Gianco

Membro Storico
Professionista
Qui a Torino si reputano piani nobili i penultimi...Loro, quindi, diventerebbero penultimi e questo dovrebbe bastare a tacitarli...
Il penultimo è preferito all'ultimo, a meno che non si tratti di un attico, perché sarebbe meno soggetto alle intemperie essendo protetto dai locali soprastanti. Inoltre, meglio sarebbe, come nel caso in esame, se il piano superiore fosse destinato a sottotetto, non abitabile, poiché sarebbe isolato e non avrebbe le interferenze degli inquilini di sopra, sovente troppo rumorosi.
Per poter realizzare altre unità immobiliari nel sottotetto è necessario portare gli impianti dal piano terra dove saranno ubicati i gruppi di misurazione, elettrico ed idraulico. Generalmente si sfruttano i tubi corrugati appositi per l'energia elettrica e per l'impianto telefonico. La condotta idrica e del riscaldamento dovranno essere inseriti negli appositi finti pilastri. Per la fogna sarà sufficiente intercettare la condotta verticale, supplendo alla mancanza di pendenza con degli artifizi.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
non capisco il nesso tra titolo di studio, professione e cambiamento di destinazione d'uso. Il professionista ci vuole andare ad abitare? Sei sicuro che il Comune concede l'abitabilità?
Non volevo "nessare" ...Io credo che lui sia come il nostro Daniele 78...Geometra
progettista con annessa impresa edile. Lui si compra il piccolo negozio che con
l'assenso prima del condominio, poi del comune lo trasformerà in un piccolo alloggio più facilmente commerciabile nei due modi canonici. Si avvantaggierà
dal fatto che se lo progetterà a suo piacimento e lo stesso per la materiale esecuzione cantieristica. A questo, a parte, vi è la sua concreta proposta di permutare l'acquisto di tutta la soffitta con l'installazione dell'ascensore a suo
completo carico sia come manufattu sia come lavoro. Non è cosa da poco e
non di tutti i giorni. Per lui è un grosso rischio con un notevole esborso di
capitale. Il Comune ha già anticipato il proprio consenso, subordinandolo al
permesso del condominio, sia per il negozio piano terra, sia per la soffitta
(che diventerà edificabile...)
Io mi trovo in mezzo a dirigere con uno spartito senza le note...E anche questa
non è cosa di tutti i giorni. E come pensare a FradJACOno senza il cilindro.
Grazie per l'intervento. qpq.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il penultimo è preferito all'ultimo, a meno che non si tratti di un attico, perché sarebbe meno soggetto alle intemperie essendo protetto dai locali soprastanti. Inoltre, meglio sarebbe, come nel caso in esame, se il piano superiore fosse destinato a sottotetto, non abitabile, poiché sarebbe isolato e non avrebbe le interferenze degli inquilini di sopra, sovente troppo rumorosi.
Per poter realizzare altre unità immobiliari nel sottotetto è necessario portare gli impianti dal piano terra dove saranno ubicati i gruppi di misurazione, elettrico ed idraulico. Generalmente si sfruttano i tubi corrugati appositi per l'energia elettrica e per l'impianto telefonico. La condotta idrica e del riscaldamento dovranno essere inseriti negli appositi finti pilastri. Per la fogna sarà sufficiente intercettare la condotta verticale, supplendo alla mancanza di pendenza con degli artifizi.
Grazie Genco. Adesso ne so più di prima. Mi manca il riferimento assembleare
per il negozio su cui Dimaraz ha sorvolato...sul codicillo...Mentre per la soffitta
ci vorranno sicuramente mille millesimi...per il negozio lui ha detto di no...Io ho chiesto con quale codice??? Altrimenti l'apertura sulla Facciata di un condominio
pur di competenza del locale a cui si riferisce dovrebbe rientrare nel godimento
architettonico comune per cui potrebbe bastare un niet di un solo condomino per bloccare il progetto in esame. Tu cosa mi puoi dire in proposito? qpq.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
A questo, a parte, vi è la sua concreta proposta di permutare l'acquisto di tutta la soffitta con l'installazione dell'ascensore a suo
completo carico sia come manufattu sia come lavoro. Non è cosa da poco e
non di tutti i giorni. Per lui è un grosso rischio con un notevole esborso di
capitale

Il "rischio" non dipende di certo dal fare una permuta fra costruzione impianto ascensore e acquito piena proprietà del solaio/soffitta.

Sono calcoli che si fa presto a verificare se sono equi.

