uva

Membro Storico
Proprietario Casa
In un condominio di 12 appartamenti con riscaldamento centralizzato furono installate le termovalvole e il sistema di contabilizzazione del calore nel 2012, stabilendo di addebitare il 30% della spesa in base ai millesimi di ogni appartamento (quota fissa) e il 70% in base al consumo.

Per adeguarsi alla normativa UNI in oggetto (adeguamento obbligatorio in base al Dlgs n. 102 del 04/07/2014 che recepisce la direttiva europea EED n. 2012/27/UE) occorre incaricare un tecnico abilitato che calcoli le quote di consumo "volontario" e "involontario": dovrà fare un relazione con l'analisi energetica degli appartamenti, valutare le dispersioni ed altri parametri, ecc.

Quale può essere indicativamente il costo di questa certificazione tecnica e relativi calcoli per ogni appartamento?
E la ripartizione della spesa per riscaldamento sarà effettivamente più precisa rispetto al metodo precedente, oppure è solo un adempimento "burocratico"?

Grazie per le vs risposte, opinioni ed eventuali esperienze di chi ha già provveduto ad adeguarsi a questa norma.
 
O

Ollj

Ospite
Non sono un tecnico del settore, tuttavia essendo questo il dettato normativo:
"quando i condomini sono alimentati dal teleriscaldamento o
teleraffreddamento o da sistemi comuni di riscaldamento o
raffreddamento, per la corretta suddivisione delle spese connesse al
consumo di calore per il riscaldamento degli appartamenti e delle
aree comuni, qualora le scale e i corridoi siano dotati di radiatori,
e all'uso di acqua calda per il fabbisogno domestico, se prodotta in
modo centralizzato, l'importo complessivo deve essere suddiviso in
relazione agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile
e ai costi generali per la manutenzione dell'impianto, secondo quanto
previsto dalla norma tecnica UNI 10200 e successivi aggiornamenti. E'
fatta salva la possibilita', per la prima stagione termica successiva
all'installazione dei dispositivi di cui al presente comma, che la
suddivisione si determini in base ai soli millesimi di proprieta"
se ne deve dedurre che lo spirito del legislatore sia quello di rendere coscienti i singoli circa l'effettivo consumo (quanto a variabile e quanto a fisso) e come esso dipenda neccessariamente dalle abitudini personali (mantenendo un riparto spese a livello millesimale si disincentiverebbe dal contenere i consumi); se il metodo precedente (30% - 70%) fosse stato del tutto "casuale" e non legato ad alcuna valutazione della situazione reale, di certo (salvo aver per fortuna indovinato il giusto rapporto in precedenza) post perizia, se ne dovrebbe ricavare un riparto più effettivo
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
se il metodo precedente (30% - 70%) fosse stato del tutto "casuale" e non legato ad alcuna valutazione della situazione reale, di certo (salvo aver per fortuna indovinato il giusto rapporto in precedenza) post perizia, se ne dovrebbe ricavare un riparto più effettivo
Il metodo precedente era stato consigliato dall'impresa che aveva fatto i lavori (installazione termovalvole e contabilizzatori del calore) e tutti i condòmini ne erano (e sono) soddisfatti.
Ora però pare che l'adeguamento alla norma in oggetto sia obbligatorio, al punto che "le delibere con le quali si suddividono i costi di riscaldamento con criteri diversi da quelli indicati dalla norma citata sarebbero nulle, e non annullabili" (Il Sole del 29/06/15).

Grazie della risposta. Sarei anche curiosa di sapere se c'è qualcuno che, dopo aver fatto fare la perizia e adottato il nuovo criterio, abbia constatato che il riparto è realmente più effettivo.
 
