usufrutto decade con il decesso del de cuius e quindi i medesimi diventano in piena proprietà tra gli eredi e secondo le quote di legge oppure di testamento (senza ledere la quota di legittima).
Se invece, nei rogiti degli immobili vi fosse la formula: USUFRUTTO A FAVORE DEI CONIUGI.........CON DIRITTO DI ACCRESCIMENTO, alla morte di uno, automaticamente tutto l'usufrutto stesso, senza alcun adempimento, passa al coniuge superstite.
Geom. Tommaso Massaro
 

Ennio Alessandro Rossi

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Condivido la risposta del geometra Tommaso M.;
1-in fatto non bisogna confondere il diritto di abitazione (ex art.540, 2comma cc) che spetta al coniuge susperstite sulla intera ex casa ( e mobilio) di abitazione e pertinenze ; questa potrebbe anche essere cointestata, ma il diritto su questo immobile spetta al coniuge supertiste al 100%; pertanto ne puo' fruire direttamente senza che altri titolari della proprietà abbiano alcun diritto a vantare sulla stessa fino alla morte . Tale diritto di abitazione formato "mortis causa" non è rilevabile dai registri della conservatoria.

2-Sugli altri beni immobili ( rif. art. 978 e segg) se non gravati da usufrutto o diritto di abitazione (diverso da quello sopra ex 540) si è verificata una comunione ereditaria e gli eventuali redditi ritraibili sono da dividere secondo le quote per toccanti , legittime o testamentarie. A tal fine và fatto riferimento al codice e non alla denuncia di successione che è un mero atto fiscale. Intale 2.do caso se il de cuius avesse cosi' disposto in vita tali diritti reali (usufrutto e abitazione) devono risultare trascritti in Conservatoria.
 

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