B

Bricco

Ospite
Chiedo a qualche utente esperto, se gentilmente mi può confermare se è giusta la mia tesi.
Ci sono due monolocali al piano terrra, di di una palazzina di poche unità immobiliari di cui uno accatastato a3 ed uno c2 confinanti tra di loro. Unico proprietario, quest'ultimo a marzo presenta la dichiarazione di cambio di indirizzo e prende la residenza nel monolocale accatastato a3. Il mese successivo, vende il monolocale dove ci ha preso la residenza dichiarando nel rogito di essere ancora residente nel vecchio indirizzo dello stesso comune e consegnando anche la carta di identità che lo dimostra in quanto non scaduta. Effettuata la vendita, il venditore, al quale quindi è rimasto solo la cantina/deposito, si trasferisce lì e ci va ad abitare, in quanto reso idoneo con opportuna ristrutturazione allo scopo, ma senza effettuare un cambio di destinazione d'uso, perchè non ci sono i requisiti. Praticamente, lo stesso probabilmente non ha dovuto richiedere nuovamente la residenza in quel civico, in quanto conservato dal precedente cambio effettuato utilizzando il monolocale venduto.
Ora io mi chiedo, quante violazioni potenzialmente ha commesso questo signore che ad oggi risulta ancora agli atti residente in quel civico?
E poi, ammesso che il mese prima del rogito, contrariamente a quanto ipotizzo, il tipo abbia effettivamente richiesto la residenza dichiarando i dati catastali relativi al c2 (il comune chiede solo la Sezione, il Foglio e la Particella e non anche la categoria catastale), non è irregolare ottenere la residenza in una cantina?
In sintesi, io e correggetemi se mi sbaglio, ci vedo:
- cambio abusivo di destinazione d'uso (abitare in un locale che per le caratteristiche intrinseche non permette la permanenza di persone);
- falsità in atti pubblici (per avere fornito al notaio in occasione del rogito una residenza diversa da quella effettiva).
Ringrazio chiunque voglia esprimere un gentile parere al riguardo.
P.S. Io sono quello che ha comprato il monolocale abitabile.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Di ipotizzabili ne può aver commesso anche ben più di quelle che citi...ma, alla fine della fiera,...per quale motivo poni le domande?
Semplice curiosità e voglia di disquisirne...o hai subito qualche torto/danno e intendi farlo perseguire?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
:fiore:
Di ipotizzabili ne può aver commesso anche ben più di quelle che citi...ma, alla fine della fiera,...per quale motivo poni le domande?
Semplice curiosità e voglia di disquisirne...o hai subito qualche torto/danno e intendi farlo perseguire?
Forse, dico forse, per il timore che l'atto possa essere dichiarato nullo o subire
degli accertamenti portatori di disagi o altro...Addirittura lo stesso "illecitatore"
(n.c.) potrebbe pentirsi ed agire di conseguenza...Fantagiurisdizione???
In questa selva immensa, stratosferica...di grovigli e serpenti aggrovigliati
dove si annida un'impostazione generale, eticamente immorale ( se qualcuno di voi ha degli altri aggettivi da aggiungere alla fetenzia non si faccia scrupolo ad intervenire), è possibile qualsiasi cosa e il suo contrario come mi "istruì" da
par suo un avvocato degno portatore della COSA. Ciò, nonostante il Buon
Natale alle porte. Auguri, Auguri, Auguri....qpq.:fiore:
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
per il timore che l'atto possa essere dichiarato nullo

L'atto di vendita?
Non vedo motivi di nullità per la semplice "errata" indicazione della residenza del venditore.
Imprescindibile che l'atto certifichi lo svolgimento del contratto di vendita riportando la descrizione di come il Notaio abbia accertato l'esatta identità delle parti ed il diritto di vendita.
Tutto il resto al massimo determina un errore formale...al massimo una sanzione che però non saprei chi abbia l'onere di affibbiare.
 

