Evidentemnte non hai letto bene quanto scrivono sul tuo link...o hai prestato poca attenzione...o hai scarsa cultura di "fisica ed economia".
A dirla tutta si potrebbe persino accusare il redattore di publicità ingannevole visto che evidenzia in neretto un passaggio (sottolineandone
l'importanza)..
. per poi autosmentirsi ma ...con leggerezza.
Lo scopo dell'Ottimizzatore Energetico è di rendere l'utente finale energeticamente autosufficiente e completamente indipendente dalla rete Enel, cosa che il fotovoltaico di per se non ci permette, azzerando una volta per tutte l'odiosa bolletta energetica.
Fisicamente rimaniamo collegati alla rete elettrica, ma resta soltanto un “serbatoio di scorta” da cui attingere energia nel caso in cui l'accumulo energetico non fosse sufficiente a soddisfare le nostre esigenze.
(Se si rimane collegati anche senza consumare significa che la bolletta arriva comunque perchè i fissi si pagano...e l'odiosa bolletta non si può azzerare).
L'Ottimizzatore Energetico si presenta come un armadio di metallo con la porta anteriore incernierata e gli altri tre lati smontabili, al fine di accedere agevolmente all'interno dell'involucro per un eventuale manutenzione.
All'interno dell'Ottimizzatore troviamo sia la parte elettronica con i sezionatori (nel lato alto), che il kit di batterie (posizionati su due piani in basso).
Per un
basilare principio della fisica ad ogni operazione di modificazione/trasferimento/immagazzinamento di una "forza" corrisponde una determinata perdita.
Il "pacco di batterie" dovrà essere adeguatamente dimensionato per poter contenere tutta l'energia che potrebbe servire nelle ore "notturne"...se troppo piccolo servirà attingere da altra fonte (bolletta o generatore) o restare in "black-out"...e con buona pace del surplus di produzione quando si facesse poco uso "notturno"; se troppo grande vi sarà un inevitabile dispendio da "autoscarica".
Da non sottovalutare che le "batterie" costano e hanno una vita presunta inversamente proporzionale rispetto al costo.