...Io ho chiesto con quale codice??? Altrimenti l'apertura sulla Facciata di un condominio
pur di competenza del locale a cui si riferisce dovrebbe rientrare nel godimento
architettonico comune per cui potrebbe bastare un niet di un solo condomino per bloccare il progetto in esame.

Non mi risulta tale domand sia stata espressa...forse era quella a cui ti riferivi chiedendo l'intevento del @Il Custode Guardiano ???

Se la maggioranza del 50%+1 con 500 millesimi può decidere modifiche sostanziali di tutta la facciata altresi vale per una singola parte (piano terra).

Un singolo può vietare solamente se subisce un danno...e non sembra questo il caso.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Il "rischio" non dipende di certo dal fare una permuta fra costruzione impianto ascensore e acquito piena proprietà del solaio/soffitta.

Sono calcoli che si fa presto a verificare se sono equi.



Non mi risulta tale domand sia stata espressa...forse era quella a cui ti riferivi chiedendo l'intevento del @Il Custode Guardiano ???

Se la maggioranza del 50%+1 con 500 millesimi può decidere modifiche sostanziali di tutta la facciata altresi vale per una singola parte (piano terra).

Un singolo può vietare solamente se subisce un danno...e non sembra questo il caso.
Grazie di nuovo. Il post come replica è il n.4. che resta ignorato e che ripeto,
completandolo:
-numero dell'articolo e legge di riferimento. qpq. P.S. Il rischio che intendevo è quello che dopo
aver investito, stimo un centinaio di migliaia di euro,almeno, lui non riesca a vendere adeguatamente in
tempo utile.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma non spende un 100mila Euro per un impianto ascensore...tutto il resto è un rischio di qualsiasi imprenditore.
Se i soldi li ha e non gli servono...allora rischio minimo.
Se è uno di quei moderni imprenditori "snob" che fanno una Srl e godono di amicizie che gli garantiscono fidi bancari a iosa(=privo di capitali)...scusami ma imprenditore "un paio di ciuffole".

Quale codice? Codice Civile!!!

Forse intendevi quale Articolo?' 1136

Personalmente ho considerato il 1° comma.

Altra parte considera la modifica della facciata come un cambio della destinazione d'uso quindi alla stregua di "innovazione" (varrebbe il 5° comma che dispone maggioranza con 2/3 dei millesimi).

Non concordo con simile impostazione (quantomeno per il caso specifico) in quanto ritengo una forzatura definire "innovazione" nel senso giuridico del termine la modifica delle apertura al piano terra con cambio di destinazione d'uso dei locali inerenti ma di proprietà privata.

Qui è il singolo che effettua modifiche, a proprie spese...avrà il vincolo del "decoro" (dovrà mantenere stessa linea architettonica) ma è nei suoi diritti modificare le apertura (ingrandire o ridurre).
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo scoglio maggiore è la trasformazione della porta-serranda che insiste sul marciapiede in Finestra con tanto di inferriata(?)
questo fa supporre che il negozio abbia un ingresso sul retro del medesimo che affaccia su un cortile interno del palazzo. Solo in questa condizione sentiresti la necessità di trasformare una vetrina su strada con annessa porta di ingresso in una finestra da appartamento. La richiesta del comune è più che legittima perché si altera o si interrompe la continuità architettonica della facciata. Ameno che non si faccia come nel periodo compreso tra le due guerre che si disegnavano le finestre sui muri, con tanto di persiane.
.L'immobile di 5 piani
è senza ascensore e a parole tutti sarebbero d'accordo per l'installazione. Mia cognata con 470 millesimi (due negozi+4 alloggi) potrebbe "non contribuire..."
se se ne fa una questione di principio non è un problema: la spesa se la sobbarcheranno i 530 millesimi e se gli inquilini vorranno usare l'ascensore dovranno convincere tua cognata ad entrare nella comproprietà dell'apparato.
Non sono certo che i millesimi dei proprietari dei negozi partecipino nel quorum deliberativo per la costruzione dell'ascensore.
Comunque tieni presente che oggi come oggi un ascensore costruito nella tromba delle scale si fa con 50/70.000 € dipende dalle soluzioni: oggi si possono fare gli elevatori senza carrucole ecc... ecc... .
Quindi il condominio dovrebbe barattare il sottotento condominiale, ci vogliono 1000/1000, in favore del costruttore che ci farebbe degli appartamenti.
Se ci sono 3 appartamenti per piano ricaverà almeno altrettanti appartamenti.
Credo che chi sta facendo un buo affare è il costruttore, sopratutto se anziché 3 appartamenti ci ricaverà 5 bilocali.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
questo fa supporre che il negozio abbia un ingresso sul retro del medesimo che affaccia su un cortile interno del palazzo. Solo in questa condizione sentiresti la necessità di trasformare una vetrina su strada con annessa porta di ingresso in una finestra da appartamento. La richiesta del comune è più che legittima perché si altera o si interrompe la continuità architettonica della facciata. Ameno che non si faccia come nel periodo compreso tra le due guerre che si disegnavano le finestre sui muri, con tanto di persiane.

