Buonasera, sono stra-nuovo nel forum.
Cercavo di capire cosa fare per affittare una porzione del mio appartamento (prima casa, con mutuo da pagare), continuare a viverci (seppur in modo meno continuativo rispetto al passato), pagare il giusto delle imposte da pagare (pensavo alla cedolare secca), ma non eccedere con le possibili indeducibilità/indetraibilità fiscali, che - diversamente - mi scoraggerebbero.
Non so bene come regolarmi: ciò che vorrei farmi, anche per tutelarmi da grossi impegni è avere un contratto di breve durata. L'inquilino lavora a Roma, ma non ha un contratto propriamente transitorio.
E' un problema, alla luce di una durata più breve?
E' fattibile che nel contratto vengano a ripartirsi le quote delle spese variabile in funzione dell'effettivo uso?
Io pensavo di scrivere un contratto elaborando altri di diversa tipologia, ma mi pare d'aver capito che non ci sia molta libertà, in tal senso, da parte della Agenzia delle Entrate. Corretto? Esiste un modello da rispettare?
Avete sia dritte, che magari anche utili riferimenti (anche contrattuali), per costruire le mie conoscenze i materia?
Non essendo navigato ed essendo la mia prima abitazione, non vorrei rimanere scottato dall'esperienza. Al tempo stesso, però, mi pare d'aver capito che ci sono una quantità di paletti, che - rispetto a ciò che cerco - minano l'integrità delle intenzioni....
Grazie mille in anticipo
Cercavo di capire cosa fare per affittare una porzione del mio appartamento (prima casa, con mutuo da pagare), continuare a viverci (seppur in modo meno continuativo rispetto al passato), pagare il giusto delle imposte da pagare (pensavo alla cedolare secca), ma non eccedere con le possibili indeducibilità/indetraibilità fiscali, che - diversamente - mi scoraggerebbero.
Non so bene come regolarmi: ciò che vorrei farmi, anche per tutelarmi da grossi impegni è avere un contratto di breve durata. L'inquilino lavora a Roma, ma non ha un contratto propriamente transitorio.
E' un problema, alla luce di una durata più breve?
E' fattibile che nel contratto vengano a ripartirsi le quote delle spese variabile in funzione dell'effettivo uso?
Io pensavo di scrivere un contratto elaborando altri di diversa tipologia, ma mi pare d'aver capito che non ci sia molta libertà, in tal senso, da parte della Agenzia delle Entrate. Corretto? Esiste un modello da rispettare?
Avete sia dritte, che magari anche utili riferimenti (anche contrattuali), per costruire le mie conoscenze i materia?
Non essendo navigato ed essendo la mia prima abitazione, non vorrei rimanere scottato dall'esperienza. Al tempo stesso, però, mi pare d'aver capito che ci sono una quantità di paletti, che - rispetto a ciò che cerco - minano l'integrità delle intenzioni....
Grazie mille in anticipo