E' la dimora abituale (e cioè la "residenza") a cui deve corrispondere, come prescritto dalla legge anagrafica, l'iscrizione nell'anagrafe della popolazione residente del comune.E' la dimora con l'iscrizione anagrafica per tutt'e due
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E' la dimora abituale (e cioè la "residenza") a cui deve corrispondere, come prescritto dalla legge anagrafica, l'iscrizione nell'anagrafe della popolazione residente del comune.E' la dimora con l'iscrizione anagrafica per tutt'e due
Appunto. Sbagliando sia nel post n. 5 sia nel post n. 10. E il file allegato non fa che confermare la diffusa confusione tra i termini di residenza e di iscrizione anagrafica. La frase "dove risiede e dimora" non significa nulla.E così ho scritto nel mio post n. 5 ed evidenziato nel file allegato.
Non è un'incongruenza. Sempre che il fatto di vivere "ufficialmente" separati corrisponda all'effettiva situazione di fatto. Nel caso prospettato il rischio di elusione della norma che prevede l'abitazione principale (e quindi l'assoggettamento ad aliquota di favore e detrazioni) è (sarebbe) controbilanciato da necessità effettive di dover trasferire la residenza (e la conseguente iscrizione anagrafica) in altro comune, per esempio per esigenze di lavoro.Però mi sono sempre chiesto, come mai la legge riguardante l'IMU ha fatto sì che appunto due coniugi con due immobili in differenti città, possano beneficiare delle agevolazioni come prima casa, quando non hanno concretamente e contemporaneamente la dimora abituale e l'iscrizione anagrafica?
E' un'incongruenza.
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