se se ne fa una questione di principio non è un problema: la spesa se la sobbarcheranno i 530 millesimi e se gli inquilini vorranno usare l'ascensore dovranno convincere tua cognata ad entrare nella comproprietà dell'apparato.
Non sono certo che i millesimi dei proprietari dei negozi partecipino nel quorum deliberativo per la costruzione dell'ascensore.
Comunque tieni presente che oggi come oggi un ascensore costruito nella tromba delle scale si fa con 50/70.000 € dipende dalle soluzioni: oggi si possono fare gli elevatori senza carrucole ecc... ecc... .
Quindi il condominio dovrebbe barattare il sottotento condominiale, ci vogliono 1000/1000, in favore del costruttore che ci farebbe degli appartamenti.
Se ci sono 3 appartamenti per piano ricaverà almeno altrettanti appartamenti.
Credo che chi sta facendo un buo affare è il costruttore, sopratutto se anziché 3 appartamenti ci ricaverà 5 bilocali.
Centrato in pieno. Il negozio oltre alla porta d'ingresso gode di un portoncino a due battenti subito a destra del portone condominiale...a ridosso della scala...(più che valido come porta d'ingresso del futuro alloggio) poi sul retro la solita porta
che apre sul cortile. Io credo che la finestra in sostituzione della porta (serranda) d'ingresso la installerà a filo muro evitando di invadere "area" pubblica. Il
Comune concederà la variante solo dopo l'approvazione assembleare che, come asserisce Dimaraz non dovrebbe necessitare dei mille millesimi.
Questo per il negozio. Per la permuta soffitta-ascensore ( che mia cognata
agogna...) il contributo di mia cognata si avrà al netto dei millesimi dei due negozi
purchè la sua "nemica" non le metta il niet per il negozio. Ho buone speranze che questo non accada e se Dio vorrà con un solo colpo avremo centrato due obiettivi.
Ringrazio tutti i compagni di viaggio e...alla prossima. Cordialmente da qpq.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Qui è il singolo che effettua modifiche, a proprie spese...avrà il vincolo del "decoro" (dovrà mantenere stessa linea architettonica) ma è nei suoi diritti modificare le apertura (ingrandire o ridurre).
dopo l'approvazione assembleare che, come asserisce Dimaraz non dovrebbe necessitare dei mille millesimi.
Mah: se è nel diritto del proprietario modificare l'apertura, mi chiedo addirittura se sia richiesta una qualche maggioranza.
Semmai starà al condominio contestare il non rispetto della linea ed estetica architettonica: ma in questo caso dovrà accedere al giudizio del giudice.
In sostanza credo si invertano i ruoli.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Ma non spende un 100mila Euro per un impianto ascensore...tutto il resto è un rischio di qualsiasi imprenditore.
Se i soldi li ha e non gli servono...allora rischio minimo.
Se è uno di quei moderni imprenditori "snob" che fanno una Srl e godono di amicizie che gli garantiscono fidi bancari a iosa(=privo di capitali)...scusami ma imprenditore "un paio di ciuffole".

Quale codice? Codice Civile!!!

Forse intendevi quale Articolo?' 1136

Personalmente ho considerato il 1° comma.

Altra parte considera la modifica della facciata come un cambio della destinazione d'uso quindi alla stregua di "innovazione" (varrebbe il 5° comma che dispone maggioranza con 2/3 dei millesimi).

Non concordo con simile impostazione (quantomeno per il caso specifico) in quanto ritengo una forzatura definire "innovazione" nel senso giuridico del termine la modifica delle apertura al piano terra con cambio di destinazione d'uso dei locali inerenti ma di proprietà privata.

Qui è il singolo che effettua modifiche, a proprie spese...avrà il vincolo del "decoro" (dovrà mantenere stessa linea architettonica) ma è nei suoi diritti modificare le apertura (ingrandire o ridurre).
Il 1136 ci rimanda al 1120 e alla fine il punto ballerino sarà, come ben dici, il decoro architettonico...Che va visto e valutato sul posto con un progetto simulativo ad hoc che con i moderni mezzi anche fotografici possono permettere
simulazioni a gogò. Grazie Dimaraz...Ora ne so di più. qpq.
 

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