coccobillo

Membro Attivo
Professionista
Io, invece la penso così, ma certamente è un caso limite. Certe cose o si fanno bene o non si fanno per niente.
Intanto dal giorno in cui si fa la dichiarazione di cambio di indirizzo hai 45 giorni per ripensarci o per ripensarci il Comune e quindi no problem per indirizzo precedente su atto di vendita.
Per quanto riguarda l'occupazione di un locale senza agibilià, si può dimostrare in Comune di essere un "senza fissa dimora" e di disporre soltanto di quel locale adatto si, solo alla conservazione di cibi o cose, ma dove si può trovare anche riparo per la notte.
Bricco ha aperto una discussione interessante, soprattutto per quanto riguarda i numerosi casi di persone che, nelle grandi città, a proprio rischio e pericolo, preferiscono abitare in bugigattoli, pur di risparmiare, in barba alle normative.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ritengo che se l'immobile C/2, magazzino o deposito, è stato reso abitabile con la realizzazione di un angolo cottura e di un servizio igienico, probabilmente è in grado di ottenere il cambio di destinazione d'uso. Ovviamente deve rispettare i requisiti essenziali, come l'altezza minima abitabile, la superficie minima del vano ed il rapporto aero-illuminante.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Io, invece la penso così, ma certamente è un caso limite. Certe cose o si fanno bene o non si fanno per niente.
Intanto dal giorno in cui si fa la dichiarazione di cambio di indirizzo hai 45 giorni per ripensarci o per ripensarci il Comune e quindi no problem per indirizzo precedente su atto di vendita.
Per quanto riguarda l'occupazione di un locale senza agibilià, si può dimostrare in Comune di essere un "senza fissa dimora" e di disporre soltanto di quel locale adatto si, solo alla conservazione di cibi o cose, ma dove si può trovare anche riparo per la notte.
Bricco ha aperto una discussione interessante, soprattutto per quanto riguarda i numerosi casi di persone che, nelle grandi città, a proprio rischio e pericolo, preferiscono abitare in bugigattoli, pur di risparmiare, in barba alle normative.
Convengo e aggiungo con la domanda ai burocrati di tutte le categorie e ai loro accaniti sostenitori ( giuristi in primo luogo...): Come la mettiamo con chi dorme in macchina e non per una notte??? Il legislatore infame a furia di legiferare su tutto e sul suo contrario non si accorge, uno, di calpestare la libertà fino alle cose
minime e due, di rendere complicate le cose più semplici dove basterebbe astenersi...La sete di potere che lo anima è tale da renderlo cieco alle più elementari norme "naturali"...Fra poco ci legiferà sulle posizioni defecatorie distinguendo fra il bagno di casa e quello di terzi; e su quelle sessuali distinguendo fra le mogli e le amanti con i relativi divieti ( posizione A,B,C,D, per la consorte...
Posizione E,F,G,H, per l'amante oltre tutte le varianti possibili e immaginabili...)
che neanche FradJACOno a cavallo del Kamasutra potrebbe escogitare...
Mi zittisco...altrimenti il TIGRE mi allunga la zampata..e a me fa paura...e
anche tanta...ritorniamo nell'atmosfera natalizia e auguri a tutti. quiproquo.
 

peruengiro

Membro Junior
Proprietario Casa
mi ritrovo completamente d'accordo con te Quiproquo! Poco tempo fa ci fu una notizia credo dalla LOmbardia su un centinaio di mini appartamenti del comune che NON potevano essere dati come case popolari perche di 25 m2 e non di 28m2 (minimo per essere a norma). Per me una norma assurda! perche non si puo avere una miniappartamento dignitoso di 26, 25 o addirittura 20m2? Qualcuno opinava che i 28m2 era una norma di civilta!!!ma se vivo in 20 m2 devo essere perseguitato? allora meglio se sto sotto un ponte? Poi ci si lamenta di un paese cementificato, invece di recuperare cio che esiste ...
 

coccobillo

Membro Attivo
Professionista
Ha ragione Dimaraz. Probabilmente la rilevanza penale dell'indirzzo diverso sul rogito ci sarebbe soltanto se chi ne abbia interesse (Bricco ad es.) riuscisse a dimostrare che l'acquirente con il suo comportamento, sostanzialmente lecito, avrebbe ottenuto:
1) di ottenere, di fatto, formalmente una residenza che difficilmente avrebbe ottenuto stabilendosi nel locale non a norma;
2) di vendere libero l'immobile da persone o cose;
3) di beneficiare della tariffa "residente" per le utenze nel locale non residenziale;
Bricco, forse si è accorto di questo e ci ha chiesto lumi, ma magari mi sbaglio.
 

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