vitt1

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devo verificare i costi con la banca attuale (gruppo Intesa) ma una banca online (webank) presso cui ho un conto, mi ha risposto che per i residenti esteri non è possibile aprire un conto online
 

dobon

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Proprietario Casa
devo verificare i costi con la banca attuale (gruppo Intesa) ma una banca online (webank) presso cui ho un conto, mi ha risposto che per i residenti esteri non è possibile aprire un conto online
sperando sia la sezione giusta.
buongiorno, nostra figlia vive all'estero da anni, iscritta AIRE, e ha in Italia un appartamento dato in affitto il cui canone è versato mensilmente dall'inquilino sul conto corrente italiano di nostra figlia, cointestato con mia moglie. Su questo reddito nostra figlia paga le tasse in Italia ( mod UNICO ). In banca ( Banca Intesa ) ci hanno detto che:
  1. un residente estero non può, o almeno non può più, avere un conto cointestato con residente italiano;
  2. anche se mia figlia fosse l'unica intestataria, non potrebbe usufruire di operatività internet ( cosa che oggi facciamo noi, ad es. per pagare le spese condominiali e le tasse ). Inoltre andrebbe comunque aperto un conto nuovo perché non è possibile escludere un cointestatario, nella fattispecie mia moglie, senza chiudere contestualmente il conto.
domanda: a qualcuno risulta che vi siano vincoli normativi, ad es. fiscali, nel far versare il canone su un conto corrente di cui ns. figlia non è titolare, ad es. su quello mio e di mia moglie ?
grazie


Anch'io ho una figlia all'estero iscritta all'AIRE e sta valutando di comprare una casa in Italia da affittare. Non abbiamo ancora fatto considerazioni e ricerche sul conto corrente bancario ma ci siamo soffermati sul problema della doppia imposizione. In Italia si applicherebbe la cedolare secca ma nel paese in cui vive il canone di affitto incrementerebbe il suo reddito estero e tassato ad aliquota marginale, salvo poi fare delle compensazioni comunque non semplici da gestire. Da tenere presente che per effetto di convenzioni fra paesi in materia fiscale, ogni paese puo' avere regole diverse, mia figlia vive in Inghilterra ma praticamente in tutti i paesi il reddito prodotto in un altro paese va dichiarato e tassato nel paese ospitante. Voi come state gestendo questo aspetto? Grazie
 

vitt1

Membro Supporter
Proprietario Casa
caro dobon, la faccenda è complessa. Nel caso specifico ( Danimarca ) il documento di riferimento è la legge 11.7.2002 pubblicata sulla GU 184 del 7.8.2002 - supplemento ordinario 164 relativa alla doppia imposizione e prevenzione dell'evasione fiscale. Il nostro è un parere non tecnico/legale: un CAF o un commercialista veramente esperti potranno darti le risposte ufficiali. Inoltre userò il condizionale per evitare che la mia lettera possa essere usata come "autodenuncia". Noi, per comodità, seguiremmo la politica del non far sapere alla destra quello che fa la sinistra nel senso che pagheremmo le imposte dovute nel paese di produzione del reddito: in DK per quanto riguarda lo stipendio, trattenute ovviamente alla fonte, e in Italia per quanto riguarda il reddito da affitto, con l'ulteriore complicazione che la cedolare secca e l'imposta ordinaria potrebbero essere trattate in modo diverso. Ovviamente non faremmo transitare per banche danesi i redditi di affitto ma li useremmo in Italia per pagare tasse, spese condominiali e rimborsi ai finanziatori ( genitori ).
 

PIPP

Membro Junior
Proprietario Casa
salve, perdonate la probabile sciocchezza....ma non sarebbe giusto pagare in Italia per i redditi in Italia, e in Inghilterra per i redditi maturati nel RegnoUnito ??
 

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