giovannaangela

Membro Attivo
Proprietario Casa
La situazione è la seguente: nel mio condominio, costruito negli anni 60 con 10 appartamenti e un piano seminterrato con garage e locale caldaia, il locale caldaia non è più a norma nè c'è alcuna possibilità di adeguarloiMolti anni fa il suddetto locale aveva ottenuto il certificato di idoneità dai Vigili del Fuoco e, alla scadenza, dai Vigili è stato rinnovato, ma senza che venisse fatto alcun controllo.
Un paio di mesi fa, data la vetustà della caldaia e la paura che smetta di funzionare ,magari in pieno inverno, è stato dato incarico ad un ingegnere per verificare la possibilità di sostituirla con una a condensazione.L'ingegnere ha fatto tutti i rilievi per il calcolo delle calorie necessarie,prendendo le misure di ogni singolo termosifone in ogni appartamento...dato che con gli anni diversi condomini hanno cambiato il tipo di termosifoni... ( mi scuso se uso termini impropri..ma spero di farmi capire lo stesso!)...sperando che con una caldaia con una potenza inferiore a quella attuale...si potesse ottenere l'idoneità necessaria per essere " a norma". Niente da fare..il locale non va bene nè può essere in alcun modo messo a norma...quindi non essendoci nessun'altra possibilità, si dovrà obbligatoriamente passare ad impianti "singoli".
L'amministratore ha fissato per il 5 luglio un'assemblea straordinaria ..ma mi ha già detto che per ora la situazione rimarrà così come è..perchè molti condomini ( ovviamente quelli che hanno già ristrutturato gli appartamenti e sostituiti i vecchi termoconvettori con termosifoni,,"nuovi" chi in ghisa chi con piastre d'acciaio) non vogliono affrontare nè la spesa nè il disagio del passaggio dal riscaldamento centralizzato a quello singolo..e se la caldaia dovesse andare in tilt...almeno per il prossimo inverno si sostituirà con una "qualsiasi"!
Ora io vorrei sapere: l'amministratore è in qualche modo responsabile "penalmente e/o civilmente" se dovesse succedere "qualunque cosa" al vecchio impianto, dato che ci sarà una relazione tecnica nella quale si afferma che il locale non è a norma nè esistono altre possibilità per mantenere un impianto di riscaldamento centralizzato?
Posso io pretendere dall'assemblea che mi venga consentito di procedere all'installazione di un impianto singolo,ritenendo che non abbia alcun senso rimandare eventualmente alla primavera la dismissione dell'impianto centralizzato?
Posso anche "chiamarmi fuori" da qualsiasi spesa che si rendesse necessaria per far funzionare un impianto di riscaldamento che non dovrebbe più essere in funzione?
Potrei autonomamente recarmi dai Vigili del Fuoco, o presso qualsiasi altro ente responsabile della sicurezza degli impianti, per far presente la situazione ? Non vorrei proprio ricorrere a ciò, ma se arrivassi a tanto, l'impianto verrebbe immediatamente "chiuso" o vengono dati dei tempi per permettere di fare i lavori necessari?
Grazie mille per le vostre risposte!Già in passato mi siete stati di grande aiuto e quindi spero che mi aiuterete anche questa volta!
 

ergobbo

Membro Attivo
e se la caldaia dovesse andare in tilt...almeno per il prossimo inverno si sostituirà con una "qualsiasi"!

Di all'amministratore di andarsi a rivedere la legge 10/91.

l'amministratore è in qualche modo responsabile "penalmente e/o civilmente" se dovesse succedere "qualunque cosa" al vecchio impianto, dato che ci sarà una relazione tecnica nella quale si afferma che il locale non è a norma nè esistono altre possibilità per mantenere un impianto di riscaldamento centralizzato?

Difficile dirlo. Se l'attuale caldaia, per quanto vetusta, ancora funziona ed è in regola con le prescrizioni di legge, direi di no. L'amministratore fa quello che l'assemblea gli dice di fare. Se non vi mettete d'accordo tra voi...

Posso io pretendere dall'assemblea che mi venga consentito di procedere all'installazione di un impianto singolo,ritenendo che non abbia alcun senso rimandare eventualmente alla primavera la dismissione dell'impianto centralizzato?

No. Puoi però fare intanto i lavori dentro casa per l'impianto singolo, in modo da essere pronto quando rottamerete il vecchio. Sull'impianto centralizzato decide l'assemblea.

Posso anche "chiamarmi fuori" da qualsiasi spesa che si rendesse necessaria per far funzionare un impianto di riscaldamento che non dovrebbe più essere in funzione?

Meno che mai!

Potrei autonomamente recarmi dai Vigili del Fuoco, o presso qualsiasi altro ente responsabile della sicurezza degli impianti, per far presente la situazione ?

