bolognaprogramme

Membro Assiduo
Professionista
Mi sa che avrà ragione, in quanto siete in separazione dei beni.

Tua moglie avrebbe dovuto fare una procura notarile a tuo favore, per rendere valido il suo consenso.
Anche se avessi fatto vedere all'acquirente l'autorizzazione sotto forma di di scrittura privata non autenticata, non avrebbe avuto alcun valore.
 

erwan

Membro Assiduo
ha minacciato di citarti o lo ha già fatto?
perché in questo secondo caso devi per forza, e senza perdere tempo, rivolgerti ad un legale, che provvederà a smontare la pretesa del compratore: non vedo infatti gli estremi perché sia pronunciata la risoluzione...
 

erwan

Membro Assiduo
Mi sa che avrà ragione
ha torto, perché non era in buona fede (sapeva che il bene era in comunione) e non ha richiesto l'esibizione del titolo da cui derivava il potere di rappresentanza;
in ogni caso il venditore è in grado di convalidare la promessa e di procurargli la vendita dell'intero, onorando l'accordo preliminare.

Tua moglie avrebbe dovuto fare una procura notarile a tuo favore, per rendere valido il suo consenso. Anche se avessi fatto vedere all'acquirente l'autorizzazione sotto forma di di scrittura privata non autenticata, non avrebbe avuto alcun valore.
la procura deve avere la stessa forma dell'atto per il quale è concessa:
pertanto dovrà essere rilasciata dal notaio quella per la vendita, ma essendo il preliminare concluso per scrittura privata non autenticata anche per la procura basteranno questi requisiti.
 

bolognaprogramme

Membro Assiduo
Professionista
Non sono molto d'accordo.

In qualunque preliminare, anche se trattasi di scrittura privata, il notaio, in caso di separazione dei beni, chiede la procura.

E ti racconto anche che parecchi anni, ho perso una causa perchè l'incarico di vendita era stato firmato solo dal marito, pur essendo i coniugi in comunione dei beni, e la moglie non ha voluto accettare la vendita, benchè conforme all'incarico...
 

erwan

Membro Assiduo
In qualunque preliminare, anche se trattasi di scrittura privata, il notaio, in caso di separazione dei beni, chiede la procura.
mi pare ovvio che il notaio si premunisca e pretenda che sia pronto tutto quanto occorre per la stipula del definitivo, evitando qualsiasi intoppo.
ma qui il notaio non c'era, e questo preliminare non sarà comunque risolto.

ho perso una causa perchè l'incarico di vendita era stato firmato solo dal marito, pur essendo i coniugi in comunione dei beni, e la moglie non ha voluto accettare la vendita, benchè conforme all'incarico...
mi pare ovvio: se uno dei comproprietari non è d'accordo il contratto non sta in piedi.
non si capisce il senso di quel "benché": è chiaro che la moglie, della conformità di una vendita ad un incarico fatto a sua insaputa o contro la sua volontà, se n'è fatta un bel baffo....

la situazione qui è completamente diversa, perché il consenso del coniuge ci sarà alla vendita e c'era già al preliminare
 

Franco Gusella

Nuovo Iscritto
Sono d'accordo. la forma non è perfetta, ma la volontà di entrambi i coniugi è quella di vendere. Sarebbe il caso di convocare il rogito con raccomandata sottoscritta da entrambi i coniugi in compimento delle volontà del preliminare, in modo che si manifesti la inadempienza dell' acquirente.
PS: nell'obbligo di registrazione del preliminare le parti sono solidali, qualunque siano gli accordi, suggerisco di registrare il preliminare con la sanzione prevista per il ravvedimento che è molto inferiore di quella applicata in fase di accertamento.
 

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