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gioggione

Ospite
Mia figlia è proprietaria al 50% con il fratello di un appartamento.Per ambedue prima casa perchè ivi residenti.Mia figlia alcuni mesi fa ha dovuto cambiare residenza in altro Comune per lavoro,affittando un monolocale.Può continuare a pagare la TASI prima casa oppure dovrà pagare l'IMU come seconda casa?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Mia figlia è proprietaria al 50% con il fratello di un appartamento.Per ambedue prima casa perchè ivi residenti.Mia figlia alcuni mesi fa ha dovuto cambiare residenza in altro Comune per lavoro,affittando un monolocale.Può continuare a pagare la TASI prima casa oppure dovrà pagare l'IMU come seconda casa?
Premesso che avrai risposte più cogenti della mia, attingo dal mio vissuto. Se tua figlia non sposta la residenza nel nuovo comune, tutto resta fermo e l'IMU sarà ancora prima casa...mentre le utenze,
principalmente gas e luce, a lei intestate nel nuovo comune saranno più care. Si tratta di valutare fra il maggior importo IMU seconda casa e quello delle utenze come residente nel nuovo comune e viceversa. Il calcolo è più agevole dopo un anno di "bollettamento" .
Sto vivendo questa cosa come comodante di un piccolo alloggio dove la comodataria per altri motivi non poteva almeno in un primo tempo prendere la residenza nel comune da dove sto scrivendo.
Spero di esserti stato di qualche utilità. Saluti. Quiproquo.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Mia figlia è proprietaria al 50% con il fratello di un appartamento.Per ambedue prima casa perchè ivi residenti.Mia figlia alcuni mesi fa ha dovuto cambiare residenza in altro Comune per lavoro,affittando un monolocale.Può continuare a pagare la TASI prima casa oppure dovrà pagare l'IMU come seconda casa?
Non essendo più la sua abitazione principale, pagherà l'IMU.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
L'ha già spostata.

Solo l'energia elettrica.
Anche con la nuova residenza??? Nella modulistica della società IREN qui a Torino viene riportato:

"Utenza residente" ...."non residente". E non ricordo se per entrambe le utenze unico modulo oppure due...oppure solo per
l'energia elettrica...Si naviga a vista...dei moduli...Quiproquo.
 

ing. Fachinat

Membro Junior
Professionista
Innanzitutto do per scontato che sua figlia abbia effettivamente spostato la residenza anagrafica nell’appartamento preso in affitto…però mi chiedo il perché….solo per risparmiare sulle bollette delle utenze? Sarebbe valsa la pena di calcolare prima l’effettivo risparmio confrontandolo con il conseguente aggravio di IMU e TASI, che di seguito esporrò.

In secondo luogo le ricordo che IMU e TASI sono due tributi la cui base di calcolo è stabilita a livello nazionale, ma la aliquote (che potrebbero anche essere azzerate nel caso della TASI…) ed il relativo regolamento di applicazione sono disciplinate da ciascun singolo comune. Ipotizzo perciò che nel comune in cui si trova l’appartamento di proprietà di sua figlia sia dovuta la TASI anche per le abitazioni principali e che nel comune dove si trova il monolocale preso in affitto anche gli affittuari debbano pagare la TASI; ricordo invece che per le abitazioni principali (salvo le categorie catastali A1, A/8 e A/9) l’IMU non è dovuta ex DL 201/2011.

Se le cose stanno come sopra premesso, preciso che:

  • fino al giorno in cui sua figlia ha spostato la residenza anagrafica in un immobile diverso da quello posseduto, ovvero per la relativa quota parte dell’anno (in mesi), dovrà pagare solo la TASI sull’immobile posseduto come abitazione principale (se effettivamente prevista dal comune);

  • dal giorno successivo, dovrà invece pagare per l’immobile posseduto sia IMU che TASI previste dal comune per gli immobili residenziali diversi dall’abitazione principale; + la quota parte di TASI eventualmente prevista dal comune in cui si trova l’immobile locato.
Questo nel 2015…per il 2016 vedremo cosa decideranno infine i nostri governanti nella finanziaria di Natale (hanno già cambiato idea più volte da giugno ad oggi…)
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Innanzitutto do per scontato che sua figlia abbia effettivamente spostato la residenza anagrafica nell’appartamento preso in affitto…però mi chiedo il perché
Perché se quell'appartamento è la sua nuova dimora abituale ha adempiuto a un preciso obbligo di legge.
dovrà invece pagare... la quota parte di TASI eventualmente prevista dal comune in cui si trova l’immobile locato.
Solamente se la sua detenzione è superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare.
 

ing. Fachinat

Membro Junior
Professionista
Perché se quell'appartamento è la sua nuova dimora abituale ha adempiuto a un preciso obbligo di legge.
hai ragione ma se la figlia si è presa in affitto un appartamento per soli motivi di lavoro (e magari venerdì sera torna sempre a casa sua di proprietà) non è scontato che questa sia la sua dimora abituale...o sbaglio?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
hai ragione ma se la figlia si è presa in affitto un appartamento per soli motivi di lavoro (e magari venerdì sera torna sempre a casa sua di proprietà) non è scontato che questa sia la sua dimora abituale...o sbaglio?
Il punto è: Chi "attesta" l'abituabilità della dimora effettiva???
Mentre la presenza del "dichiarato" ma fasullo cambio di residenza
può essere soggetta (la presenza) al controllo dell'ufficiale anagrafico (ho constatato di persona una efficienza sbalorditiva...),
è molto difficile se non impossibile il contrario: Vivo abitualmente
in un alloggio senza dichiararlo all'anagrafe e nessuno mi può
obbligare a farlo, restando ufficialmente anagrafato nella precedente (reale) dimora...E ringraziamo ancora il buon Dio misericordioso che ci ha lasciato questo minuscolo briciolino di
libertà...Sempre meglio di avere un FradJACOno attaccato nel
retro...Nonostante il vade retro più volte espresso da quiproquo.
 

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