Si, potresti. Ma ti conviene?

l'impianto verrebbe immediatamente "chiuso" o vengono dati dei tempi per permettere di fare i lavori necessari?

Dipende sempre da cosa trovani i VVFF...
 

giovannaangela

Membro Attivo
Proprietario Casa
è vero che la caldaia al momento funziona, anche se molto spesso va in blocco, ma pensavo che, di fronte a una relazione tecnica che afferma che il locale non è assolutamente a norma, l'amministratore avesse l'obbligo di "decretarne" la dismissione dato che in caso di "problemi" l'assicurazione di sicuro non sborserebbe un euro. Avevo letto da qualche parte che l'amministratore è responsabile dell'impianto termico centralizzato,
 

ergobbo

Membro Attivo
Avevo letto da qualche parte che l'amministratore è responsabile dell'impianto termico centralizzato,

Entro certi limiti, soprattutto se c'è il terzo responsabile. Considera che la caldaia e i relativi locali sono e restano di proprietà dei condomini.
Tu stessa ci hai detto che i locali hanno una specie di permesso "transitorio" e che sarebbero quindi fuori norma solo ed esclusivamente nell'ottica di una sostituzione della caldaia.
Se l'attuale caldaia, con tutti i suoi anni e difetti, ancora funziona ed è in regola con le relative norme, l'amministratore non ha il titolo per bloccarla. E' una decisione che deve prendere l'assemblea, alla quale l'amm. farà presente la situazione. Se non sbaglio ha già indetto un'assemblea sull'argomento, quindi...
Se l'assemblea decide di tenere il ferrovecchio c'è ben poco che lui possa fare e, in questo caso, potrebbe tornare "utile" una visita dei VVFF.
 

giovannaangela

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie mille! Sono anni che la proprietaria del laboratorio situato al pianterreno, proprio "sopra" il locale caldaia... dice che le fa paura ..e che teme di saltare in aria..ma l'amministratore le ha sempre risposto.."signora non si preoccupi...se scoppia la caldaia salta tutto il palazzo...non solo lei!"Sono davvero tentata di chiamare i vigili del fuoco perchè temo che i condomini vogliano rimandare all'infinito una decisione che va cmq presa..e quindi tanto vale farlo ora che si può usufruire della detrazione fiscale, che pare rimanga fino a giugno 2013. L'amministratore è uno che tende a non fare mai nessun tipo di lavoro, ho già avuto una esperienza personale...nel mio garage c'era una grossa infiltrazione d'acqua ,per tre anni lo metteva all'ordine del giorno, come lavoro da fare, ma sempre senza data! In una assemblea,dopo tre anni di rinvii l'ho costretto ad indicarla ..e solo così ho ottenuto che il lavoro venisse fatto.. temo che anche ora per la caldaia possa succedere la stessa cosa...per il quieto vivere lui tergiversa sempre! I vigili del fuoco hanno dato la certificazione circa 20 anni fa, ma poi è stata rinnovata senza controllo..."per conoscenze" di una condomina... ma adesso decisamente è un locale assolutamente fuori da qualsiasi forma di sicurezza!
 

romrub

Membro Ordinario
Indipendentemente dalla tua situazione attuale, è consentito ad un condomino che abbia intenzione di passare dal riscaldamento condominiale a quello autonomo di chiedere il distacco, è altrettanto consentito al condominio di negarlo.
Quindi tu fai mettere nell'ordine del giorno della prossima assemblea, la tua richiesta di distacco.
Nel caso ti fosse concesso, comunque tutte le spese di manutenzione ed impianto, attinenti all'impianto, continuano ad essere (per i tuoi millesimi) a tuo carico. Ciao.
 

giovannaangela

Membro Attivo
Proprietario Casa
grazie ...ma queste cose le sapevo già! Il problema è che il condominio non può più continuare ad avere un riscaldamento centralizzato perchè non c'è nessuna possibilità nè di mettere a norma il locale situato nel seminterrato...nè esistono altri spazi dove poter collocare una nuova caldaia...quindi volenti o nolenti si deve passare al "singolo"..e non ha senso aspettare che la caldaia ci pianti tutti in asso da un momento all'altro! ..e se alcuni condomini insitono a tergiversare ho una sola soluzione...chiamare i vigili del fuoco...che sicuramente fanno chiudere subito l'impianto!
 

romrub

Membro Ordinario
grazie ...ma queste cose le sapevo già! Il problema è che il condominio non può più continuare ad avere un riscaldamento centralizzato perchè non c'è nessuna possibilità nè di mettere a norma il locale situato nel seminterrato...nè esistono altri spazi dove poter collocare una nuova caldaia...quindi volenti o nolenti si deve passare al "singolo"..e non ha senso aspettare che la caldaia ci pianti tutti in asso da un momento all'altro! ..e se alcuni condomini insitono a tergiversare ho una sola soluzione...chiamare i vigili del fuoco...che sicuramente fanno chiudere subito l'impianto!

