jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Come disse Pipino re dei Franchi quando il medico di famiglia gli diagnosticò l'eiaculazione precoce - non c'era arrivato da solo? -, sarò Breve.
Un aggettivo qualificativo qualifica, ossia individua un sottoinsieme di individui facenti parte di un insieme. Prendiamo l'insieme dei fiori (andrebbe però bene anche picche, quadri, cuori). Nell'insieme possiamo individuare i fiori bianchi, i fiori rossi, i fiori di pesco (Lucio Battisti). I fiori bianchi sono un sottoinsieme dei fiori in quanto la proprietà colore li contraddistingue rispetto agli altri. Per un daltonico totale come mio nonno paterno (che anche negli anni sessanta guidava la macchina, chissà come valutava il semaforo) questo sottoinsieme e gli altri non avrebbero alcun senso.
In 'fiore bianco', bianco è l'aggettivo che qualifica, l'aggettivo qualificativo. Per farla breve (se ovviamente la partner ci sta, se no..) tu nell'insieme delle scadenze hai individuato un sottoinsieme, quello delle scadenze 'naturali'. Evidentemente ci sono scadenze 'non naturali', se no che senso ha specificare? E' come quando uno mi dice convinto "fai la tal cosa entro e non oltre". Dimme un po', la posso fare "entro e oltre"? Mai seguire la massa, come invece fecero i topi del pifferaio di Hammelin. Un po' di studio sugli insiemi, come si fa oggi alle scuole elementari, non guasta.
 

dolly

Membro Senior
Professionista
Evidentemente ci sono scadenze 'non naturali', se no che senso ha specificare?
Adesso sono io ad essere "esausta"...:shock:
Se un contratto non giunge al termine fissato quale scadenza "naturale",
per via di un recesso anticipato, ecco che avrai un contratto che "spira" anzi tempo per "morte NON naturale"....:D
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Adesso sono io ad essere "esausta"...:shock:
Se un contratto non giunge al termine fissato quale scadenza "naturale",
per via di un recesso anticipato, ecco che avrai un contratto che "spira" anzi tempo per "morte NON naturale"....:D

Hai fatto a scuola l'esercizio della riduzione ai minimi termini di un testo? Se in un testo togli una parola e purtuttavia il testo non perde alcuna informazione, quella parola è inutile. Una volta l'amministratore del condominio ove abito faceva la tabella del consuntivo (o del preventivo, non cambia) così. Sulla prima colonna metteva l'identificativo delle u.i. Bene. Poi però sulla seconda colonna (a destra, mentre gli Arabi scrivono da destra a sinistra, infatti sono mancini, come i loro tiri)
metteva il nome dei condòmini. Allora una volta gli ho detto:
"A se' [si chiama Sergio], prima fai la prima convocazione a mezzanotte a casa tua, io te busso puntuale e tu mi prendi a brutte parole. Vabbè. Poi per ogni u.i. scrivi a destra il proprietario: ma a che serve, ognuno sa qual'è la riga di sua competenza, essendo contrassegnata dall'identificativo dell'u.i." Morale della favola, ha tolto il nome dei condòmini e così risparmiamo carta e inchiostro. La prima volta, chiamato il condòmino con il nome dell'u.i. non si gira, ma poi si abitua: "Ciao, 8, come va?". "Bene, 3, sto andando a prendere un caffè da 5". Essere ermetici e chiari è possibile e, dati i costi delle memorie, conveniente. D'altronde, per individuare Mao in un Paese di un miliardo di abitanti sono state sufficienti tre sillabe: Mao Tse Tung.
 

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