O

Ollj

Ospite
Concordo sulla necessità di modificare il vecchio criterio di riparto ove non coincidesse con i risultati conseguiti post perizia. Riterrei nulla la delibera che prevedesse un criterio di riparto non conforme a quello legale ex Uni (eccezzion fatta per il primo anno di transitorietà)
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
in un condominio in montagna dove abbiamo un appartamento l'amministratore ha concordato con l'ingegnere € 120 ad appartamento (all'inizio ne aveva chiesti € 150)
i certificati saranno pronti a breve, nel frattempo l'amministratore ha chiesto ai condomini un acconto per pagare le prime bollette di riscaldamento (in montagna è già acceso), poi preparerà il preventivo per tutto l'anno in base al risultato dei certificati
sono curiosa anch'io perchè noi abbiamo doppi vetri e perlinatura totale, due lati esposti (altri ne hanno tre), insomma qualche differenza dovrebbe risultare
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
due lati esposti (altri ne hanno tre
Anche a me pare che l'esposizione dovrebbe essere presa in considerazione.
Invece l'azienda che gestisce l'impianto di riscaldamento centralizzato condominiale e la conseguente ripartizione della spesa ha scritto, nella lettera in cui invita l'amministratore ad adeguarsi alla nuova normativa, che "la norma UNI 10200 non consente l'utilizzo di coefficienti correttivi (o di compensazione) legati all'esposizione o alla posizione dell'appartamento".
Grazie @gattaccia per le info sul costo. E speriamo che sia una spesa utile, non il solito adempimento ad imposizioni di carattere più burocratico che pratico!
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Sullo stesso argomento circa l'adeguamento alle nuove regole avevo postato in altra discussione e ripropongo:
Pensate di installare anche il "contatore condominiale" ? Qualcuno lo ha installato ? Quali i costi ? Ci sono stati benefici sulla contabilizzazione dei consumi ?

E che dire degli impianti centralizzati ? Ora diverra' obbligatorio anche il contatore posto all'uscita dell' impianto centralizzato (non mi ricordo se avevo gia' postato queste info, ma controllato sul sito sembra di no), in allegato un esempio di tale contatore condominiale :

Occhio al :
contatore condominiale: un contatore posto in condominio o edificio polifunzionale che misura l'energia termica consumata da una pluralità di unità immobiliari comprendente il riscaldamento e il raffreddamento degli spazi comuni e le perdite del tratto di rete comune.

Efficienza energetica, l'Italia si sta adeguando alle norme europee
Le Regioni propongono multe fino a 2500 euro per chi non installa dispositivi di termoregolazione
di Paola Mammarella
vedi aggiornamento del 24/07/2015
Letto 1877 volte
22/07/2015 - L’Italia sta adeguando la normativa nazionale sull’efficienza energetica alle prescrizioni dell’Unione Europea. La bozza di decreto che integrerà il D.lgs. 102/2014, con cui è stata recepita la Direttiva 2012/27/UE, ha ricevuto il via libera della Conferenza delle Regioni con qualche osservazione

Decreto Legislativo 30/05/ 2008 n. 115
Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi ..


Decreto integrativo sull’efficienza energetica
Come richiesto dall’Unione Europea, il decreto introduce la definizione di aggregatore, cioè un fornitore di servizi su richiesta che accorpa una pluralità di carichi utente di breve durata per venderli o metterli all’asta in mercati organizzati dell’energia, e di audit energetico, ossia la procedura sistematica finalizzata a ottenere un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati.

Il testo differenzia anche i contatori di fornitura, vale a dire le apparecchiatura di misura dell’energia consegnata al singolo cliente finale, dai contatori individuali, cioè apparecchiature di misura del consumo di energia poste nella singola unità immobiliare. Viene poi spiegato cos’è il contatore condominiale: un contatore posto in condominio o edificio polifunzionale che misura l'energia termica consumata da una pluralità di unità immobiliari comprendente il riscaldamento e il raffreddamento degli spazi comuni e le perdite del tratto di rete comune.

Efficienza energetica, le richieste delle Regioni
La Conferenza delle Regioni ha chiesto delle correzioni con norme di livello nazionale per consentire una precisa contabilizzazione del calore nei condomìni. Secondo le Regioni, non sono definite bene le tipologie di contatori (di fornitura, condominiale, individuale) e c’è confusione sulle competenze. Come si legge nella relazione, in alcuni condomìni dopo l’installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione in applicazione della norma UNI 10200 sono emerse criticità nella ripartizione delle spese per il riscaldamento.

Per quanto riguarda le sanzioni per la mancata installazione dei dispositivi di termoregolazione nei condomìni, le Regioni hanno chiesto un sistema in grado di individuare il singolo condomino anziché l’intero condominio. Le multe oscilleranno dai 500 ai 2500 euro.

L’Ue sull’efficienza energetica in Italia
Ricordiamo che a marzo la Commissione Europea ha inviato una lettera all’Italia lamentando la mancata definizione di “audit energetico”, che invece era contenuto nel Dlgs 115/2008, poi abrogato dalla norma più recente, l’assenza di sistemi per evitare la doppia contabilizzazione dei risparmi energetici. Bruxelles ha bocciato inoltre le norme sui contatori e sui condomìni, che non consentirebbero di ottenere informazioni precise e dettagliate sui consumi
 

Allegati

  • contatore_condominiale_UH50.pdf
    1,1 MB · Visite: 55

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