1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Vi risottopongo le questioni a me poco chiare:
il mio inquilino mi ha chiesto una riduzione del canone di affitto per problematiche familiari.
Non ho problema a venirgli incontro, vorrei però fare l'accordo nel seguente modo:
  • E' una mia concessione, così se vedo che il suo tenore di vita torna ai momenti belli, qualcosa entra anche a me;
  • E' fino a Revoca, cioè non c'è una data ultima;
  • Si accetta la riduzione e le modalità con cui la concessione si estingue (dal mese successivo all'invio della raccomandata previa presentazione della ricevuta di invio).

L'accordo fatto così è legale?
E' possibile non mettere una data di scadenza?
Senza data, la riduzione della locazione segue il contratto originario con le sue scadenze?
Se tutto va bene, come si compila il modello RLI?
Grazie
Luigi
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Occorre mettere:
- la data dell'accordo,
- la data, ovviamente non anteriore alla prima, della decorrenza dell'importo ridotto.

Certo che la data dell'accordo è essenziale così come la data da cui l'accordo è valido. Il senza data era riferito alla scadenza dell'accordo di riduzione, ciò perchè mi tenevo la facoltà di disdirlo se vedevo che le cose cambiavano. Valido dal 1/2/2015 fino a revoca unilaterale.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Non è una clausola vessatoria? A me pare di sì.
Non sono un avvocato, ma non è un contratto tra consumatore e azienda fornitrice.
La variazione è fatta proprio per favorire la parte "debole" del contratto che altrimenti dovrebbe sborsare il canone per intero.
Quindi l'inquilino risparmia un "X" al mese (l'integrazione al contratto è per favorire lui e "sfavorire" me), se poi io decido di ritornare al pattuito iniziale lui cosa ci rimette? Ha risparmiato un "X" per ogni mese di contratto a canone diminuito.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
E allora? Le clausole vessatorie esistono anche nei rapporti di locazione, non vorrei che la revoca unilaterale fosse vessatoria.
Ma non è vessatoria, non è altro che la facoltà riconosciuta al locatore di ritornare alla situazione originaria del contratto. In fondo è lui che fa una concessione, rimettendoci economicamente, al locatario, alla quale non è obbligato da nessuna legge e da nessuna clausola contrattuale.
 

Un giocatore

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ma non è vessatoria, non è altro che la facoltà riconosciuta al locatore di ritornare alla situazione originaria del contratto.
E' vero. Io ho però sempre in mente il fatto che molti giudici, marxisti sui generis, ossia anticapitalisti laddove non sono coinvolti i loro capitali, propendono ad essere, a prescindere, dalla parte degli inquilini anche se morosi e dei lavoratori anche se inaffidabili.
 

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