Non è ben chiaro cosa tu voglia ottenere, se un tuo impianto autonomo o che tutti si mettano l'impianto autonomo. Perchè a seconda di quello che vuoi, la strategia è differente, e comporta conseguenze differenziate: chiedi l'autorizzazione al distacco, fai mettere a verbale che ti dissoci perchè ritieni pregiudizievole per il condominio la situazione in essere.
Se non te lo concedono, fai mettere a verbale che non volendo responsabilità indotte da comportamenti altrui, tu farai una segnalazione agli enti preposti dell'inadeguatezza dell'impianto.
Sappi però che dopo l'intervento coattivo che hai procurato, facilmente la tua vita nel condominio sarà meno serena dell'attuale, ciao.

Ps: Ti ricordo che in questo forum si interviene per aiutare (non sempre si riesce), e non farsi dire; ai perso il tuo tempo a dirmi cose che so già.
 

giovannaangela

Membro Attivo
Proprietario Casa
mi dispiace se non mi sono espressa bene! se ho scritto al forum è stato proprio per avere un aiuto..non volevo certo che, chi come lei mi ha cortesemente risposto, si risentisse perchè ho scritto che già sapevo alcune cose. relativamente a quello che voglio...pensavo fosse chiaro...vorrei una situazione " a norma" ...con la certezza che qualunque cosa succeda l'assicurazione è valida. Io vado in quell'appartamento solo saltuariamente, essendo stato lasciato in eredità a me e mio fratello da nostra madre ed entrambi desideriamo "conservarlo" nel miglior modo possibile per un fatto profondamente affettivo, finchè entrambi possiamo permettercelo. Quello che non capisco dei condomini e dell'amministratore è questo: mentre in una precedente assemblea erano tutti d'accordo a cambiare la caldaia e fare interventi per il locale caldaia per una cifra prevista di circa 80.000 euro con la disponibilità mia e di altri tre condomini di cambiare i vecchi termoconvettori ,mettere termovalvore e contabilizzatori, dato che l'ingegnere sembrava molto "possibilista" sull'ottenimento delle autorizzazioni e certificati di "messa a norma"...ora che l'ingegnere ha comunicato che ciò non è assolutamente possibile, gli stessi condomini prima prontissimi a questo...dato che per loro il disagio in casa sarebbe stato minimo ( avrebbero dovuto mettere solo i contabilizzatori, dato che ognuno nel fare lavori di ristrutturazione ha messo i termosifoni che ha ritenuto più opportuni e senza nemmeno comunicarlo all'amministratore ) non vogliono più "sistemare la situazione" ! A me non sembra una cosa logica..tanto più che l'amministratore mi ha detto telefonicamente che se la vecchia caldaia si dovesse rompere in pieno inverno con una modifica cifra di circa 10/12 mila euro si sostituirà ...rimandando a...non si sa quando...l'unico intervento possibile che è quello del passaggio da centralizzato a singolo. Andare dai vigili del fuoco è l'ultissima cosa che desidero fare ma non riesco a vedere soluzioni diverse per la sicurezza di tutti se la maggioranza dei condomini sarà contraria alla dismissione dell'impianto centralizzato! Non voglio mettermi io un impianto singolo e rimanere con il rischio che l'intero palazzo salti in aria! Se lei è in grado di indicarmi una soluzione diversa , mi creda, gliene sarò profondamente grata!
 

romrub

Membro Ordinario
E' prassi nel forum di darci del tu, preciso che non mi sono certo offeso, altrimenti avrei scritto solo quello; ma ho ritenuto doveroso fare quella precisazione, proprio per ribadire lo spirito di questo forum.

Tornando alla questione: Anticipare i tempi, può essere una buona strategia, però una strategia per essere valida deve essere verificata nei suoi presupposti. La verifica nel tuo caso è data dalla relazione ufficiale del tecnico incaricato, bisogna vedere cosa effettivamente sottoscriverà quel tecnico e poi decìdere sul da farsi.
Se è valida l'ipotesi di inerzia da parte del condominio, anche dopo una ufficializzazione della non idoneità del locale caldaia, non credo ti rimanga (in mancanza di idonea maggioranza) altro che seguire quanto ti ho indicato, previa verifica con un legale, per evitare controindicazioni di quel tipo. A Bologna ci sono molte associazioni di piccoli proprietari, pagata l'iscrizione, le consulenze di quel tipo sono gratuite. Ciao.
 

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